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Con la fine del governo Draghi, non solo si cancellano i dossier di riforma dall’agenda del Paese, ma è a rischio anche la legge di bilancio, il principale strumento fiscale e di programmazione degli investimenti per il 2023. I conti sono presto fatti: l’iter dovrebbe cominciare già a settembre con il varo della Nadef, la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza, mentre è il 15 ottobre la scadenza per presentare il testo della legge di bilancio a Bruxelles e entro il 20 ottobre al parlamento italiano che dovrà approvarla entro il 31 dicembre. Date praticamente inconciliabili con eventuali elezioni anticipate che, nella migliore delle ipotesi, potrebbero essere indette nella seconda metà di settembre se non addirittura a ottobre. A quel punto bisognerà anche aggiungere il tempo di nomina e insediamento del nuovo governo che, presumibilmente, difficilmente riuscirà a produrre una legge di bilancio nei termini stabiliti. Ed ecco che scatterebbe l’esercizio provvisorio ovvero l’impossibilità di mettere mano alle spese pubbliche senza tener conto dello storico che vorrebbe dire il congelamento di investimenti e tagli fiscali. Nel caso in cui Mattarella invece non sciogliesse le Camere, dovrebbe trovare una figura in grado di traghettare il parlamento per qualche mese sino alla naturale conclusione del mandato. Solo in questo caso l’incaricato potrebbe redigere e far approvare una nuova legge di bilancio ma probabilmente sempre nell’ottica del rigore. Un obiettivo molto complicato e considerato assai lontano dalla realpolitik.
Il comparto della sigaretta elettronica è coinvolto direttamente nella nuova legge di bilancio perché, lo ricordiamo, al momento l’imposta di consumo sui liquidi da inalazione è in una fase di riduzione temporanea. Se nessuno metterà mano a riformare la struttura della tassazione in legge di bilancio (e in piena crisi e senza stabilità politica difficilmente si troverà qualcuno disposto ad addossarsene l’onere) dal primo gennaio 2023 scatterà la super tassa di circa 2 euro ogni 10 millilitri di liquido senza nicotina; circa 2,5 euro ogni 10 millilitri di liquido con nicotina; circa 10 euro per ogni flacone di Mix and Vape. Una batosta che potrebbe avere fortissime ripercussioni sul mercato e, soprattutto, sulla possibilità di sopravvivenza di molte piccole realtà imprenditoriali del settore, siano esse rivendite che aziende di produzione.
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