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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 28 luglio al 3 agosto

Questa settimana sono le reazioni contrarie al Report dell'Oms sul fumo a tenere accesa la discussione. Intanto le multinazionali licenziano lavoratori per la crisi del tabacco.

FranciaRapporto Oms sul fumo: Dautzenberg, ma il contenuto non è ostile all’ecig
Le reazioni al rapporto globale sul fumo dell’Organizzazione mondiale della sanità, o meglio ai contenuti scelti per presentarlo, è stato indubbiamente il tema della settimana, non solo in Italia. Il confronto è stato infuocato anche sui media esteri, sia quelli generalisti che di settore, le lame si sono metaforicamente incrociate un po’ ovunque. Nella selezione internazionale abbiamo individuato tre interventi. Il primo, dalla Francia, è del noto pneumologo Bertrand Dautzenberg, che ha sottolineato come in realtà il contenuto del documento dell’Oms non sia negativo nei confronti della sigaretta elettronica quanto invece l’interpretazione che ne hanno dato i media. L’ecig è riconosciuta come meno dannosa rispetto al fumo e aiuta a smettere di fumare, ha spiegato Dautzenberg, l’Oms non la ritiene indicata per i non fumatori e auspica regole e controlli che tuttavia sono già in vigore in tutti i Paesi dell’Unione Europea. Sigmagazine ha approfondito l’intervento dello pneumologo francese.

Dautzenberg: “Sono certo che l’e-cigarette aiuti a smettere di fumare”

 

KeniaRapporto Oms sul fumo: Magero, appello a rigettare la campagna negativa sulle ecig
Il secondo commento giunge dall’Africa, continente nel quale gli operatori sanitari sono in prima fila nella lotta al fumo. “Dobbiamo respingere con uguale vigore l’ondata di negatività nei confronti delle strategie sulla riduzione del danno e dei sistemi alternativi al fumo più salutari”. È quanto scrive su Twitter Joseph Magero, direttore della più vasta campagna in Africa a favore dei sistemi alternativi al fumo e uno dei personaggi più in vista nella lotta al tabagismo in Africa. “Abbiamo scienza, fatti, ricerche e testimonianze, possiamo dunque fare qualcosa?”, ha aggiunto. Gli effetti comunicativi del rapporto Oms rischiano di essere esiziali per la battaglia contro il tabacco in Africa, che con 77 milioni di fumatori (l’80% dei quali proveniente dalle fascie economicamente più disagiate) registra il più alto tasso mondiale di tabagismo. In una recente intervista al periodico Filter, Magero aveva detto: “Tenere in vita tutti gli attuali fumatori e preservarli dagli irreparabili danni alla salute dovrebbe essere la priorità più urgente”. E gli allarmismi favoriti dall’Oms sull’ecig non aiutano in Africa questa meritoria ma immane battaglia.

FranciaRapporto Oms sul fumo: Dubois, è stato un errore di comunicazione incredibile
La terza reazione che segnaliamo nella rubrica giunge anch’essa dalla Francia e inquadra il nocciolo della questione. Gerard Dubois, docente di Salute pubblica e presidente di autorevoli associazioni e comitati di lotta al tabagismo (fra cui la commissione sulle dipendenze dell’Academie de medicine), ha parlato di “un errore di comunicazione incredibile”, che ha dato il là alle agenzie di stampa per diffondere l’errata interpretazione delle sigarette elettroniche come incontestabilmente nocive. “Paragonare la sigaretta elettronica a quella classica, è come paragonare una pistola a tappo a un cannone”, ha aggiunto Dubois intervenendo in una trasmissione radiofonica in Francia. Gli altri commenti dell’accademico francese nell’articolo di Sigmagazine, che al dossier dell’Oms ha dedicato numerosi approfondimenti.

Gerard Dubois su Oms, media e sigarette elettroniche: “Errore incredibile”

 

UsaMaine, aumento fiscale del 43% sui prodotti del vaping
Lo Stato del Maine va verso l’aumento del carico fiscale del 43% sul vaping, seguendo un analogo aumento sui prodotti del tabacco. L’equiparazione tra fumo e vaping, che contraddice tutti gli studi scientifici più autorevoli, viene giustificata con la volontà di proteggere le fasce giovanili. Critiche giungono da parte delle associazioni pro-vaping che indicano come, ogni equiparazione fiscale fra i due tipi di prodotti, abbia alla fine penalizzato lo svapo favorendo un ritorno al tabagismo. Esattamente il risultato opposto rispetto agli obiettivi di salute sbandierati: ma quando si parla di tasse, nel mirino dei legislatori difficilmente c’è il perseguimento di obiettivi di salute.

