Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Divieto generazionale al fumo: i Paesi che fanno marcia indietro

La Nuova Zelanda lo abolisce, mentre la Malesia lo giudica incostituzionale. Ora è rimasto solo il governo britannico di Sunak a proporlo.

Cambio di rotta nelle politiche di controllo del tabacco in Nuova Zelanda. Il nuovo governo di coalizione guidato da Christopher Luxon ha annunciato l’intenzione di abrogare il divieto di acquistare sigarette e altri prodotti del tabacco per i nati dopo il 1° gennaio del 2009. La misura era stata approvata appena un anno fa, nel dicembre del 2002, insieme a un pacchetto di emendamenti che limitava i livelli di nicotina nelle sigarette e riduceva il numero di punti vendita autorizzati alla commercializzazione di prodotti del tabacco.

Diversi modelli di sigarette elettroniche monouso

Dall’inizio del prossimo anno, quindi, addio a queste limitazioni e anche al cosiddetto “divieto generazionale al fumo” che la Nuova Zelanda aveva per prima trasformato in legge. Il nuovo governo intende anche limitare la tassazione ai prodotti a tabacco combusto e riformare la regolamentazione dei prodotti del vaping, del tabacco senza fumo e delle nicotine pouches, aumentando al contempo le sanzioni per chi vende questi prodotti ai minori di 18 anni e vietando le sigarette elettroniche monouso.
Semaforo rosso al divieto generazionale anche che la Malesia. La proposta che vietava l’acquisto di sigarette e vaporizzatori per i nati dal 2007 in poi, è stata espunta dal disegno di legge sul controllo del tabacco e del vaping, dove era stata inserita proprio seguendo il modello neozelandese. La nuova legge dovrebbe essere portata in Parlamento questa settimana ma senza il divieto generazionale. La misura è stata cancellata dal governo di Anwar Ibrahim dopo la pronuncia del procuratore generale Ahmad Terrirudin Mohd Salleh, che l’aveva giudicata incostituzionale, perché crea “disparità di trattamento davanti alla legge tra una persona nata prima del 1° gennaio 2007 e una persona nata a partire dal 1° gennaio 2007”.

Il premier inglese Rishi Sunak.

Due notizie che danno vigore ai critici del divieto generazionale al fumo annunciato il mese scorso dal premier del Regno Unito Rishi Sunak, dichiaratamente ispirato proprio alla Nuova Zelanda. Pur avendo ricevuto il plauso della comunità scientifica, la mossa ha fatto gridare al proibizionismo e all’arbitrarietà molti commentatori e associazioni. Simon Clark del gruppo Forest per i diritti dei fumatori denuncia che è “una politica che tratta le future generazioni di adulti come bambini e non funzionerà. Semplicemente porterà i fumatori nelle mani di commercianti illegali e di bande criminali”.
Christopher Snowdon dell’Istitute for Economic Affairs, in un intervento su The Critic, richiama le parole del procuratore generale malese. “Questo è un segno di cosa accadrà a Sunak se andrà avanti con questo strano, velleitario progetto – scrive – In Gran Bretagna non esiste il diritto legale di fumare, ma esistono leggi contro la discriminazione basata sull’età, che è proprio il punto centrale di questa politica. Gli avvocati consulteranno l’Equality Act e si sfregheranno le mani”. Vedremo casa deciderà il premier britannico. Se, venuto meno il modello d’ispirazione neozelandese, sceglierà di fare un passo indietro o se invece sarà la Gran Bretagna l’unico Paese al mondo ad adottare il divieto al fumo generazionale.

LEGGI ANCHE:

Premier neozelandese: la sigaretta elettronica sta facendo la differenza

Il tiepido abbraccio della Malesia alla riduzione del danno da fumo

La Malesia legalizza le sigarette elettroniche e tassa la nicotina

Governo inglese, il piano per sconfiggere fumo e vaping fra i minori

Articoli correlati