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Con la sigaretta elettronica diminuisce la dipendenza da nicotina

Uno studio longitudinale ha osservato i cambiamenti di comportamento e abitudini degli svapatori a lungo termine.

Cosa accade agli utilizzatori di sigaretta elettronica a lungo termine? Dopo oltre 15 anni che il dispositivo è sul mercato, iniziano ad arrivare le prime risposte da studi scientifici, che descrivono non solo come cambiano le abitudini dei consumatori nel tempo, ma anche il rapporto con il fumo e la nicotina. E sono tutte risposte rassicuranti quelle che si leggono nello studio longitudinale che sarà pubblicato sull’edizione di febbraio 2024 di Addictive Behaviors, intitolato “An 8-year longitudinal study of long-term, continuous users of electronic cigarettes”, condotto da Jean-François Etter, docente di Salute pubblica presso la Facoltà di medicina dell’Università di Ginevra, in Svizzera.
Per questo studio longitudinale, fra il 2012 e il 2016 sono stati reclutati sul web 375 utilizzatori di sigaretta elettronica, intervistati poi per una seconda volta nel 2021, cioè in media 8 anni dopo, allo scopo di descrivere il cambiamento nel tempo nei loro comportamenti, negli atteggiamenti e nella dipendenza. Naturalmente si trattava di persone che avevano continuato a usare l’e-cigarette nell’intervallo di tempo fra la prima e la seconda intervista.
Come detto, i risultati sono molto interessanti. Prima di tutto nel 2021 le persone che dichiaravano di aver consumato tabacco nell’ultimo mese erano molto diminuite rispetto alla prima intervista, passando dal 33% all’11%. I partecipanti erano passati dai dispositivi di seconda generazione (ad esempio Ego) alle box (come l’iStick), avevano usato flaconi di liquido più grandi, l’automiscelazione era raddoppiata, mentre erano stati consumati con meno frequenza gli aromi al tabacco.
Ma veniamo alla nicotina. Negli otto anni la concentrazione media di nicotina nei liquidi è passata da 12 a 6 mg/ml. Anche la dipendenza dalla sigaretta elettronica, in una scala da 0 a 100, era passata da 75 a 60. La frequenza e l’intensità dello stimolo a svapare sono diminuite (gli impulsi “forti” sono passati dal 31% al 18%), mentre è aumentata la percentuale degli utilizzatori che afferma che probabilmente riuscirebbe a smettere di svapare, se ci provasse.
Rispetto alla prima intervista, nel 2021 meno persone hanno riferito di usare l’e-cig per far fronte al craving o altri sintomi legati alla cessazione del fumo o per smettere di fumare, evitare ricadute o ridurre il consumo di tabacco, cosa normale visto che si tratta di svapatori di vecchia data.
Negli utilizzatori continuativi a lungo termine – si legge quindi nelle conclusioni del lavoro – in un periodo di 8 anni, sono stati osservati cambiamenti sostanziali nei modelli di sigarette elettroniche utilizzate, nei gusti e nella nicotina degli e-liquid e nelle ragioni per cui si svapa. Il livello di dipendenza dalla nicotina tendeva a diminuire nel tempo. Questi utenti erano soddisfatti delle sigarette elettroniche e svapavano principalmente perché ritenevano che fosse meno pericoloso del fumo e per piacere”.

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