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Sigaretta elettronica in carcere, richiesto progetto pilota a Firenze

Le associazioni Aduc e Progetto Firenze chiedono alla Regione Toscana di introdurre l'ecig negli istituti penitenziari Sollicciano e Gozzini. Sarebbe il primo esperimento in Italia.

Attivare un progetto pilota per introdurre la sigaretta elettronica nelle carceri fiorentine. È l’invito che Vincenzo Donvito, presidente dell’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, e Massimo Lensi (in foto) dell’associazione “Progetto Firenze”, rivolgono alla Regione Toscana. In questo momento in cui le carceri italiane tornano ad essere sovraffollate, la prima emergenza da affrontare è quella sanitaria. “Un detenuto su due – spiegano i firmatari della richiesta – secondo le rilevazioni della Agenzia Sanitaria della Regione Toscana, soffre di almeno una patologia; tra le affezioni più diffuse i disturbi psichici e subito a ruota quelle dovute al fumo di tabacco, attivamente consumato o passivamente subito”.
Un problema, quello delle patologie legate al fumo, che potrebbe essere combattuto introducendo negli istituti carcerari la sigaretta elettronica. In realtà l’ecig nelle carceri è stata autorizzata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria già nel dicembre del 2016. Da allora, però, ci si è avvitati su problemi pratici (che tipo di dispositivo utilizzare, come ricaricarlo, come evitare incidenti) e di fatto la disposizione del Dap è rimasta lettera morta. Eppure già nel Regno Unito e in alcuni istituti penitenziari degli Stati Uniti questi ostacoli sono stati affrontati e superati – come abbiamo riportato su questo giornale – e l’uso del vaping nelle carceri è ormai una realtà sperimentata e consolidata.
E proprio a questi esempi si richiamano Donvito e Lensi, chiedendo “alla Regione Toscana, al Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e alle direzioni del carcere di Sollicciano e del Gozzini (Solliccianino) di considerare la possibilità di attivare un progetto pilota che per promuovere l’uso della sigaretta elettronica al posto delle sigarette nelle carceri fiorentine”. Da parte loro, i due si “rendono disponibili a illustrare le esperienze già fatte in altri Paesi con buoni risultati”. Potrebbe dunque essere quello di Firenze il primo carcere italiano a sperimentare l’introduzione della sigaretta elettronica per ridurre il danno da fumo. Sempre che la Regione Toscana accolga la richiesta di Donvito e Lensi.

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