© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Dalle parole ai fatti. L’annuncio dello scorso mese di maggio è diventato realtà: da gennaio l’Australia vieterà le importazioni di sigarette elettroniche usa e getta, bandendole di fatto dal mercato. La decisione rientra nel più ampio tentativo di arrestare il cosiddetto vaping ricreativo, l’utilizzo cioè delle sigarette elettroniche per mero gusto personale senza alcuna funzionalità sanitaria. In Australia, infatti, dal 2021 è illegale acquistare o importare sigarette elettroniche o vaporizzatori di nicotina senza prescrizione medica. Con le nuove disposizioni, però, saranno escluse da queste prassi le sigarette elettroniche usa e getta perché saranno vietate tout court mentre dal successivo mese di marzo anche le ricaricabili potranno essere acquistate solo in farmacia. Nonostante il vaping sia considerato il metodo più efficace per smettere di fumare, Mark Butler, ministro della sanità australiano, è convinto che invece si sia creata “una nuova generazione di dipendenza dalla nicotina”.
Come detto, già a maggio il governo australiano aveva segnalato l’intenzione di eliminare gradualmente l’uso dei vaporizzatori monouso, ma fino ad ora non aveva fornito una tempistica concreta. Butler ha spiegato che il divieto di importazione dei vaporizzatori usa e getta inizierà il 1° gennaio e che entro marzo saranno vietate anche le sigarette elettroniche ricaricabile non terapeutiche (ovvero, non prescritte dal sistema sanitario e vendute fuori dai circuiti farmaceutici).
LEGGI ANCHE:
L’Australia è pronta a inasprire i divieti sulle sigarette elettroniche
Sigarette elettroniche, il rovinoso fallimento del modello australiano