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L’emendamento “bizona riscaldata 5-5-5” (aumento progressivo di cinque punti percentuali per tre anni) è stato approvato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati. E porta con sè anche l’irragionevole aumento dei liquidi da inalazione. Previsto dunque un aumento della tassazione sia per il tabacco riscaldato sia per i liquidi da inalazione senza combustione, ovvero per le sigarette elettroniche. Oltre all’aumento previsto per il tabacco riscaldato il testo della modifica stabilisce anche l’incremento delle tasse sui liquidi per lo svapo.
La norma indica un aumento, per il 2021, delle tasse sui liquidi senza nicotina dal 5% al 10% (+100% del peso fiscale) e per i liquidi con nicotina dal 10% al 15% (+50% del peso fiscale). L’incremento sarà inoltre progressivo di cinque punti percentuali sia nel 2022 sia nel 2023.
Per i liquidi con nicotina la tassazione passerà dunque dal 10% al 25% in tre anni (circa 2,50 euro ogni 10 millilitri), con un incremento del 150%; per i liquidi senza nicotina la tassazione passerà dal 5% al 20%, ovvero +300% in tre anni (circa 2 euro ogni 10 millilitri). Una batosta che significa un rialzo di almeno il 500% del prezzo di vendita al pubblico. Incredibilmente nessun aumento ha toccato le sigarette tradizionali, sulle quali il governo ha deciso di non procedere al consueto rincaro di fine anno.
Dure critiche al provvedimento da parte delle associazioni dei produttori, dei negozianti e dei consumatori di sigarette elettroniche. La riforma è stata voluta fortemente dal ministero delle finanze per tramite del sottosegretario Baretta. Voce in dissenso: il sottosegretario pentastellato Villarosa. L’amendamento è passato a maggioranza anche con i voti di Forza Italia ma senza quelli di Fratelli d’Italia e Lega.