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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 20 al 26 agosto

I Paesi extraeuropei stanno allineando le normative sul vaping a quelle europee: limite massimo di nicotina, divieto ai minori, confezioni non attraenti.

Nuova ZelandaNuove norme per lo svapo giovanile in vigore dal 21 settembre
La Nuova Zelanda ha stabilito nuove norme per limitare lo svapo tra i giovani, che entreranno in vigore a partire dal 21 settembre. Lo riferisce l’agenzia di stampa Xinhua. Secondo quanto reso noto dal ministro della Sanità Ayesha Verrall, i nuovi negozi specializzati in vaporizzatori saranno vietati entro 300 metri dalle scuole e dai luoghi di incontro Maori. “I vaporizzatori avranno bisogno di meccanismi di sicurezza per i bambini e saranno proibiti nomi accattivanti come zucchero filato e ciambella con gelatina di fragole”, ha detto Verrall. Saranno ammessi solo nomi generici come “arancia” o “bacca” che descrivono accuratamente i sapori. Le nuove normative stabiliscono inoltre un livello massimo consentito di nicotina e richiedono che tutti i dispositivi di svapo abbiano batterie rimovibili. “Stiamo creando un futuro in cui i prodotti del tabacco non creano più dipendenza, non sono più né attraenti né facilmente disponibili, e lo stesso deve valere per lo svapo”, ha affermato Verrall.

IsraeleIl ministero della Salute sceglie la linea dura contro il vaping e chiude le porte a qualsiasi compromesso
Si inasprisce la posizione del governo israeliano contro il vaping, sull’onda di una nuova regolamentazione che interesserà sia il settore delle sigarette tradizionali che quello delle sigarette elettroniche. Il progetto si chiama “Piano d’azione per tutto il tabacco e i prodotti da fumo” e prevede innanzitutto l’innalzamento dell’età minima per l’acquisto di tali prodotti da 18 a 21 anni. Secondo quanto riporta il quotidiano Jerusalem Post, “il piano d’azione comprende decisioni sul divieto degli aromi, che conferiscono al ministero il potere di far rispettare il limite di concentrazione di nicotina, limitando il volume del liquido di riempimento consentito per l’importazione, la commercializzazione e la vendita, richiedendo avvertenze grafiche su tutto il tabacco e i prodotti da fumo e uniformità visiva per prodotti per fumare e svapare”. Sarà vietata la vendita di sigarette elettroniche usa e getta, sarà limitata la vendita di tabacco e prodotti da fumo solo in negozi designati e si procederà a una riduzione del numero di punti vendita. Inoltre, la nuova normativa conferirà al ministero della Sanità l’autorità di imporre un divieto alla pubblicità su Internet, uniformando la tassazione sulle sigarette elettroniche e su altri prodotti del tabacco e applicando la tassazione alla nicotina destinata ad uso non medico. Nessuno spiraglio nelle dichiarazioni del direttore generale del ministero della Salute Moshe Bar Siman Tov: “Le sigarette elettroniche sono la porta d’accesso al fumo per i giovani che iniziano a sperimentarle in giovane età e non ci sono prove concrete che l’uso delle sigarette elettroniche aiuti i fumatori a liberarsi dall’abitudine rispetto alla provata sicurezza di altri mezzi di astinenza, come seminari per smettere di fumare, gomme da masticare e cerotti alla nicotina e cure mediche”. Viene naturale chiedersi a che tipo di letteratura scientifica si abbeveri il ministero israeliano.

Gran BretagnaUkvia entusiasta dello studio di Moscone su vaping e risparmio sanitario: speriamo dia slancio ad azione governo
La Uk Vaping Industry Association (Ukvia) ha accolto con favore l’ultimo studio della Brunel University London, condotto dall’italiano Francesco Moscone, esperto di economia aziendale dell’università di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, che dimostra che il passaggio dei fumatori allo svapo può far risparmiare al sistema sanitario nazionale 500 milioni di sterline. L’associazione imprenditoriale afferma che i risultati fanno eco a un simile rapporto del Centro per l’economia e la ricerca aziendale (Cebr), realizzato per Ukvia sul potenziale di risparmio di denaro del servizio sanitario nazionale svapo. “Siamo lieti che questa nuova ricerca della Brunel University di Londra rafforzi i risultati del nostro rapporto sull’impatto economico”, ha detto John Dunne, direttore generale della Uk Vaping Industry Association, “i potenziali risparmi per il Servizio sanitario nazionale derivanti dal passaggio dei fumatori allo svapo sono enormi e in un momento in cui il esso chiede disperatamente maggiori finanziamenti e i budget governativi sono così ridotti, questa è un’opportunità che non possiamo permetterci di perdere”. Dunne ha aggiunto di “sperare sinceramente che questi due rapporti diano al governo maggiore slancio per promuovere realmente gli impatti positivi che lo svapo ha per la salute della nostra nazione e le finanze del nostro Paese”.

