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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 17 al 23 dicembre

La massiccia diffusione delle sigarette elettroniche usa e getta è governata dalla Cina, complice il divieto esistente nel mercato interno. Intanto in Irlanda si pensa di differenziare la fiscalità del tabacco da quella del vaping.

IrlandaMarcia indietro del governo, rinviata la tassa sul vaping
Il ministro delle finanze irlandese, Michael McGrath, ha rinviato la tassa sullo svapo per il timore che la sua implementazione possa scoraggiare i fumatori dallo smettere di fumare. Funzionari del Dipartimento delle Finanze, nel comunicare la notizia, hanno citato espressamente la necessità di trovare un equilibrio tra lo scoraggiamento dei giovani dallo svapo e il sostegno ai fumatori che passano alle sigarette elettroniche per smettere. Secondo quanto riportato dai media irlandesi, i funzionari sanitari hanno raccomandato che le sigarette elettroniche siano tassate in modo diverso in base al loro danno comparativo rispetto alle sigarette tradizionali. McGrath ha affermato che una nuova tassa sui vaporizzatori sarà “difficile” da implementare. “Una tassa nazionale richiederà notevoli costi informatici, amministrativi, di controllo e di conformità”, ha affermato il ministro. Soddisfazione arriva dagli attivisti per la riduzione del danno da tabacco, i quali hanno applaudito la decisione. “Accogliamo con favore la decisione del ministro delle Finanze e chiediamo al governo irlandese di mantenere in futuro una differenza fiscale tra sigarette elettroniche e tradizionali abbastanza ampia da incentivare i fumatori a cambiare”, ha affermato Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance. Il governo non ha specificato una nuova data per l’imposta sullo svapo e alcuni sospettano che potrebbe attendere l’aggiornamento della direttiva europea sulla tassazione del tabacco, che dovrebbe includere un’accisa a livello europeo sui prodotti da svapo.

Nuova ZelandaFumatori al minimo storico, per gli attivisti dell’harm reduction è soprattutto merito del vaping
Il tasso di fumo tra gli adulti neozelandesi è sceso ai minimi storici. Lo riferisce il New Zealand Herald, citando i dati di una nuova indagine del ministero della Salute, il New Zealand Health Survey. Il sondaggio ha anche rivelato che un adulto neozelandese su 10 svapa quotidianamente, con tassi più alti tra i giovani e i Maori. Il rapporto rivela che il 6,8% degli adulti fuma quotidianamente, in calo rispetto all’8,6% dell’anno scorso. Anche il fumo quotidiano è diminuito drasticamente tra i gruppi etnici, con i tassi dei Maori che sono scesi dal 37,7% al 17,1% e quelli delle popolazioni del Pacifico che sono scesi dal 22,6% al 6,4%. Di contro, lo svapo quotidiano è aumentato dal 2,6% nel 2017-2019 al 9,7% quest’anno. Per la Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra) il merito di aver contribuito a ridurre i tassi di fumo in Nuova Zelanda è della diffusione del vaping. “L’ambizioso obiettivo della Nuova Zelanda di diventare senza fumo entro il 2025 è ben avviato, con una legislazione completa sul controllo del tabacco, interventi mirati e un focus sui prodotti per la riduzione dei danni del tabacco che svolgono un ruolo cruciale”, ha affermato Nancy Loucas, coordinatrice esecutiva di Caphra. “Questo spostamento verso prodotti a base di nicotina meno dannosi è una parte fondamentale dell’approccio leader a livello mondiale della Nuova Zelanda alla riduzione del danno da tabacco”, ha aggiunto Loucas.

