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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 3 al 9 dicembre

La Francia vorrebbe vietare l'utilizzo delle sigarette elettroniche monouso ma l'ultima parola spetta all'Unione europea. Intanto nel Regno Unito un altro ospedale regala i vaporizzatori personali ai fumatori.

FranciaAssemblea all’unanimità per il divieto delle sigarette elettroniche monouso, ma l’ultima parola spetta all’Ue
Passi in avanti verso il divieto per le sigarette elettroniche monouso. Con voto unanime, l’Assemblea nazionale ha deciso che i dispositivi usa e getta non potranno più essere né venduti né usati sul territorio francese. In sostanza, verranno estromessi dal mercato quando, nella prima metà del prossimo anno, il Senato confermerà la decisione dell’Assemblea con il suo voto. L’unica speranza di un ripensamento (chi l’avrebbe mai detto?) risiede nell’Unione Europea. Spetta infatti alla Commissione europea la ratifica del divieto dopo una verifica di conformità con il diritto comunitario. La Commissione avrà sei mesi di tempo per autorizzare o respingere il divieto delle sigarette elettroniche monouso. E per gli esperti di diritto comunitario non è affatto scontato che Bruxelles dia il via libera alla decisione francese, perché nelle sue valutazioni svolge un ruolo centrale il principio di proporzionalità e toccherà al governo di Parigi dimostrare la proporzionalità di tale misura rispetto a una specifica emergenza nel Paese. Un caso analogo riguarda il Belgio, come spiegato nell’approfondimento sul caso francese di Sigmagazine.

Sigarette elettroniche usa e getta, via libera francese al divieto

 

FranciaE il primo ministro svapa in aula. Per Fivape è “un atteggiamento schizofrenico
Il governo stringe le maglie al settore del vaping, ma il primo ministro Élisabeth Borne viene colta a svapare durante una seduta dell’Assemblea nazionale, per di più il giorno dopo che il ministro della salute aveva presentato alla stampa il suo controverso progetto. È la seconda volta che il primo ministro viene “pizzicato” con la sigaretta elettronica durante una seduta del parlamento. Per l’associazione degli operatori del vaping Fivape, una delle organizzazioni più critiche verso le nuove misure annunciate dall’esecutivo, quello mostrato da Borne è “un atteggiamento schizofrenico”. “Mentre il primo ministro svapa in aula – scriveva Fivape all’indomani dell’annuncio del piano – mostrando al mondo intero lo strumento che la tiene lontana dal tabacco, l’esecutivo annuncia misure profondamente anti-vaping in nome della lotta al tabacco”.

Il primo ministro francese Borne svapa di nuovo in Parlamento

 

AustraliaDa aprile le avvertenze sanitarie saranno estese ai prodotti del vaping
L’Australia estenderà alle sigarette elettroniche l’obbligo per i produttori di stampare avvertenze sanitarie grafiche sui prodotti del tabacco. Lo riportano i siti di informazione locali CityNews e News. I produttori hanno tempo fino al 1° aprile 2024 per pubblicare nuove avvertenze sanitarie sulle scatole che contengono i vaporizzatori, utilizzando anche le immagini “raccapriccianti” già sperimentate sui pacchetti di sigarette tradizionali. Ai rivenditori verranno concessi altri tre mesi per aggiornare le loro scorte man mano che le nuove etichette con le avvertenza verranno gradualmente implementate. Questa settimana il parlamento federale del paese ha approvato una legge con nuove misure per scoraggiare il fumo e lo svapo. Tra le altre disposizioni, la legislazione aggiorna le avvertenze sanitarie sui pacchetti di sigarette, standardizza il design e l’aspetto dei filtri delle sigarette e, per quanto riguarda il settore del vaping, applica nuove restrizioni sulla pubblicità a tali prodotti. Il governo australiano ha già annunciato il divieto dei vaporizzatori monouso che entrerà in vigore all’inizio del 2024. E a partire da marzo, sarà illegale anche importare o fornire vaporizzatori che non siano conformi agli standard dell’autorità di regolamentazione medica. Medici e infermieri potranno ancora prescrivere i vaporizzatori terapeutici come strumento per aiutare i fumatori a smettere.