FranciaSoave e Aiduce lanciano l’allarme sull’opacità della prossima Cop10 di Panama
Le associazioni pro-vaping francesi Sovape e Aiduce lanciano l’allarme in vista della Cop10, la Convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC) organizzata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dal 20 al 25 novembre 2023 a Panama City. Dettagliando una serie di misure anti-vaping proposte dall’Oms, Sovape sostiene che “se fossero accettate, lo svapo perderebbe il suo interesse e la sua efficacia come strumenti per smettere di fumare”. “Questo è il momento di allertare i decisori sulle implicazioni di queste minacce e sull’importanza di difendere il principio di riduzione del danno”, aggiunge Sovape. Le due associazioni, all’unisono, rafforzano le critiche avvertendo che “le COP della FCTC si svolgono in un’atmosfera di opacità, nella quale il pubblico viene informato delle decisioni una volta adottate, senza previa consultazione o partecipazione pubblica”. Tali decisioni hanno poi grande influenza sui decisori politici. Da qui il rischio paventato di un freno potente alle politiche di riduzione del danno.

IranSgominata rete di contrabbando di sigarette tradizionali
Il ministero dell’intelligence iraniano ha sgominato una vasta rete di contrabbando di tabacco. lo riporta Press Tv. Secondo il ministero, i membri della rete operavano suddivisi in 15 bande collegate fra di loro in 10 province iraniane. La prevenzione del contrabbando è anche parte dei piani dell’Iran per aiutare i produttori nazionali e prevenire l’uso di prodotti non sicuri. Milioni di dollari provenienti dai prodotti illeciti sono stati incanalati in conti bancari al di fuori dell’Iran tramite negozi di cambio valuta illegali. Le sanzioni estere hanno causato una carenza di risorse in valuta forte, portando l’Iran a introdurre norme severe per reprimere il traffico illecito. Secondo gli esperti del settore, anche i recenti aumenti dei prezzi delle sigarette hanno contribuito a incrementare il contrabbando. L’operazione di polizia ha portato a 60 arresti e alla chiusura di oltre 100 magazzini utilizzati per conservare i prodotti illeciti del tabacco.

PakistanIl contrabbando invade il mercato delle sigarette tradizionali, ma il vaping non è opzione presa in considerazione
E il contrabbando di sigarette tradizionali sta diventando una piaga un po’ in tutto il continente asiatico. In Pakistan, ad esempio, secondo valutazioni di esperti, le sigarette illegali potrebbero superare le vendite di quelle legali entro i prossimi tre mesi. I prodotti illeciti si sono già assicurati oltre il 40% del mercato. L’industria del tabacco ha criticato il Consiglio federale delle entrate e il Ministero della Sanità per quella che definiscono “una totale incapacità di frenare il mercato illecito”. Sami Zaman, responsabile degli affari esteri della Pakistan Tobacco Co., ha avvertito che, se lasciate incontrollate, le vendite illecite di sigarette potrebbero garantire presto più del 50% della quota di mercato. Le sigarette di contrabbando sono presenti sul marcato interno pakistano a prezzi bassi e offrono molte opzioni di gusto. Il fenomeno si avvale anche del crollo della produzione interna di sigarette legali. L’opzione del vaping e di avviare politiche alternative al fumo, combinando interesse della salute pubblica e bilancio statale, non è neppure presa in considerazione.

RussiaL’industria della nicotina chiede al ministro della Salute una deroga al divieto di aromi
L’Unione russa delle imprese dell’industria della nicotina (Spini) ha invitato il governo a escludere gli aromi alimentari e i sali di nicotina dall’elenco dei principi attivi e degli additivi che dovrebbero essere vietati dal Ministero della Salute per problemi di dipendenza dalla nicotina. Lo riferisce il sito di informazione di settore ECigIntelligence. I rappresentanti di Spini, che conta più di 50 membri associati, hanno inviato una apposita lettera al ministro delle Finanze chiedendo una deroga al divieto.

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