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La sigaretta elettronica sta allontanando dal fumo i giovani adulti

A dirlo è uno studio americano sulla fascia di età 18-24 anni. Per gli autori è un dato positivo per la salute pubblica.

La sigaretta elettronica sembra stare sostituendo il fumo fra i giovani adulti americani, il che si potrebbe tradurre in una riduzione del danno a livello di popolazione. È questo quanto riscontrato da una research letter pubblicata ieri su Jama Internal Medicine e intitolata “Shift From Smoking Cigarettes to Vaping Nicotine in Young Adults”. Gli autori sono tutti della Medical University of South Carolina e dell’Holling Cancer Center dello stesso ateneo, coordinati da Brandon T. Sanford.
I ricercatori hanno analizzato i dati dal 2013 al 2021 del Population Assessment of Tobacco and Health (Path), l’indagine longitudinale nazionale sul tabacco, relativi ai cosiddetti giovani adulti, quella fascia di età fra i 18 e i 24 anni ritenuta particolarmente importante, perché è quella in cui di solito si consolida l’uso del tabacco e ci si fidelizza a un particolare brand di sigarette. I risultati sono molto chiari. La prevalenza di chi ha mai fumato è passata dal 53,2% del 2013 al 35,2% del 2021, mentre nello stesso periodo quella di chi ha mai usato l’e-cigarette è aumentata dal 32% al 52,7%. La tendenza si ripete anche nell’uso consolidato: i fumatori sono diminuiti dal 19,6% al 6,1%, gli svapatori son passati dal 3,8% al 14,5%. Il tasso dell’uso quotidiano della sigaretta elettronica è cresciuto dall’1,2% all’8,3%, mentre gli svapatori consolidati che non erano fumatori consolidati sono aumentati dall’1,1% all’9,1%.
Questi dati rivelano un cambiamento nel consumo di tabacco tra i giovani adulti, con un consumo di sigarette al minimo storico, che ha un significato positivo per la salute pubblica – commentano gli autori – Tuttavia, l’uso della sigaretta elettronica è più elevato (14,5%) rispetto a quanto riportato in precedenza (11%), in coincidenza con l’introduzione di dispositivi a base di sale tra il 2015 e il 2018. Oltre la metà dei giovani adulti abituati a svapare non ha mai fumato regolarmente. La ricerca suggerisce che è improbabile che i consumatori esclusivi di sigarette elettroniche passino al tabacco combustibile. Questa fascia di età è stata storicamente importante per l’industria del tabacco in quanto periodo in cui i consumatori di tabacco spesso passano all’uso consolidato e alla fedeltà alla marca, e questi dati potrebbero prevedere un futuro in cui le sigarette elettroniche saranno il prodotto del tabacco dominante negli Stati Uniti”.
Lo studio ricorda anche che “le sigarette elettroniche emettono livelli più bassi di sostanze tossiche e possono comportare una riduzione del danno a livello di popolazione, ma non sono prive di rischi” e dunque sottolinea l’esigenza di identificare trattamenti per coloro che desiderano smettere.
Il lavoro coordinato da Sanford è stato accolto molto bene anche dal mondo scientifico britannico che da anni si occupa di vaping. “È stata spesso espressa la preoccupazione che per i giovani le sigarette elettroniche siano una via d’accesso al fumo – commenta Peter Hajek della Queen Mary University di Londra – Questo nuovo rapporto suggerisce il contrario, vale a dire che le sigarette elettroniche stanno dirottando i giovani che altrimenti fumerebbero, verso qualcosa di molto meno rischioso. Mostra inoltre che l’aumento del vaping è stato proporzionale alla diminuzione del fumo e che l’uso di nicotina nel complesso tra i giovani non è aumentato. Queste sono tutte buone notizie per liberarci finalmente delle malattie polmonari, cardiache e del cancro legate al fumo”.
Reazione positiva anche da Sara Jackson, ricercatrice principale del Gruppo di ricerca su tabacco e alcool dello University College London. “Questi risultati provenienti dagli Stati Uniti – afferma – dimostrano che c’è stato un netto passaggio dal fumo di tabacco (un prodotto straordinariamente letale che uccide la metà delle persone che lo usano come previsto) all’uso di prodotti da svapare (che comportano solo una piccola parte dei rischi del fumo). Ciò avrà benefici netti per la salute pubblica. I dati mostrano anche un aumento della percentuale di giovani adulti svapatori che non sono mai stati fumatori abituali. Ciò non è necessariamente motivo di preoccupazione, poiché è probabile che molte di queste persone avrebbero altrimenti iniziato a fumare. Sarà però importante continuare a monitorare questo aspetto”.
Dello stesso avviso è Caitlin Notley, docente di Scienze della dipendenza presso la University of East Anglia. “Questo studio fornisce la prova che il vaping potrebbe sostituire il fumo di tabacco a livello di popolazione – spiega Notley – Ciò corrisponde a quanto osserviamo in Inghilterra, dove osserviamo anche tassi storicamente bassi di fumo di tabacco, ma un aumento dello svapo da parte dei giovani che sembra corrispondere alla diffusione di sigarette elettroniche usa e getta e, come rileva questo studio, di liquidi elettronici a base di sali di nicotina. La riduzione del fumo riportata in questo documento è importante per la salute pubblica, poiché il modo più mortale di usare la nicotina è sotto forma di fumo di tabacco. Se le popolazioni sostituissero il fumo con la sigaretta elettronica, il guadagno netto in termini di salute pubblica sarebbe sostanziale”.

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