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Regno Unito, parlamentari in difesa della sigaretta elettronica

In vista dell'imminente Cop10 dell'Oms, dibattito a Westminster per spronare il governo a difendere la riduzione del danno da fumo.

Con l’approssimarsi della decima Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Oms, che inizierà il 5 febbraio, l’attenzione dei sostenitori della riduzione del danno da fumo si rivolgono sempre più verso il Regno Unito, nella speranza che il paese riesca a porre un argine alle pulsioni proibizioniste. L’Organizzazione mondiale di sanità, infatti, continua a ribadire la sua totale ostilità verso i prodotti alternativi in generale e le sigarette elettroniche in particolare, invitando gli Stati aderenti alla Convenzione, le parti appunto, a vietarle del tutto o ad assimilarle al tabacco da combustione. Il governo britannico, sia pur con le riserve degli ultimi mesi sul consumo giovanile, promuove attivamente il vaping come importante strumento nella lotta al fumo. Due posizioni divergenti che allontanano l’istituzione sanitaria mondiale da uno dei suoi principali finanziatori.

Il parlamentare Andrew Lewer

E proprio dell’imminente Cop10 e del comportamento che vi terrà la delegazione britannica si è discusso lo scorso giovedì nel Parlamento britannico, in un dibattito avviato da tre parlamentari: il conservatore Andrew Lewer, il laburista Virendra Sharma e Martyn Day dello Scottish National Party. Durante tutto il suo intervento Lawer si è riferito alle sigarette elettroniche come “prodotti per la riduzione del danno da tabacco”, affermando che non è la nicotina ma la combustione del tabacco a causare il cancro ai polmoni. Il parlamentare conservatore ha poi insistito sulla necessità di non assoggettare le e-cigarette alle stesse aliquote fiscali delle sigarette tradizionali e di non vietare le aromatizzazioni diverse dal tabacco. Altrimenti, senza incentivo fiscale e varietà di gusti, secondo Lewer i fumatori perderebbero la motivazione a passare al vaping. Il parlamentare ha inoltre sollecitato la delegazione britannica a difendere le posizioni del paese durante la Cop10 e ha chiesto se il Regno Unito debba rivedere l’entità dei suoi finanziamenti all’Oms.

Il parlamentare Virendra Sharma

Anche Virendra Sharma si è dichiarato contrario ad una eccessiva regolamentazione dei prodotti alternativi, affermando che “la Cop10 e l’Oms non dovrebbero rendere più difficile smettere di fumare a coloro che vogliono farlo con le sigarette elettroniche”. Nel corso del dibattito è intervenuta anche il conservatore David Jones, che ha evidenziato la pericolosità di equiparare sigarette elettroniche e di tabacco, come suggerito dall’Oms, mentre la parlamentare laburista Karin Marguerite Smyth ha raccontato di aver ricevuto, come molti colleghi, lettere da elettori che chiedono informazioni sulle sigarette elettroniche e sul fumo perché saranno un argomento centrale alla Cop10. “I cittadini temono – ha spie gato Smyth – che questa conferenza possa influire negativamente sul loro uso delle sigarette elettroniche”.
A rispondere alle istanze dei parlamentari è intervenuta la sottosegretaria alla sanità pubblica Andrea Leadsom, che ha assunto l’incarico lo scorso novembre dopo l’ultimo rimpasto del governo Sunak. Lo scorso anno, quando non ricopriva cariche di governo, Leadsom fu cofirmataria di una proposta di legge per vietare le e-cig monouso. E infatti da lei si sono ascoltate parole estremamente prudenti sul vaping. Ha ricordato come la nicotina provochi dipendenza e ha ribadito preoccupazione per alcuni aromi e confezioni di sigarette elettroniche, secondo lei creati per attirare i minori, oltre che sul costo troppo basso di questi prodotti.
In merito all’imminente Cop10, però, Leadsom ha riconosciuto il Regno Unito come un “caso unico” sulla questione delle sigarette elettroniche e ha affermato che il paese presenterà la sua posizione alla conferenza, sottolineando che le sigarette elettroniche sono uno strumento cruciale per aiutare gli adulti a smettere di fumare. Niente da fare, invece, per quanto riguarda i finanziamenti all’Oms: la sottosegretaria ha affermato che il governo non ha intenzione di ridurli. Insomma, la sensazione è che il dibattito sull’uso minorile delle sigarette elettroniche abbia lasciato qualche strascico nel governo Sunak. Fortunatamente, però, in seno al parlamento c’è ancora un forte consenso verso questo strumento, che sarà ribadito durante la l’appuntamento cruciale della Cop10.

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