 

Gran BretagnaUkvia lancia una petizione nazionale contro il divieto delle monouso (e l’ipotesi di bannare gli aromi)
La UK Vaping Industry Association (Ukvia) invita i fumatori, i vaper e l’industria in generale a sostenere una petizione nazionale contro ipotesi di divieto delle sigarette elettroniche monouso e dei liquidi aromatizzati, provvedimenti su cui il mondo politico sta discutendo sulla scia del dibattito sul piano anti-fumo del premier Rishi Sunak. Entrambi questi aspetti sono fondamentali per aiutare i fumatori a smettere di fumare, sostiene Ukvia, che punta a coinvolgere direttamente le comunità online composte da più di 100.000 vaper adulti. La petizione arriva nel contesto della consultazione in corso sullo svapo giovanile, che si è chiusa il 6 dicembre, e fa luce sulle potenziali conseguenze sulla salute pubblica di una “legislazione eccessiva e controproducente” che riduce l’efficacia dello svapo come strumento per smettere di fumare. L’associazione avverte che bloccare l’accesso agli aromi e ai prodotti usa e getta, su cui fa affidamento oltre la metà dei fumatori che desiderano smettere, potrebbe impedir loro di completare il passaggio dalle sigarette a combustione alle molto meno dannose sigarette elettroniche. Un recente studio di One Poll ha rilevato che un vaper su tre teme che un divieto dei liquidi aromatizzati li riporterà a fumare.

 

Gran BretagnaBristol aderisce al programma “Swap to stop”, 60 mila e-cig gratuite per smettere di fumare
Sarà la città di Bristol uno dei centri dell’iniziativa “Swap to stop”, annunciata dal governo britannico lo scorso aprile, che prevede di offrire un milione di sigarette elettroniche ad altrettanti fumatori. Le autorità della città a sud-ovest dell’Inghilterra, affacciata sul confine con il Galles, hanno infatti deciso di aderire al programma e riceveranno dal governo 2,2 milioni di sterline per l’acquisto di 60mila vaporizzatori. Le autorità sanitarie di Bristol provvederanno poi a distribuire gratuitamente ad altrettanti fumatori che desiderano provare a liberarsi dalla dipendenza dal fumo con il supporto della sigaretta elettronica un kit per il vaping. Ci poniamo l’obiettivo di diventare città “smokefree” entro il 2030-2031, ha spiegato il consiglio dell’Integrated Care Partnership di Bristol, North Somerset e South Gloucestershire, l’organismo che gestirà il programma, cioè contenere il tasso di fumo entro il 5%. Al momento, nell’area si contano oltre 144 mila fumatori, un numero che costituisce il tasso di fumo più alto nel sud-ovest della Gran Bretagna. Conti alla mano, per raggiungere l’obiettivo ogni anno 24mila persone dovrebbero smettere di fumare fino al 2030. Le autorità sanitarie locali pensano che sia un traguardo raggiungibile solo con il supporto delle sigarette elettroniche.

A Bristol sigarette elettroniche gratis a 60mila fumatori

 

Gran BretagnaI rivenditori online smentiscono l’allarme sui minori: il consumatore medio è un adulto di mezza età
Adulto, predilige i gusti fruttati. È la sintesi dell’identikit dell’acquirente online di prodotti per il vaping, così come risulta dai dati statistici emersi da un’inchiesta realizzata dai rivenditori online di sigarette elettroniche. Che siano più gli adulti che i giovanissimi a utilizzare il commercio elettronico è già di per sé una sorpresa: gli adulti di mezza età (35-44 anni) rappresentano la fascia di clienti maggioritaria. Ma quella più grande viene dal dato che l’età media di chi acquista una sigaretta elettronica usa e getta è di 39 anni. Come spesso accade, l’indagine empirica sui numeri concreti smentisce l’allarme mediatico, e cioè che lo strumento monouso rappresenti la via d’ingresso per i minorenni al mercato del vaping (e più avanti, chissà, a quello del tabacco a combustione). “L’industria del vaping riconosce la necessità di affrontare il problema della diffusione della sigaretta elettronica tra i giovani”, ha detto John Dunne, direttore generale dell’associazione dei produttori Ukvia, commentando la statistica dei negozi online, “ma ciò non dovrebbe comportare alcun divieto su larga scala, poiché ciò influenzerebbe gli adulti che vorrebbero abbattere i danni della combustione”.

Indagine acquisti sigarette elettroniche sul web smentisce allarme minori

 

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