Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 4 al 10 ottobre

Nonostante le crisi Evali e Covid-19, il mercato statunitense segna un saldo ampiamente positivo. Intanto il dibattito sulla revisione della direttiva europea tabacchi entra nel vivo: associazioni produttori e consumatori sono in prima linea.

Usa – Ecig, mercato in crescita nonostante Evali e Covid
Tiene, anzi cresce, il mercato del vaping negli Stati Uniti, soprattutto nel segmento che riguarda gli ex fumatori. E questo nonostante l’allarme causato dall’informazione scandalistica sul caso Evali e l’impatto della pandemia, con i conseguenti lockdown e limitazioni al commercio. Lo certificano i dati diffusi dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), secondo i quali la percentuale dei vaper è passata dal 3,2 al 4,4%. Quota che in valori assoluti corrisponde a un incremento di 2,75 milioni di persone (da 8,07 a 10,82 milioni). È un risultato molto importante perché giunge a seguito di due eventi negativi e perché costituisce secondo maggior incremento dal 2014 ad oggi, anno in cui i Cdc hanno cominciato a rilevare i dati sul vaping. Sono poco più di 2 milioni gli americani che hanno dichiarato di utilizzare la sigaretta elettronica senza aver mai fumato prima. Sale l’età media del consumatore tipo. Altri dati nell’approfondimento di Sigmagazine.

Stati Uniti, sigarette elettroniche: consumatori in aumento nonostante Evali e Covid-19

 

Usa – Indice del vaping: non c’è alcun declino, solo 6 Stati applicano misure molto restrittive
Sono soltanto 6 gli Stati americani che hanno applicato norme molto restrittive al consumo di prodotti del vaping, altri 20 applicano misure limitate come tasse esigue e regolamentazione della vendita online dei prodotti, soprattutto quelli contenenti nicotina e ben 24 (circa il 50 per cento) non applicano alcun tipo di restrizione. È il dato che emerge dall’annuale indice del vaping redatto dal Consumer Choice Center e che restituisce un quadro completamente diverso da quello che sembrerebbe seguendo l’informazione dei grandi media. Negli Usa non c’è alcun attacco generalizzato alla sigaretta elettronica e in molti Stati le legittime preoccupazioni per la difesa dei giovanissimi vengono gestite in equlibrio con le potenzialità dello strumento nella lotta all’assai più dannoso fumo di tabacco. Che nei 6 Stati “restrittivi” ci siano New York e la California, le realtà più rappresentative dell’immaginario collettivo sugli Usa, spiega tuttavia in parte lo squilibrio della rappresentazione mediatica sul fenomeno del vaping. Lo spiega ma non lo giustifica.

Sigarette elettroniche, quando la realtà smentisce la narrazione mediatica

 

Germania – Rapporto droghe e dipendenze: Stöver promuove l’ecig contro il tabacco
“Le sigarette elettroniche possono salvare la vita a molte persone, perché sono molto meno dannose rispetto alla combustione del tabacco”. Torna a promuovere il vaping come metodo per la riduzione del danno uno dei pionieri tedeschi delle ricerche in materia, Heino Stöver. Il professore francofortese di Scienze sociali e specializzato in prevenzione e trattamento delle dipendenze, ha presentato a Berlino il consueto rapporto annuale sulle droghe alternative e sulle dipendenze. Oltre ai temi legati più strettamente alle droghe e alle sostanze illegali, il rapporto ha come sempre fatto il punto sulla lotta a tabacco e alcol e sulle politiche di controllo. “L’astinenza non è tutto”, ha insistito Stöver, “accanto ai classici sistemi di prevenzione dobbiamo offrire alternative anche per combattere alcol e fumo”. E ha lanciato un nuovo appello al mondo politico a impegnarsi per pubblicizzare tali alternative.

 

Australia – Istituita Commissione d’inchiesta su ecig e riduzione del danno
Il Senato ha istituito una Commissione d’inchiesta sulla riduzione del danno da tabacco con lo scopo di valutare “i trattamenti di prodotti per il vaping con nicotina (sigarette elettroniche e tabacco senza fumo) in Paesi sviluppati simili all’Australia (come il Regno Unito, la Nuova Zelanda, l’Unione europea e gli Stati Uniti), per quanto riguarda i quadri normativi e non solo”. Il rapporto dovrà essere consegnato entro la fine dell’anno e comprenderà le evidenze scientifiche sull’efficacia dell’e-cigarette come strumento per smetter di fumare e quelle sul potenziale effetto gateway verso i prodotti del tabacco. Le associazioni favorevoli alla sigaretta elettronica sperano che i ridsultati possano influire sull’entrata in vigore della normativa che limita fortemente l’importazione di liquidi per e-cig con nicotina, che doveva entrare in vigore lo scorso luglio e che poi è stata temporaneamente sospesa per le proteste.

