Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 5 all’11 novembre

Colpo di scena: l'Organizzazione mondiale di sanità rinvia la Cop10 che avrebbe dovuto tenersi a Panama a causa dei disordini che stanno mettendo a repentaglio la sicurezza del Paese.

PanamaViolenze nel Paese, l’Oms rinvia al 2024 l’attesissima Cop10
La decima sessione della Conferenza delle Parti (COP10) della Convenzione quadro dell’OMS sul controllo del tabacco (FCTC) e la Terza sessione della Riunione delle Parti (MOP3) del Protocollo per l’eliminazione del commercio illecito dei prodotti del tabacco sono state rinviate a 2024. Il motivo è legato allo scoppio di violenze nel Paese latino-americano. L’ultimo caso ha travalicato la cronaca nazionale: l’uccisione di due ambientalisti per mano di un uomo armato che ha sparato durante una delle proteste in corso nel Paese contro una concessione mineraria. Tali proteste contro il contratto governativo a una società canadese si sono ormai estese in tutto il Paese creando problemi di sicurezza. “A seguito della comunicazione ricevuta da Panama, paese ospitante della decima sessione della conferenza delle parti della convenzione quadro dell’Oms sul controllo del tabacco e della terza sessione della riunione delle parti del protocollo per l’eliminazione del commercio illecito dei prodotti del tabacco, non è più possibile condurre COP10 e MOP3 nel novembre 2023, come previsto”, ha scritto la FCTC sul suo sito web. Si prevede che le sessioni si terranno a Panama il prima possibile nel 2024, in date da confermare.

Oms, rimandata la Cop10 di Panama sul controllo del tabacco

 

CanadaOntario pronto a raddoppiare la tassa sull’ecig, protesta dell’associazione industriali del vaping
L’Ontario, in collaborazione con il governo nazionale canadese, raddoppierà le tasse su tutti i prodotti per lo svapo venduti nella provincia. Lo schema di partenariato fiscale federale-provinciale annunciato nel 2022 consente infatti alle province di raddoppiare l’attuale tassa federale sullo svapo e di trattenere la metà dei proventi. La Canadian Vaping Association (Cva), associazione che riunisce le imprese del settore, ha esortato il governo federale a riconsiderare la sua proposta di imporre un prelievo provinciale aggiuntivo, poiché ciò raddoppierebbe di fatto il già notevole carico fiscale. “La Cva suggerisce un approccio più equo in cui il governo federale condivide le entrate generate dall’attuale prelievo con le province”, ha scritto il gruppo industriale in una nota, “con l’introduzione dell’accisa, a seconda del tipo di prodotto, i prodotti da svapare sono ora costosi quasi quanto le sigarette, nonostante la significativa riduzione del rischio”. La Cva ha avvertito che l’aumento delle tasse potrebbe portare a un aumento del commercio illecito: “Le imprese legali troveranno quasi impossibile competere con il mercato non regolamentato che rimane in gran parte incontrollato. La conseguenza di tale tassazione punitiva sarà una diffusa chiusura di imprese, significative perdite di posti di lavoro e un aumento dell’attività criminale”, conclude la nota.

Unione europeaLe contraddizioni di Envi su ruolo del vaping e malattie non trasmissibili
Envi, abbreviazione del francese “environnement”, è il nome della Commissione per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare del Parlamento europeo e sembra aprire pur con qualche ambivalenza alla possibilità che la sigaretta elettronica possa aiutare i fumatori a smettere di fumare. La Sottocommissione salute pubblica (Sant) di Envi si è infatti occupata di malattie non trasmissibili, dette Ncd (malattie cardiovascolari, cancro, diabete e patologie respiratorie croniche) e ha preparato un documento in cui viene enfatizzato l’aspetto della prevenzione, indicando il consumo di tabacco come uno dei fattori di rischio e apprendo uno spiraglio alla riduzione del danno da fumo. Gli emendamenti approvati nell’ultima fase appaiono tuttavia contraddittori: da un lato inaspriscono il testo chiedendo restrizioni, dall’altro riconoscono le potenzialità del vaping nel passaggio in cui si ribadisce l’appoggio all’incorporazione dei nuovi prodotti “come sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato”. L’analisi di Sigmagazine illustra con minuziosità il dibattito all’interno di quella che è al momento la più grande commissione del Parlamento europeo, le ambivalenze del testo preparato e le considerazioni delle associazioni dei consumatori.

