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“Ho detto subito che non ho mai svapato liquidi per sigaretta elettronica. Solo prodotti con Thc. E ho detto chiaramente che li avevo avuti da punti vendita legali. Non ho mai acquistato prodotti dagli spacciatori. E hanno messo in croce l’industria del vaping per questo”. A parlare è Benjamin Camarillo, veterano dell’esercito degli Stati Uniti e uno dei ricoverati per gravi problemi respiratori in Texas. La scorsa settimana, Camarillo è stato protagonista di un servizio del canale Abc Channel 7, confezionato da LaMyah Harvel. Per tutta la durata del servizio, la giornalista ha parlato con toni allarmistici di malattie legate alla sigaretta elettronica e al suo uso, spiegando che l’uomo era stato ricoverato a causa del vaping, con tanto di immagini di flaconi di liquido a corredo.
Per disgrazia dell’emittente televisiva, fra gli intervistati c’era anche Chris Goodwin, titolare di un vape shop di Amarillo, che nello specifico sosteneva come i le lesioni polmonari fossero causate da ricariche al Thc contenenti olii di viatamina E e che fosse inutile vietare i liquidi con aromi. Fatto sta che, pochi giorni dopo la messa in onda, Goodwin e Camarillo si sono incontrati e la storia che è venuta fuori, registrata in un video, è molto diversa da quella raccontata su Channel 7.
Il veterano accusa la giornalista di aver tagliato e manipolato le sue dichiarazioni, facendo intendere che usasse anche comuni liquidi con nicotina per sigaretta elettronica. Ma non è così. Camarillo non ha mai fumato e non ha mai usato e-liquids. Consuma esclusivamente prodotti al Thc, perché soffre di un disturbo da stress post-traumatico, come molti veterani. Benjamin si reca fuori dallo Stato del Texas (dove non sono legali) per acquistare le ricariche con il Thc, ma assicura di aver sempre acquistato da rivendite autorizzate (le cosiddette “dispensaries”). Ha anche cercato di parlare del problema dei veterani che hanno bisogno di questo prodotto, ma niente di tutto ciò è rimasto nel servizio di Harvel. “Dal primo secondo in cui sono entrato – afferma – ho detto che svapavo solo Thc a causa del mio disturbo. Non svapo nicotina. Ma loro sono andati avanti con la loro storia e quello che è venuto fuori è tutto sbagliato”.
L’emittente televisiva ci fa una pessima figura, ma la faccenda non si ferma qui. Perché se è vero quello che dice Camarillo, cioè di aver acquistato le cartucce attraverso canali legali, si apre uno scenario davvero inquietante, che potrebbe far comprendere anche la riluttanza di politici e autorità sanitarie a indicare chiaramente il colpevole nei prodotti al Thc (tesi sostenuta per esempio da Farsalinos). Bisogna essere chiari, non è certo il Thc che sta causando malattie e morti, ma gli oli usati come diluenti. Sarebbe però uno scandalo enorme, se si scoprisse che questi prodotti con l’acetato di vitamina E non fossero stati smerciati solo attraverso il mercato nero, ma avessero raggiunto anche i canali autorizzati.
Forse per questo, Goodwin conclude: “Vietare i prodotti per il vaping aromatizzati non risolverà il problema”. E poi aggiunge: “Abbiamo fatto questo video per dimostrarvi che i media non hanno a cuore il vostro interesse. Il governo degli Stati Uniti non ha a cuore il vostro interesse e non sta lavorando per il bene della salute pubblica”.