FranciaMedico dipendenze: l’ecig è oggi il metodo migliore per smettere di fumare
La sigaretta elettronica è attualmente lo strumento migliore per smettere di fumare“. È quanto ha sostenuto, William Lowenstein, rinomato medico francese esperto in medicina delle dipendenze e presidente dell’associazione Sos Addictions. Lowenstein è intervenuto in un dibattito organizzato dall’emittente France Info dedicata ai recenti dati del rapporto di Santé Publique France (di cui abbiamo parlato lo scorso mese) secondo il quale 870 mila francesi hanno finora detto addio al fumo grazie al supporto della sigaretta elettronica. Il medico ha aggiunto che si deve lavorare per migliorare l’immagine del vaping presso l’opinione pubblica: primo passo, evitare la confusione mediatica fra vaping e tabacco.

GermaniaL’atlante dello svapo (e del fumo), una guida puntuale per le vacanze
Come ogni estate, anche per quella appena iniziata si consiglia (purtroppo solo per chi ha dimestichezza con la lingua tedesca) l’atlante del vaping pubblicato dalla rivista di settore Egarage. Una guida puntuale e aggiornata su regole e divieti imperanti nei principali paesi turistici del mondo, per evitare disavventure e sanzioni. La rivista suggerisce anche un analogo Atlante che riguarda le leggi in vigore sul fumo di prodotti del tabacco, stilato dai redattori dell’austriaco Salzburger Nachrichten a beneficio dei lettori che sono utilizzatori duali, cioè che alternano lo svapo al fumo (abitudine peraltro sconsigliata dai più recenti studi scientifici). Qui li rilanciamo etrambi.

L’Atlante del vaping:

Rauchen im Urlaub

L’Atlante del fumo

https://motor.sn.at/news/rauchverbot-in-europa-in-welchen-laendern-ist-es-verboten-70986499

BelgioBat chiude il centro di coordinamento di Molenbeek, 39 lavoratori a spasso
La direzione di British American Tobacco ha approvato l’accordo concluso con i sindacati all’inizio del mese di giugno per la chiusura del proprio centro di coordinamento a Molenbeek, che porterà al licenziamento di 39 lavoratori.

GermaniaPhilip Morris, addio a Berlino
Philip Morris chiuderà fra qualche mese il suo storico stabilimento a Berlino che ancora oggi occupa 1.050 addetti. I lucchetti sono previsti per l’inizio del 2020. Il colosso del tabacco ha giustificato la decisione con il netto calo del consumo di sigarette negli ultimi anni. Impegnative le conseguenze dal punto di vista dell’occupazione, giacché appena 100 degli oltre mille lavoratori rimarranno a disposizione dell’azienda nella capitale tedesca. Già in allarme i sindacati che hanno criticato Philip Morris per il drastico taglio dei posti di lavoro dopo anni di vacche grasse. Alla multinazionale i sindacati chiedono di studiare alternative innovative per salvaguardare buona parte dell’occupazione. D’altronde Philip Morris è entrata con decisione anche nel mercato degli strumenti elettronici a rischio ridotto.

CambogiaAppello al governo per un aumento del prezzo dei prodotti di tabacco
Esperti ed esponenti di associazioni antifumo hanno inviato un appello al governo cambogiano chiedendo un aumento del prezzo delle sigarette in vendita nel paese. Il costo di un pacchetto è in Cambogia il più basso fra i paesi del Sud Est asiatico, inferiore addirittura a quello di un caffè al bar. Secondo i promotori dell’appello, l’aumento del prezzo è una misura a basso costo che può ottenere grandi benefici, spingendo una parte dei fumatori a tentare la strada dell’abbandono. Secondo stime sanitarie, 10.000 cambogiani all’anno muoiono per malattie legate al consumo di tabacco.

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