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Macron, Véran, Borne: il governo francese va tutto vapore

Sia il Presidente che il neo primo ministro e il ministro ai rapporti con il parlamento (già ministro alla sanità) utilizzano anche pubblicamente la sigaretta elettronica. E non a caso la Francia si sta prepotentemente presentando come il Paese capofila in Europa per la riduzione del danno da fumo.

Elisabeth Borne, 61 anni, è la neo primo ministro del governo francese. Emmanuel Macron ha scelto una donna – seconda nella storia – per traghettare la Francia verso la ripresa economica. Una donna anche a capo del dicastero alla salute: si tratta di Brigitte Bourguignon che succede così a Olivier Véran, passato al ministero dei rapporti con il parlamento.
Macron, Borne e Véran possono rappresentare un tridente offensivo ad alto potenziale strategico per le politiche a sostegno della riduzione del danno da fumo. Tutti e tre, infatti, conoscono da tempo le potenzialità della sigaretta elettronica e l’hanno scelta come strumento per smettere di fumare. E non hanno alcun timore a dimostrarsi in pubblico o in parlamento mentre svapano con discrezione.
Con la Brexit, è diventata la Francia il Paese capofila in Europa per le politiche di prevenzione al fumo attraverso il sostegno degli strumenti di riduzione del danno. Probabilmente non è un caso visto che i vertici del governo transalpino conoscono direttamente e sulla loro pelle i benefici della sigaretta elettronica, dando piena attuazione all’einaudiano “conoscere per deliberare”. Una “predica” di origine italiana, spesso utilizzata anche nelle nostre aule parlamentari, ma che, purtroppo, in materia di strumenti a rischio ridotto è totalmente ignorata, rivelandosi per l’appunto “inutile”. Chissà se al prossimo bilaterale franco-italiano Macron troverà il tempo di suggerire a Draghi strategie di spending review sanitarie potenziando la diffusione della sigarette elettronica tra i cittadini adulti fumatori.

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