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“Chi colpisce 45.000 persone all’anno?“. È lo slogan della nuova campagna antifumo francese promossa dall’Istituto sulla ricerca contro il cancro (Inca). Sino al 31 maggio, sia sulla carta stampata che in televisione, verranno pubblicati e trasmessi messaggi di sensibilizzaizone rivolti ai fumatori, ricordando che ogni anno il fumo uccide 75.000 francesi, di cui 45.000 per cancro. Parallelamente, l’istituto ha anche lanciato l’hashtag #JeFumeMais che invita gli utenti del web a condividere le giustificazioni usate per continuare a fumare e non aver invece intenzione di smettere. Lo scopo dell’operazione è quello di rispondere successivamente a queste scuse fornendo “argomenti inconfutabili” a favore della cessazione del fumo. Tra i suggerimenti per smettere di fumare, il National Cancer Institute ricorda anche la sigaretta elettronica che deve essere utilizzata “in vista di smettere definitivamente“.
Ricordiamo che la sigaretta elettronica da qualche anno è entrata attivamente nelle strategie pubbliche antifumo. E non c’entra che l’attuale ministro alla salute sia uno svapatore perché già prima le istituzioni, tra cui il locale l’istituto superiore di sanità, consigliavano l’e-cig per smettere di fumare. E sempre da anni viene organizzato il mese senza tabacco che suggerisce il passaggio alla sigaretta elettronica. Inoltre, è stato l’Istituto Pasteur di Lille a redigere la scala di tossicità tra e-cig e sigaretta tradizionale: 100 a 1 a favore del vapore. Insomma, dopo la Brexit, è adesso la Francia il punto di riferimento europeo nella lotta al fumo attraverso l’utilizzo degli strumenti a rischio ridotto.