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Una rivoluzione al Ministero della salute francese potrebbe aprire grandi speranze per il settore del vaping. Nella serata di ieri la titolare del dicastero Agnès Buzyn ha annunciato a sorpresa le sue dimissioni. Correrà per la carica di sindaco di Parigi, in sostituzione del candidato Benjamin Griveaux e dunque, non potrà dedicarsi ai suoi doveri di ministro. Nel giro di poche ore è stato reso noto il nome del suo successore: il deputato di En Marche Olivier Véran.
Trentanovenne, neurologo, già consigliere per la regione di Auvergne-Rhône-Alpes e deputato dal 2017, Véran da deputato ha fatto parte della Commissione per gli affari sociali. La sua nomina viene salutata con favore dagli svapatori francesi, per le aperture dimostrate in più occasioni verso la sigaretta elettronica. Lo scorso ottobre partecipò al Sommet de la vape, l’incontro organizzato ogni anno dall’associazione Sovape, impegnandosi a chiedere la riapertura a livello istituzionale del gruppo di lavoro sulla sigaretta elettronica e dimostrando grande apertura al dialogo.
Da segnalare anche una sua intervista rilasciata a Le Journal du Dimanche lo scorso 19 settembre, nel pieno della crisi di malattie polmonari negli Stati Uniti. Véran giudicava “senza senso” l’ipotesi di vietare il vaping, ricordando come i problemi negli Usa fossero stati causati da liquidi a base di Thc con acetato di vitamina E, non dai normali prodotti con nicotina, rigorosamente normati in Francia e in Europa. Il neo ministro criticava velatamente anche il rapporto dell’Oms che giudicava il vaping “indubitabilmente tossico”, spiegando che il giudizio si basava sul principio di precauzione e non su prove scientifiche.
Interrogato sul rischio che l’uso della sigaretta elettronica potesse causare dipendenza, rispondeva: “La stragrande maggioranza degli svapatori è già dipendente dal tabacco e dalla nicotina. Gli studi dimostrano una tossicità della sigaretta elettronica molto inferiore rispetto alle sigarette. E alcune ricerche rilevano che il vaping consente di smettere di fumare”. Insomma, le premesse per una decisa svolta a favore della sigaretta elettronica nel Ministero della salute francese ci sono tutte.