Senato australiano istituisce commissione sulla sigaretta elettronica

 

Gran Bretagna – Studio: svapare con device avanzati riduce il rischio di ricadere nel fumo
Dimmi come svapi e ti dirò quante probabilità hai di smettere di fumare. Uno studio britannico ha indagato la relazione fra le caratteristiche della sigaretta elettronica e il modo in cui viene utilizzata, mettendo tutto questo in relazione con la ricaduta nel fumo o l’astinenza. Il risultato, che conferma altre indagini simili condotte in passato, stabilisce che chi utilizza un sistema a tank o una vape pen ha meno probabilità di tornare a fumare di chi usa una cig-a-like. Il titolo dello studio è “Reported patterns of vaping to support long-term abstinence from smoking: a cross-sectional survey of a convenience sample of vapers”. È stato realizzato da Sarah Victoria Gentry, Emma Ward e Caitlin Notley della University of East Anglia, insieme a Lynne Dawkins della London South Bank University e Richard Holland della University of Leicester, ed è stato pubblicato su Harm Reduction Journal. Sigmagazine ne fornisce un dettagliato approfondimento

Device avanzato e giusta nicotina per smettere di fumare con l’e-cig

 

Unione Europea – Ieva: tutto il settore del vaping si mobiliti per una Tpd migliore
Un appello alla mobilitazione di tutto il mondo che ruota attorno al vaping in vista del lungo lavoro che porterà la Commissione europea a varare la nuova Tpd, la Direttiva europea sui prodotti del tabacco che regolamenta anche le sigarette elettroniche. È quanto emerso dall’incontro organizzato da Ieva, Independent European Vape Alliance, intitolato appunto “The revision of the Eu Tpd”, cui hanno partecipato esperti come Dustin Dahlmann, presidente dall’associazione europea dei produttori, Peter Beckett, esperto di politiche europee, Patricia Kovacevic, specialista di leggi e regolamentazioni, e Clive Bates, già direttore della fondazione Ash e attivo sostenitore della riduzione del danno da tabacco. L’auspicio è che si arrivi ad una regolamentazione proporzionata al rischio, cioè più stringente per i prodotti da fumo e meno restrittiva per quelli del vaping. Per far questo è importante l’impegno di tutto coloro che hanno a cuore il destino del vaping, consumatori compresi. Nel convegno è stato fatto anche il punto della situazione, illustrando quali siano i passi da completare entro la fine del 2022 e quelli entro il 2024. Ampio spazio è stato riservato alla discussione, assai critica, sul parere dello Scheer  (Scientific committee on health, environmental and emerging risks) sulla sigaretta elettronica pubblicato la scorsa settimana, nel quale l’ecig è stata valutata senza qualsiasi riferimento al fumo tradizionale.

Come difendere le sigarette elettroniche in vista della revisione della Tpd?

 

Gran Bretagna – Tpd3, Bat contro il parere Scheer: è basato su fonti superate e inappropriate
E a proposito del parere dello Scheer, forti critiche sono piovute anche da British American Tobacco per bocca del direttore della ricerca scientifica David O’Reilly. O’Reilly ha definito deludenti i pareri espressi nella bozza di relazione prodotta dal comitato scientifico per la Commissione europea giacché esso non riflette la totalità dei risultati sulle sigarette elettroniche ottenuti fino ad oggi grazie alla ricerca scientifica. I dati utilizzati, peraltro, sono inappropriati perché provengono in larga parte dai data base americani, dove la legislazione sul vaping è molto diversa da quella europea. E diverse sono anche le tipologie degli svapatori e le loro abitudini, di modo che una nuova direttiva, efficace e moderna, difficilmente potrà venir fuori da presupposti così errati. Infine l’appello diretto alla Commissione: esiga una maggiore professionalità all’interno dello Scheer e basi le proprie decisioni su fatti scientifici che la comunità dei ricercatori ha ormai da tempo messo a disposizione di tutti i legislatori.

British American Tobacco: “Deludente la bozza di relazione del comitato Scheer sul vaping”

 

Francia – Il sito della sanità pubblica per smettere di fumare consiglia il passaggio all’ecig
La sigaretta elettronica è entrata a pieno titolo tra gli strumenti utili per smettere di fumare del sito di Tabac Info Service, la linea telefonica organizzata dalle istituzioni sanitarie francesi e finalizzata a informare e supportare i fumatori che vogliono abbandonare il tabacco. Tabac Info Service è uno dei servizi di punta messo in piedi dalla sanità pubblica d’Oltralpe: la gestione è affidata a 43 tabaccologhi che dispensano consigli quotidianamente (domenica esclusa) per 12 ore al giorno. Accanto a informazioni generali sul funzionamento dell’ecig (non funziona per combustione come le sigarette tradizionali, per questo è meno dannosa), le pagine informative del sito consigliano il passaggio totale al vaping, ricordando che un uso duale non riduce i rischi legati al tabacco quanto un addio completo alla sigaretta tradizionale.

Francia, la sigaretta elettronica nelle strategie antifumo istituzionali

 

Articoli correlati