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Inghilterra, minori e sigaretta elettronica: chi la usa era già fumatore

Un rapporto dell'Nhs dimostra come il vaping fra i giovanissimi sia un fenomeno quasi esclusivamente limitato a chi aveva già esperienza con il tabacco.

In Inghilterra, il Paese più liberale nei confronti del vaping, dove la sigaretta elettronica viene consigliata e promossa come metodo per smettere di fumare, non esiste alcun problema di diffusione dello strumento fra i giovanissimi. È un dato che emerge continuamente da report e ricerche ed è ancora una volta confermato dal rapporto “Smoking, drinking and drug use among young people in England 2018”, pubblicato in questi giorni dal Servizio sanitario nazionale (Nhs). Il documento presenta i risultati di un’indagine condotta ogni due anni in Inghilterra sugli alunni di scuola secondaria, fra gli 11 e i 15 anni di età, focalizzandosi su fumo, alcool e uso di sostanze stupefacenti. Dal 2014 l’indagine si occupa anche dell’uso della sigaretta elettronica, ricordando che dal 1° ottobre 2015 la legge proibisce la vendita dei prodotti del vaping ai minori.
A seconda delle risposte date, i ragazzi sono stati catalogati come “consumatori abituali” (quelli che usavano la sigaretta elettronica almeno una volta alla settimana), “consumatori occasionali” (che usavano qualche volta l’e-cig, ma meno di una volta alla settimana), “non utilizzatori”. In quest’ultima categoria per i ricercatori britannici ricadono anche quei minori che hanno provato la sigaretta elettronica una o due volte in totale, senza poi utilizzarla. Questa è una grande differenza con le rilevazioni condotte in Usa, dove anche i giovani che hanno provato una sola volta a svapare sono rientrati nella categoria degli utilizzatori, gonfiando il dato dell’uso da parte dei minori e facendo scattare l’allarme della cosiddetta epidemia.
E infatti i numeri dell’Inghilterra raccontano una storia diversa. Nel 2018 il 90% degli alunni conosceva la sigaretta elettronica, circa il 25% l’aveva provata, i consumatori abituali erano circa il 2% mentre quelli attuali (cioè abituali e occasionali insieme) il 6%. Dati sovrapponibili, e anzi in leggerissima diminuzione, a quelli del 2016. Gli utilizzatori attuali aumentavano con l’età, passando da un valore inferiore all’1% fra gli undicenni e arrivando all’11 fra i quindicenni.
Interessante anche notare come la quasi totalità dei minori che ha avuto esperienza con l’e-cig sia costituita da fumatori o ex fumatori. I consumatori abituali di sigaretta elettronica erano per il 29% anche fumatori abituali, per il 18% fumatori occasionali, per il 9% ex fumatori e per il 4% ragazzi che avevano provato a fumare. Gli svapatori abituali fra i minori che non avevano mai fumato sono meno dell1%. Dati che fanno concludere che il consumo di prodotti per il vaping fra i giovanissimi sia limitato a chi aveva già esperienza con il fumo. Dunque non si rileva nessun effetto gateway dal vaping al tabacco e nessuna rinormalizzazione del fumo.
Ma come si procurano le sigarette elettroniche questi giovani consumatori, visto che la legge impedisce la vendita ai minori di 18 anni? Secondo il rapporto dell’Nhs, la maggior parte (il 38%) le riceve da amici. Il 29% le acquista su internet o da familiari e parenti; il 26% da altre persone. Il 17% dichiara di averle acquistate in un negozio specializzato. Qui è interessante notare come quest’ultimo dato sia sceso di ben 20 punti dal 37% del 2016, mentre l’acquisto su internet è cresciuto di tre punti nello stesso periodo. Quasi la metà degli utilizzatori attuali riporta, inoltre, di dover chiedere ad altre persone di effettuare l’acquisto di sigarette elettroniche nei negozi specializzati, a dimostrazione che il controllo funziona di più in questi esercizi.

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