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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 31 luglio al 5 agosto

Nella settimana in cui l'Oms pubblica il nono rapporto sulla lotta al fumo internazionale (e ne certifica il fallimento), il Canada impone le frasi shock su ogni singola sigaretta.

SvizzeraOms, il fallimento di 15 anni di politiche antifumo nel nono rapporto della stessa organizzazione
Le morti dovute al fumo superano ancora gli 8 milioni all’anno, rendendo il tabacco combusto una delle principali minacce per la salute pubblica e il controllo del tabacco una delle priorità a livello mondiale. Basterebbe questo assunto, ripreso dal nono rapporto dell’Organizzazione mondiale di sanità sull’epidemia mondiale di tabacco a decretare il fallimento delle politiche di contrasto al tabagismo portate avanti negli ultimi 15 anni dalla stessa organizzazione internazionale della sanità. Il pacchetto di interventi dell’Oms, secondo i suoi dati, oggi copre il 71% della popolazione mondiale. Con oltre 8 milioni di morti all’anno, tali misure raccolte attorno all’acronimo di Mpower, hanno mostrato tutti i loro limiti. Ma nonostante questo, nel documento dell’organizzazione con sede in Svizzera, non c’è alcun ripensamento di strategia e nessuna apertura verso politiche di riduzione del danno. A completare la beffa, l’indicazione da parte dei funzionari dell’Oms che il rapporto è stato realizzato grazie al finanziamento di un’associazione privata, l’organizzazione Bloomberg Philantrophies, in prima fila nel contrasto globale al vaping. I dettagli del rapporto nell’approfondimento di Sigmagazine.

Rapporto Oms sul tabacco: ancora chiusure sulla sigaretta elettronica

 

Gran BretagnaUKVIA annuncia il forum annuale a Londra il 10 novembre: accelerare l’azione per un mondo senza fumo
La cena annuale del Forum and Industry Recognition Awards della U.K. Vaping Industry Association (UKVIA) si svolgerà presso il QEII Centre di Londra il 10 novembre 2023. Fissata la data, è stato reso noto anche il tema. Con lo slogan “Accelerare l’azione per garantire un mondo senza fumo”, l’evento prevede tra gli altri argomenti sessioni incentrate sulla riduzione del danno, il commercio illecito e la sostenibilità. Il segretario generale della Camera di commercio elettronica cinese, Ao Weinuo, terrà una presentazione sull’impegno della Cina nei confronti del cambiamento. Nell’agenda della conferenza non mancano temi più strettamente legati alle politiche britanniche: è incluso anche un dialogo sulle imminenti elezioni generali, che esplorerà come l’industria britannica dovrebbe prepararsi a un possibile cambio di governo e lavorare per mantenere l’attuale pressione parlamentare attorno allo svapo. “Abbiamo fatto, e sono fiducioso che continueremo a farlo, progressi significativi nel proporre i benefici della riduzione del danno dello svapo sul fronte politico”, ha affermato il direttore di UKVIA John Dunne in una dichiarazione, “ma non è un segreto che il panorama potrebbe presto cambiare e dobbiamo essere preparati”. Dopo il forum, UKVIA ospiterà la cena annuale degli Industry Recognition Awards. Secondo Dunne, i premi sono un’opportunità per riconoscere i “contributi e risultati eccezionali” di individui e organizzazioni sia all’interno che all’esterno del settore. L’anno scorso, 500 delegati e ospiti hanno partecipato all’UKVIA Forum and Awards. L’evento di quest’anno dovrebbe attirare un numero altrettanto elevato di visitatori.

 

KazakistanLa repubblica ex sovietica verso il divieto totale del vaping
È del mese scorso il voto dei parlamentari del Kazakistan per vietare la vendita, l’importazione, l’esportazione e la produzione di sigarette elettroniche e liquidi. Ma la notizia è rimbalzata sui media internazionali solo questa settimana, grazie al rilancio del sito di informazione Atlas News. Non vi sono al momento indicazioni su quando il divieto entrerà ufficialmente in vigore. Lungi dall’affidarsi alle ricerche scientifiche ormai disponibili in tutto il mondo, il dibattito nella repubblica ex sovietica centro-asiatica si è sviluppato secondo i canoni classici della disinformazione complottista. “Il danno dei vaporizzatori è innegabile”, ha affermato il vice Nurgul Tau, “ecco perché il Ministero della Salute aveva sollevato con forza la questione dell’introduzione del divieto di circolazione di vaporizzatori dal 2021. Nella mia richiesta, ho proposto un divieto totale di vendita di vaporizzatori”. La legislazione è in elaborazione dal 10 maggio, data in cui era entrato in vigore il divieto dell’uso delle sigarette elettroniche negli spazi pubblici, anche questa misura giustificata con la preoccupazione per l’aumento dello svapo tra i minori. Un film già visto anche in Paesi dominati da un’informazione più libera e da una più diffusa circolazione di studi sanitari di più alto livello. Dunque indignarsi serve a poco.

 

Hong KongConsultazione pubblica nazionale sul divieto generazionale per i prodotti del tabacco
Seguendo le orme della Malesia e della Nuova Zelanda, una consultazione sulla salute pubblica è in corso a Hong Kong per proporre un cosiddetto divieto generazionale per i prodotti del tabacco. La consultazione pubblica consiste in un’indagine nazionale avviata la scorsa settimana e che si concluderà il 30 settembre. Il ministro della Salute Lo Chung-mau, che è professore di Chirurgia Epatobiliare presso l’Università di Hong Kong, ha affermato che la consultazione si basa su quattro strategie antifumo, tra cui il divieto a vita per i nati dopo una data prestabilita, che verrà indicata nella nuova legge. Il divieto dovrebbe estendersi anche al vaping. Gli esperti di riduzione del danno da tabacco hanno messo in guardia da tali divieti, perché non riescono a distinguere tra sigarette e alternative più sicure. Misure di questo genere possono addirittura essere controproduttive per la salute pubblica. Nel caso della Malesia, a cui la legislazione di Hong Kong intende richiamarsi, rinomati esperti internazionali di sanità pubblica avevano scritto al primo ministro Ismail Sabri Yaakob evidenziando il rischio che il coinvolgimento del vaping nel disegno di legge alla fine rischia solo di creare un grande mercato nero e alimentare il commercio illecito dei prodotti. Sono gli stessi rischi che si corrono nell’ex colonia britannica con la nuova legge. Dalla fine di aprile dello scorso anno a Hong Kong è in vigore il divieto di importazione e vendita di prodotti alternativi al fumo: sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato, sigarette alle erbe e i loro accessori.

 

CanadaAvvertenze su ogni singola sigaretta: così il governo vuol raggiungere lo status di Paese smoking-free entro il 2035
I messaggi sui rischi del fumo per la salute saranno stampati direttamente su ogni singola sigaretta. È il Canada il primo Paese a introdurre una misura di cui si parla da tempo anche in altri Stati: a partire dal prossimo anno dunque, i fumatori canadesi si confronteranno con un avvertimento in più, stampato in doppia lingua (inglese e francese), in orizzontale per tutta la lunghezza della sigaretta. Inoltre, entro aprile 2025 tutti i produttori di sigarette e sigaretti dovranno garantire che le avvertenze siano presenti su tutti i pezzi immessi in commercio. Il governo mira a ridurre il consumo di tabacco a meno del 5% entro il 2035 (al 2021, il tasso di fumatori di età pari o superiore a 15 anni era di circa il 10%).

Frasi dissuasive su ogni sigaretta: Canada primo paese al mondo

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