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Sigaretta elettronica, i grandi danni della cattiva informazione

Uno studio inglese dimostra che la maggior parte dei fumatori crede che il vaping sia dannoso come il fumo o di più.

Più della metà dei fumatori inglesi oggi crede erroneamente che la sigaretta elettronica faccia male come quella di tabacco o addirittura di più. E se questo accade nel paese in cui le istituzioni sanitarie hanno adottato e promosso il vaping come strumento di lotta al fumo, producendo a suo sostegno una grande quantità di evidenze scientifiche, non c’è da illudersi che in altrove (per esempio in Italia) la percezione del pubblico possa essere molto diversa. A testimoniare il trend preoccupante è uno studio appena pubblicato su Jama Network dal titolo “Trends in Harm Perceptions of E-Cigarettes vs Cigarettes Among Adults Who Smoke in England, 2014-2023”. Gli autori sono molto noti nel campo della ricerca sul vaping: Sarah Jackson, Harry Tattan-Birch, Katherine East, Sharon Cox, Lion Shahab e Jamie Brown, tutti della facoltà di Behavioural Science and Health dello University College di Londra.
I ricercatori partono dall’assunto che le e-cigarette sono meno dannose per i consumatori rispetto alle sigarette combustibili. Tuttavia sia le organizzazioni sanitarie che i media hanno spesso esagerato i potenziali rischi del vaping, dando origine a percezioni imprecise dei danni dello svapo. Per capirne l’entità, è stato esaminato l’andamento della percezione del danno delle sigarette elettroniche rispetto alle sigarette combustibili tra gli adulti che fumano tramite un’indagine trasversale mensile rappresentativa a livello nazionale, condotta da novembre 2014 a giugno 2023 in Inghilterra. Il campione, molto ampio, comprendeva 28.393 fumatori con età media di 43, 5 anni.
I risultati sono abbastanza scoraggianti. Nel novembre del 2014 il 44% dei partecipanti considerava le sigarette elettroniche meno dannose di quelle di tabacco, il 30% pensava che fossero ugualmente dannose, il 11% più dannose e il 15% non sapeva. Nel giugno del 2023, invece, era solo il 27% a pensare che il vaping fosse meno dannoso del fumo, il 34% riteneva che lo fosse altrettanto e il 23% di più, mentre il 16% non aveva un’opinione. In sostanza la percentuale di chi credeva nel minor danno dell’e-cig rispetto alla sigaretta di tabacco era diminuita del 40% e quella di chi la riteneva più dannosa era più che raddoppiata.
Queste variazioni di opinioni non sono state lineari nel tempo. Alla fine del 2019, in corrispondenza dello scoppio di Evali negli Usa (i casi di lesioni polmonari dovuti a cartucce illegali precaricate con Thc, ndr), si è assistito a un forte calo della percentuale di coloro che ritenevano che le sigarette elettroniche fossero meno dannose e ad un aumento delle proporzioni di coloro che ritenevano che fossero ugualmente o più dannose. Si è trattato però di un fenomeno di breve durata e la percezione del rischio è tornato ai livelli precedenti al 2019 entro la fine del 2020. Dal 2021 in poi, invece, si è verificato un nuovo peggioramento della percezione, che ha portato a un nuovo massino la percentuale di coloro che ritengono che le sigarette elettroniche siano più dannose e fatto scendere a livelli paragonabili al 2019 la percentuale di chi che credono che le sigarette elettroniche siano meno dannose.
Questo studio sui fumatori adulti in Inghilterra – scrivono quindi gli autori dello studio – ha rilevato che la percezione dei danni derivanti dalle sigarette elettroniche è sostanzialmente peggiorata negli ultimi dieci anni, tanto che nel 2023 la maggior parte dei fumatori credeva che le sigarette elettroniche fossero dannose almeno quanto le sigarette. La tempistica dei due cambiamenti più marcarti nella percezione del danno è coincisa con i casi di danni polmonari nel 2019 e con il recente aumento dello svapo giovanile in Inghilterra a partire dal 2021”.
Secondo Sarah Jackson, questi risultati hanno forti implicazioni per la salute pubblica. “I rischi del vaping sono molto inferiori a quelli del fumo – spiega – e questo non viene comunicato chiaramente. Questa percezione errata è di per sé un rischio per la salute,  poiché potrebbe scoraggiare i fumatori dal ridurre sostanzialmente i danni passando alle sigarette elettroniche. Potrebbe anche incoraggiare alcuni giovani che svapano a iniziare a fumare, se ritengono che i danni siano simili. È necessario quindi migliorare la comunicazione sui rischi per la salute in modo che gli adulti che fumano possano fare scelte informate sui prodotti a base di nicotina che utilizzano”.

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