Malattie non trasmissibili, l’ambivalenza europea sulle sigarette elettroniche

 

PanamaAll’esame della Corte Suprema la costituzionalità della legge sul divieto di sigarette elettroniche
La Corte Suprema di Panama ha deciso di esaminare una causa che contesta la costituzionalità del divieto del Paese delle sigarette elettroniche e dei prodotti a base di tabacco riscaldato. All’inizio di agosto, l’Associazione panamense per la riduzione del danno al tabacco (Ardtp) ha intentato una causa presso la Corte Suprema, sostenendo che la legge n. 315, che vieta l’uso, la vendita e l’importazione di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato nel Paese, è incostituzionale e dovrebbe essere abrogata. Se la Corte Suprema riterrà valida la dichiarazione di incostituzionalità, il disegno di legge 315 tornerà al parlamento per le modifiche e sarà poi ripresentato alla stessa Corte Suprema per confermarne la costituzionalità. La nuova proposta di legge per sostituire l’attuale disegno di legge 315 è già in fase di elaborazione presso il legislatore, un indicazione che gli stessi legislatori ritengono fondate le eccezioni di incostituzionalità.

KazakistanEsperti svedesi criticano il divieto di vaporizzatori deciso dal governo
Il mondo è piccolo e le mosse di qualsiasi governo finiscono nel mirino delle associazioni internazionali. Così esperti svedesi di sanità pubblica hanno espresso seria preoccupazione per il prossimo divieto dei vaporizzatori da parte del Kazakistan, giudicandolo un “passo indietro” che contraddice il successo senza precedenti di paesi più progressisti che stanno riducendo drasticamente il prezzo del tabacco attraverso l’uso di prodotti alternativi alla nicotina. Secondo Smoke Free Sweden, movimento che sottolinea i progressi in questo campo della Svezia, l’intenzione del governo kazako di attuare il divieto entro il 1° gennaio 2024 mette in pericolo la vita dei 3,2 milioni di fumatori del paese che saranno privati della migliore possibilità di smettere di fumare. “Notiamo con grande preoccupazione questa mossa regressiva da parte del Ministero della Salute del Kazakistan”, ha affermato Delon Human, fondatore di Smoke Free Sweden, “una scelta che sfida gli straordinari risultati di alcuni paesi che hanno adottato un approccio progressista ai prodotti moderni come i vaporizzatori e lo snus”.

GermaniaCritiche e confutazioni per un sondaggio su minori e vaping realizzato da una cassa medica
Ha suscitato critiche e polemiche un sondaggio condotto dalla cassa medica Dak Gesundheit secondo il quale crescerebbe in Germania il numero dei minori che dichiara di aver sperimentato o di usare anche sporadicamente la sigaretta elettronica. Secondo tale sondaggio il 7% dei giovani tra i 9 e i 17 anni ha affermato di usare la sigaretta elettronica almeno una volta al mese. Cosa che naturalmente non fa automaticamente di questo 7% uno svapatore, anche se va evidenziato come la vendita di tali prodotti ai minori sia vietata. Il sondaggio ha abbracciato un campione di quasi 15.000 minorenni compresi appunto nella fascia di età tra i 9 e i 17 anni. L’anno precedente la quota era inferiore al 5%. Al contrario, la percentuale dei minorenni fumatori di sigarette tradizionali è rimasta pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Sulla base di questi dati la Dak Gesundheit chiede al governo di introdurre sia il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta che dei liquidi aromatizzati. Divieti a cui si oppone l’Associazione per il commercio delle sigarette elettroniche (VdeH), secondo cui non sono necessarie nuove restrizioni, ma piuttosto controlli coerenti da parte delle autorità, soprattutto nei chioschi. Basterebbe insomma far rispettare la legge che già c’è. Ma sui social media si è scatenata una polemica ancora più forte su una delle conclusioni cui la cassa medica giunge: e cioè che la sigaretta elettronica costituisca il principale veicolo con cui i minorenni entrano in contatto con la nicotina. Dati che, fanno notare i critici, sono smentiti da numerosi altri sondaggi, tra cui quelli di Debra proprio relativi alla Germania, e contraddetti dalle più recenti revisioni Cochrane.

Articoli correlati