UsaStudio: la minore erogazione di nicotina delle e-cig crea minore dipendenza rispetto alle sigarette di tabacco
La sigaretta elettronica utilizzata a piacimento riduce il desiderio di fumare e i sintomi della disassuefazione dal fumo. È il risultato di uno studio, intitolato “Nicotine delivery and changes in withdrawal and craving during acute electronic cigarette, heated tobacco product, and cigarette use among a sample of Black and White people who smoke” che è stato condotto da ricercatori della University of Kansas, della Ohio State University, della Brown University e della University of California, coordinati da Eleanor L S Leavens. L’analisi è stata particolarmente elaborata, ha coinvolto 22 fumatori sottoposti a tre diverse sessioni di studio separate da un periodo di pausa di 48 ore. I risultati principali dimostrano che, in tutti i tipi di utilizzo, la sigaretta a tabacco combusto fornisce livelli di nicotina significativamente maggiori sia rispetto all’e-cig che al riscaldatore. Ed è proprio per la loro minore erogazione di nicotina che le e-cigarette causano meno dipendenza delle sigarette di tabacco. Lo studio è stato pubblicato su Nicotine and Tobacco Research, mentre dettagli sulle modalità della ricerca e sui risultati si trovano nell’articolo di Sigmagazine.

La sigaretta elettronica allevia l’astinenza da fumo con meno nicotina

 

RussiaMosca dichiara guerra (penale) al contrabbando di liquidi per sigarette elettroniche
I trafficanti di liquidi illegali per le sigarette elettroniche potrebbero rischiare in Russia fino a sette anni di carcere, se una proposta del Comitato del Consiglio della Federazione per la politica economica diventasse legge. I legislatori sono infatti preoccupati per gli ingredienti contenuti nei liquidi illegali, che sfuggono al controllo normativo e che potrebbero essere dannosi per la salute, ma anche per l’erosione fiscale che il contrabbando comporta per l’erario pubblico. Anatoly Vyborny, vicepresidente della commissione per la sicurezza e la lotta alla corruzione, ha sostenuto il provvedimento, affermando che la misura aiuterebbe a proteggere la salute dei giovani russi. Attualmente in Russia non esiste alcuna responsabilità penale per l’importazione illegale di vaporizzatori ed e-liquid.

Gran BretagnaStudio: le batterie delle e-cig monouso potrebbero essere ricaricate sino a 700 volte
Le batterie contenute nelle e-cig monouso potrebbero essere ricaricate sino a 700 volte e invece vengono gettate nei rifiuti – spesso indifferenziati – dopo un solo utilizzo. È il risultato di una ricerca intitolata “Up in smoke: Considerations for lithium-ion batteries in disposable e-cigarettes” e condotta dai ricercatori della University College London (UCL) e della Università di Oxford sotto la guida del professor Paul Shearinge. Lo studio analizza quello che viene definito “uno spreco incosciente e senza senso” che alimenta i costi economici e ambientali dello smaltimento di questo tipo controverso di e-cig. Si è calcolato ad esempio che 1,3 milioni di sigarette elettroniche monouso vengano gettate nel solo Regno Unito ogni settimana. Ciò equivale a circa 10.000 chilogrammi di litio portati in discarica ogni anno, pari a 1.200 veicoli elettrici. I ricercatori chiedono un intervento europeo per regolamentare la produzione di qualunque prodotto usa e getta, rendendolo quanto più riciclabile possibile se non, addirittura, vietato. L’auspicio è che tutti i dispositivi monouso possano essere trasformati in unità elettriche ricaricabili.

L’incosciente spreco delle sigarette elettroniche usa e getta

 

CinaCon la doppia morale sul vaping alla conquista commerciale del mondo
La doppia morale cinese sul vaping è alla base dell’invasione commerciale delle sigarette elettroniche monouso nel resto del mondo. In Cina, infatti, sono vietate sigarette elettroniche usa e getta, fiere del vaping e liquidi aromatizzati, ma il governo assicura alle proprie aziende la produzione e la vendita di tali prodotti all’estero. Solo nell’ultima settimana negli Stati Uniti sono state confiscate 1,5 milioni di cosiddette monouso per un valore al dettaglio di circa 20 milioni di dollari. Solo che le aziende cinesi omettono di specificare che si tratta di prodotti per il vaping, li etichettano invece come prodotti elettronici e li trasportano insieme a caricabatterie, torce e cavi usb in container promiscui. In questo modo eludono le tasse e i dazi doganali. E invadono il mondo: la quasi totalità delle sigarette elettroniche risulta infatti di produzione cinese.

L’ipocrisia cinese guida l’invasione delle sigarette elettroniche usa e getta

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