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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 19 al 25 novembre

Conferme dal Regno Unito: la guida per operatori sanitari consiglia il vaping, l'ospedale di Hull distribuisce e-cig ai fumatori, gli scienziati si confrontano all'E-cigarette summit. A Dubai torna il World Tobacco Middle East con il suo spazio per le sigarette elettroniche.

Regno UnitoNuova guida Ncsct per gli operatori sanitari enfatizza ruolo dell’e-cig per smettere di fumare
Il National Centre for Smoking Cessation and Training (Ncsct) ha pubblicato la terza versione del documento intitolato “Vaping: a guide for health and social care professionals” con il quale fa il punto sulle conclusioni in tema di vaping cui sono giunte ricerche scientifiche e revisioni. Si tratta di un aggiornamento rispetto alla versione del 2016: sette anni in cui i materiali da visionare sono aumentati vistosamente. E i giudizi che esprime il lavoro dei ricercatori britannici è in linea con le più recenti affermazioni della letteratura scientifica in materia. “La sigaretta elettronica ha un ruolo nell’aiutare le persone a smettere di fumare, a ridurre i danni derivanti dal fumo e a gestire l’astinenza temporanea”, scrivono gli autorile organizzazioni possono prefiggersi la missione di diventare servizi ‘vape friendly’. I singoli professionisti sanitari possono cogliere l’opportunità offerta dai vaporizzatori di trasformare la vita di coloro che fumano”. Gli autori sono Andy McEwen, Hayden McRobbie, Louise Ross e Kirstie Soar, con il contributo scientifico di Lynne Dawkins, Jamie Hartmann-Boyce e Caitlin Notley. Il documento lamenta la tendenza dei critici a concentrarsi sui teorici rischi a lungo termine del vaping, senza considerare i suoi benefici sulla salute. Eppure, scrivono ancora gli autori, “nel medio e lungo termine il vaping comporta una piccola frazione dei rischi del fumo”. Su Sigmagazine un ulteriore approfondimento sul lavoro del  Ncsct.

UK: nuova guida conferma la fiducia nella sigaretta elettronica

 

AustraliaSequestri di articoli illegali: il corso restrittivo del governo fa esplodere il mercato del contrabbando di prodotti del vaping
Le restrizioni australiane allo svapo continuano ad alimentare il mercato nero locale e i sequestri di prodotti del vaping illeciti sono diventati sempre più comuni. L’Australian Border Force (Abf) e la Therapeutic Goods Administration (Tga) hanno collaborato recentemente a una campagna dal nome in codice Obelia, che ha portato alla confisca di oltre 35 tonnellate di prodotti per lo svapo sospettati di contenere nicotina. I funzionari delle due autorità hanno intercettato gli articoli illegali in quattro Stati, dopo che erano stati sollevati sospetti su medicinali soggetti a prescrizione importati illegalmente che dichiaravano di essere privi di nicotina. I successivi test Tga hanno invece confermato che gli articoli sequestrati contenevano nicotina, disponendo di conseguenza il sequestro immediato dei prodotti. I sequestri non sorprendono le associazioni del vaping e anche gli analisti di mercato, per i quali il corso ultra restrittivo del governo australiano su sigaretta elettronica e prodotti accessori del vaping è la causa dell’esplosione ormai certificata del contrabbando di tali prodotti.

Regno UnitoOspedale nello Yorkshire passa all’azione e distribuisce sigarette elettroniche gratuite a chi vuol smettere di fumare
Con l’obiettivo di convincere il suo personale e i visitatori a smettere di fumare, uno dei due principali ospedali della città inglese di Hull, l’Hull Royal Infirmary, ha avviato la particolare iniziativa di distribuire in maniera gratuita sigarette elettroniche. Dalla teoria, che ormai ha certificato i benefici dello svapo rispetto al fumo, alla pratica, i dirigenti dell’ospedale britannico hanno deciso di entrare in azione e di dare l’esempio. La distribuzione avviene all’esterno del grande complesso, dove da quasi vent’anni è già vietato fumare. Ma tale divieto non ha scoraggiato più di tanto chi dal tabacco è dipendente: con più di un fumatore ogni cinque abitanti, infatti, la cittadina dello Yorkshire registra il secondo più alto tasso di fumo dell’Inghilterra. E così i medici hanno deciso di provare qualcosa di nuovo e più concreto: invece che limitarsi a suggerire il passaggio dal tabacco all’elettronica per i fumatori più incalliti, promuovere direttamente il cambiamento e organizzare uno “Swap to stop”. Le reazioni dei fumatori questa volta ci sono e sembrano positive, come racconta il resoconto pubblicato da Sigmagazine, che dà anche voce agli organizzatori dell’iniziativa.

