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Immagini shock su pacchetti di sigarette non spingono a fumare meno

A dirlo è uno studio americano. I partecipanti nascondevano i pacchetti ma non cambiavano le loro abitudini al fumo.

Le immagini shock, le avvertenze sanitarie e i pacchetti neutri per le sigarette hanno un effetto deterrente per i fumatori? No, però spingono il consumatore a nascondere il pacchetto almeno in alcune occasioni. Questa è la conclusione di uno studio clinico randomizzato appena pubblicato su Jama Network. Il lavoro si intitola “Effect of Graphic Warning Labels on Cigarette Pack–Hiding Behavior Among Smokers” ed è stato condotto da dieci ricercatori di diverse facoltà della Univesity of California di San Diego e della California State University di San Marcos, coordinati da David R. Strong.
Lo studio ha coinvolto 357 fumatori fra i 21 e i 65 anni che consumavano almeno cinque sigarette al giorno. I partecipanti hanno acquistato e ricevuto le sigarette dal sito dello studio. Nel primo mese, tutti hanno ricevuto il pacchetto standard americano. Poi, per i successivi tre mesi, i partecipanti sono stati casualmente assegnati a tre gruppi: il primo riceveva il pacchetto con immagini e avvertenze shock (graphic warning labels) utilizzato dal governo australiano; il secondo il pacchetto neutro, senza i brand delle aziende produttrici; il terzo gruppo, infine, ha continuato a ricevere il pacchetto standard americano. Quotidianamente è stato chiesto ai partecipanti se nascondevano il pacchetto e settimanalmente il consumo di sigarette, poi convalidato da analisi biochimiche.
I risultati hanno dimostrato un aumento della tendenza a nascondere il pacchetto nei fumatori che ricevevano quello con le immagini shock del tipo australiano, rispetto agli altri due gruppi. Tendenza tornata ai livelli iniziali quando hanno ricominciato ad avere il pacchetto americano standard. Questo, però, pare essere l’unico effetto di questa misura tanto promossa dal tobacco control. Perché, si legge nel lavoro scientifico, “né la prevalenza del fumo né il consumo differivano in base al gruppo in nessun momento dello studio”. In pratica, i partecipanti nascondevano il pacchetto, ma non per questo hanno fumato di meno.
In questo studio clinico randomizzato – concludono infatti i ricercatori – ricevere sigarette in pacchetti con immagini e avvertenze shock rispetto a pacchetti neutri ha aumentato la tendenza nascondere i pacchetti in contesti sociali, che possono essere associati a reazioni avverse da parte degli osservatori. Tuttavia, il comportamento a dodici mesi non è cambiato per quanto riguarda il fumo”.

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