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Nuovo studio britannico contraddice il gateway effect delle sigarette elettroniche

Secondo i ricercatori della Bristol University c'è una predisposizione genetica al rischio comune a fumatori e utilizzatori di e-cig.

L’associazione spesso riscontrata nei giovani fra fumo e uso di sigarette elettroniche potrebbe trovare spiegazione in una predisposizione genetica degli utilizzatori ad assumere rischi. In pratica la stessa influenza genetica che porta a fumare, porta anche a svapare, così come ad avere altri comportamenti a rischio. È quanto emerge da uno studio di coorte pubblicato su Plos Medicine e intitolato “Association of genetic liability to smoking initiation with e-cigarette use in young adults: A cohort study”. A condurlo un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol nel Regno Unito (fra cui Marcus Munafò) coordinato da Jasmine Khouja della School of Psychological Science e del Tobacco and Alcohol Research Group dell’ateneo britannico.

Utilizzando i dati dell’Avon Longitudinal Study of Parents and Children relativo a giovani adulti di origine europea, i ricercatori hanno stabilito se i punteggi di rischio poligenico per l’iniziazione al fumo fossero associati anche all’uso dell’e-cigarette, trovando una chiara correlazione fra i due comportamenti e anche una propensione ad altri rischi. Questo ha dei risvolti molto importanti.

Si teme che i giovani non fumatori possano avere maggiori probabilità di diventare un fumatore di sigarette se hanno accesso alle sigarette elettroniche – spiega Khouja illustrando il lavoro – Questa è nota come ‘ipotesi della gteway’. Però, gli studi che hanno precedentemente esaminato l’ipotesi del gateway, non hanno preso in considerazione le potenziali influenze genetiche sia sull’uso delle sigarette elettroniche che sull’uso delle sigarette. Questo studio ha esplorato le influenze genetiche sul fumo e sull’uso delle sigarette elettroniche. Ha scoperto che la predisposizione genetica all’impulsività e all’assunzione di rischi rende alcuni individui più propensi a usarli entrambi”.

Bisogna dunque fare molta attenzione alle politiche che si attuano, sottolineano gli autori. Perché se le persone hanno una predisposizione genetica al fumo e all’uso della sigaretta elettronica, rimuovere queste ultime dal mercato o limitarne l’accesso potrebbe di fatto incoraggiare il fumo, se le sigarette a combustione sono le uniche disponibili.

La comune predisposizione genetica spiegherebbe anche, secondo gli autori, perché alcune persone che hanno usato l’e-cigarette in seguito possono iniziare a fumare. Il gruppo di ricerca condurrà un nuovo studio in materia con un gruppo di adolescenti, che hanno avuto a disposizione sia le sigarette tradizionali che quelle elettroniche per tutta l’adolescenza, per esplorare ulteriormente la relazione tra influenze genetiche e uso di sigarette elettroniche tra individui che non hanno mai fumato prima.

Questo ci permetterà di comprendere meglio la natura dell’associazione – conclude la dottoressa Khouja – Se continueremo a riscontrare il collegamento fra persone che non hanno mai fumato, ciò indicherà che l’associazione non è semplicemente dovuta al fatto che l’e-cigarette spinge al fumo, ma che i due comportamenti condividono una base genetica “.

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