Ospedale inglese dà sigarette elettroniche in cambio del tabacco

 

Regno UnitoE-cigarette Summit 2023: divieti del vaping inefficaci, meglio affidarsi a soluzioni diverse
Recuperiamo una notizia dello scorso fine settimana non riportata su Svapoworld per tempi di pubblicazione. Riguarda l’E-cigarette Summit, svoltosi nella sede del Royal College of Physicians di Londra, in cui i protagonisti anglofoni più prestigiosi della ricerca scientifica nel campo del vaping e della riduzione del danno da fumo hanno fatto il punto sulla situazione nel Regno Unito e nel resto del mondo. Aspetto centrale di questa edizione è stata la consapevolezza da parte degli esperti che la serie di divieti con cui molti governi – finanche quelli con un approccio positivo alle politiche di riduzione del danno – stanno pensando di governare il settore del vaping sia inefficace e che vadano al contrario individuate soluzioni alternative. I riferimenti sono stati soprattutto al tema attuale e intrecciato della diffusione degli strumenti monouso e del consumo giovanile. La carta vincente è affidarsi comunque alla letteratura scientifica in materia, che si va facendo di anno in anno sempre più corposa e precisa, per evitare crociate alimentate da disinformazione o pregiudizi e che sono destinate a fallire o ad alimentare mercati illegali. Un lungo e approfondito resoconto del summit, con le dichiarazioni più significative degli scienziati intervenuti, nell’articolo pubblicato da Sigmagazine.

E-cigarette Summit 2023, monouso e minori al centro del dibattito

 

Emirati Arabi UnitiA Dubai torna di scena il World Tobacco Middle East, anche l’edizione 2023 riserva uno spazio per le sigarette elettroniche
Appuntamento di inizio settimana – dal 27 al 28 novembre – anche per gli addetti ai lavori del settore del vaping interessati ai mercati medio-orientali. Sono infatti le due date in cui a Dubai si svolge l’edizione del 2023 del World Tobacco Middle East che raduna operatori da oltre 90 Paesi. E uno spazio specifico viene riservato anche alle sigarette elettroniche e ai liquidi per lo svapo. Per Dubai, uno dei principali centri fieristici globali, si tratta di un gradito ritorno: la WT Middle East viene infatti considerata la più grande fiera b2b al di fuori dell’Europa occidentale, un evento davvero internazionale. L’appuntamento negli Emirati Arabi Uniti attira infatti operatori e produttori dall’intera Asia, dall’Africa e anche dal Sud America, sebbene non manchino anche le presenze europee.

GlobalNel triennio della pandemia (2020-2022) rallentati gli sforzi per il controllo del tabacco
Secondo i nuovi dati acquisiti dal Global Tobacco Control Progress Hub, l’attuazione delle misure politiche di controllo del tabacco richieste dalla Convenzione quadro sul controllo del tabacco (Fctc) dell’Organizzazione mondiale della sanità ha subito un rallentamento durante la pandemia di Covid-19. La tabella di valutazione degli interventi per il controllo del tabacco Mpower, che riporta l’implementazione a livello nazionale delle principali misure politiche della Fctc, rivela che due terzi (il 68%) dei 195 Paesi hanno segnalato l’assenza di miglioramenti o addirittura un peggioramento nelle politiche chiave per ridurre l’uso del tabacco tra il 2020 e il 2022, i tre anni della pandemia. I Paesi che hanno segnalato addirittura un calo sono il 35%, un terzo. Solo il 32% dei Paesi dichiaranti ha segnalato un miglioramento. I maggiori cali si sono verificati nei paesi a Passo reddito e in quelli situati nel Mediterraneo orientale e nel sud-est asiatico. Tuttavia, il rallentamento è stato osservato in tutto il mondo.

FranciaL’ultima sigaretta francese
Non è proprio la fine della circolazione del tabacco in Francia, ma la notizia trapelata in settimana contiene un segnale simbolico nel Paese che fu patria di marchi storici come Gitanes e Galouises. Entro la fine dell’anno chiuderà i battenti l’ultima fabbrica di sigarette in Francia. Si tratta della Manufacture Corse des Tabacs (Macotab), in Corsica, e produce sigarette per Philip Morris, che ha recentemente rescisso il contratto. La fabbrica è di proprietà della Seita, l’ex monopolio francese. Oggi nello stabilimento lavorano circa 30 dipendenti, rispetto ai 143 impiegati negli anni Ottanta. La legislazione per ridurre il fumo, i problemi di salute ad esso correlati e – non ultimo – la diffusione dei sistemi alternativi meno dannosi, hanno portato a una riduzione delle vendite di sigarette. La maggior parte della produzione europea di prodotti del tabacco avviene oggi in Germania e Polonia.

 

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