L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Senato australiano istituisce commissione sulla sigaretta elettronica

Una speranza per il fronte pro-vaping: una commissione d'inchiesta valuterà gli strumenti di riduzione del danno da fumo.

Dovrà consegnare il suo rapporto entro la fine dell’anno la Commissione d’inchiesta sulla riduzione del danno da tabacco del Senato australiano, appena istituita grazie alla mozione presentata dalla senatrice Hollie Hughes e il collega Matthew Canavan. La notizia viene salutata con grande soddisfazione dalle associazioni che sponsorizzano la sigaretta elettronica e dai consumatori, impegnate a scongiurare la nuova mossa del Ministro della salute, Greg Hunt. Secondo quanto previsto dal testo allo studio, infatti, sarà possibile importare liquidi per e-cig con nicotina (che non si possono vendere in Australia), solo attraverso un complicato percorso burocratico che dovrà essere messo in atto non dal consumatore, ma dal suo medico curante e attraverso le farmacie.
La misura sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso luglio, ma le proteste dei consumatori e di un buon numero di parlamentari di maggioranza convinsero il ministro a rimandarne l’attuazione per qualche mese. E proprio Matthew Canavan, insieme al deputato George Christensen, alla fine del giugno scorso lanciò una petizione per fermare quella che definiva “una misura tesa a migliorare la salute, che potrebbe finire per rendere i cittadini meno sani”. “L’Australia è uno dei pochi Paesi sviluppati – commentava allora Canavan – in cui le sigarette elettroniche non sono legali. Invece di proibirle, riteniamo che il governo federale debba regolamentarle, garantendo che siano vendute in sicurezza, tenute lontano dai minori e tassate in Australia. In questo modo potremo guardare avanti a un futuro senza fumo”.
A quanto pare non si trattava di una mossa dimostrativa, visto che oggi Canavan e Hughes sono riusciti a portare a casa l’istituzione della Commissione in Senato. Lo scopo del Select Committee on Tobacco Harm Reduction sarà, fra l’altro, quello di valutare “i trattamenti di prodotti per il vaping con nicotina (sigarette elettroniche e tabacco senza fumo) In Pesi sviluppato simili all’Australia (come il Regno Unito, la Nuova Zelanda, l’Unione europea e gli Stati Uniti), per quanto riguarda i quadri normativi e non solo”. Particolare attenzione avranno le evidenze scientifiche sull’efficacia dell’e-cigarette come strumento per smetter di fumare e quelle sul potenziale effetto gateway verso i prodotti del tabacco.
Insomma, c’è ancora una speranza per il vaping in Australia ed è nelle mani del Senato. Ma non solo. Le associazioni che promuovono la riduzione del danno da fumo esortano tutti i consumatori a far valere la propria voce e la propria esperienza personale, inviando le loro testimonianze scritte alla Commissione.

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