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Revisione Cochrane confronta e-cig e farmaci per smettere di fumare

Sigaretta elettronica, vareniclina e citosina i metodi più efficaci. Più in basso terapie sostitutive, bupropione e nortriptilina.

Una nuova conferma dell’efficacia delle sigarette elettroniche per smettere di fumare arriva da una revisione di studi condotta dal Cochrane Tobacco Addiction Group. Il lavoro, al quale hanno collaborato dodici ricercatori britannici e che ha come autrice principale Nicola Lindson dell’Università di Oxford, si intitola “Pharmacological and electronic cigarette interventions for smoking cessation in adults: component network meta‐analyses”. Lo scopo era dunque quello di comprendere i benefici comparati, i danni e la tollerabilità delle diverse terapie farmacologiche per la cessazione del fumo e delle sigarette elettroniche, quando sono utilizzate come aiuto per smettere di fumare.
Nella revisione sono stati inclusi 319 studi randomizzati controllati che coprivano un campione di 157.179 fumatori adulti, prevalentemente negli Sati Uniti e in Europa. Dai risultati i ricercatori hanno concluso che le sigarette elettroniche, la vareniclina e la citisina (due farmaci) hanno la maggiore probabilità di far smettere di fumare. Più precisamente, ogni 100 persone, la sigaretta elettronica ne fa smettere da 10 a 19; la vareniclina da 12 a 16; la citisina da 10 a 18. Sono, invece, solo 6 su 100 quelli che riescono a smettere senza usare né e-cig né farmaci, oppure con un placebo. L’uso combinato di due terapie sostitutive con nicotina, per esempio gomme e cerotti, dava tassi di cessazione simili a quelli della sigaretta elettronica, vereniclina e citisina. Minore efficacia ha invece l’aiuto di una sola terapie sostitutiva e del farmaco bupropione: fra 8,9 e 9 persone su 100. La meno efficace si è rivelata la nortriptilina, farmaco antidepressivo usato nella terapia della cessazione del fumo, che fa smettere da 6 a 11 persone su cento.
I ricercatori sono moderatamente sicuri che il bupropione causi raramente causare effetti collaterali gravi sulla salute e anche per gli altri trattamenti non vi sono prove chiare di danni seri. “Per tutti i trattamenti – spiegano gli autori – i risultati suggeriscono che pochissime persone subiscono danni gravi quando li utilizzano”. Il grado di certezza delle conclusioni sull’efficacia di sigaretta elettronica, vareniclina, citisina e bupropione è buono, tanto che i ricercatori non si aspettano che ulteriori prove possano cambiare questi risultati. Ritengono, tuttavia, necessarie ulteriori prove che confrontino i diversi interventi per smettere di fumare, in particolare in relazione ai loro danni.

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