L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

“L’ecig è pericolosa”: bufera sul commissario Ue

Il commissario alla salute dell'Ue attacca pesantemente l'utilizzo dei vaporizzatori personali. Cardiologo di professione, Andriukaitis pare però non tener conto delle centinaia di pubblicazioni firmate da suoi ben più illustri colleghi.

di Stefano Caliciuri

Il commissario dell’Unione europea per la salute, il cardiologo lituano Vytenis Andriukaitis, in audizione davanti ai membri della Commissione ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo ha sparato a zero sulle sigarette elettroniche. Il mercato, ha spiegato “va regolamentato nella maniera più rigorosa possibile perché, a mio parere, è pericoloso per la salute pubblica“. Andriukaitis ha poi ricordato che le competenze per regolamentare il settore appartengono agli Stati – pur nei confini tracciati dalla Tpd – ma la Commissione “sta cercando di raccogliere ogni tipo di informazione presso esperti e vari organismi responsabili per studiare come disciplinare il settore“. In questo regime di allarmismo, non bisogma dimenticare che l’Unione, inoltre, sta ipotizzando l’introduzione di una tassazione unica a livello europeo.
unioneeuropeaEntro l’estate la Commissione europea dovrebbe pubblicare uno studio preliminare sulla sigaretta elettronica, iniziando altresì un monitoraggio di cinque anni al termine del quale si potranno avere “notizie certe“. In realtà, gli studi sulla ecig sono già numerosi e tutti vanno nella stessa direzione: oltre ad essere molto meno dannosa del tabacco, l’uso è consigliato anche da numerose cliniche e aziende sanitarie.
Al momento, ha sottolineato Andriukaitis, solo otto Paesi (fra cui l’Italia) hanno recepito la Direttiva sui tabacchi. “Se la tabella di marcia non verrà rispettata avvieremo subito le procedure d’infrazione. Non ci sarà nessun compromesso” ha intimato Andriukaitis nei confronti dei Paesi ancora in ritardo sul recepimento.
La visione vessatoria del commissario europeo, in effetti, pare rispecchiare i recepimenti di vari Stati europei, come ad esempio il Belgio, la Finlandia e l’Ungheria. Altri, come Gran Bretagna e Italia, hanno invece tenuto le maglie più larghe. Fa inoltre riflettere il fatto che il commissario Andriukaitis di porfessione sia cardiologo. Soprattutto alla luce di quanto sostengono suoi colleghi di chiara fama e che va nella direzione totalmente opposta.

sigmagazine-babylon_artemis

 

Articoli correlati