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Stati Uniti, la sigaretta elettronica salverà la vita a 400 mila persone

Secondo uno studio cofinanziato dalla FDA, entro il 2052 i fumatori diminuiranno del 10% grazie al vaping.

La diffusione della sigaretta elettronica con nicotina ha avuto un impatto nel ridurre i tassi dei fumatori e le morti attribuibili al fumo negli Stati Uniti e, entro il 2052, salveranno 400 mila vite. A dirlo è uno studio pubblicato su International Journal of Environmental Research and Public Health intitolato “US Nicotine Vaping Product SimSmoke Simulation Model: The Effect of Vaping and Tobacco Control Policies on Smoking Prevalence and Smoking-Attributable Deaths”. A condurlo un team di ricercatori della University of Michigan e della Yale University School of Public Health, coordinati da David T. Levy del Lombardi Comprehensive Cancer Center presso la Georgetown University di Washington. Il lavoro è stato finanziato grazie a fondi del National Cancer Institute e dalla Food and Drug Administration.
Per capire l’influenza del vaping sulla cessazione i ricercatori sono ricorsi a un modello di simulazione indiretto, il SimSmoke, usato per la valutazione delle politiche di controllo del tabacco. Per stimare l’impatto delle sigarette elettroniche hanno progettato uno scenario senza squesti strumenti riferito al periodo 2012-2018. I risultati sono stati poi confrontati con i dati reali di due indagini nazionali negli Stati Uniti: la National Health Interview Survey (Nhis) e il Tobacco Use Supplement to the Current Population Survey (Tus-Cps). Da qui si è dedotto l’impatto della sigaretta elettronica sulla prevalenza del fumo.
Lo scenario SimSmoke senza sigarette elettroniche mostra una riduzione relativa dei fumatori fra i maschi adulti del 12,2%. I dati del Tus-Cps indicano una riduzione del 21,9%, implicando che la riduzione netta correlata al vaping è del 9,7%. Il Nhis, invece regista una diminuzione relativa della prevalenza del 22,9%, il che attribuirebbe alle e-cigarette una del 10,7% correlata all’uso delle e-cigarette. Per quanto riguarda le donne adulte, le diminuzioni dei tassi di fumo dovuti al vaping sono del 10,7% in base al Tsu-Cps e dell’11,3% con i dati del Nhs.
I ricercatori notano che l’impatto del vaping era quasi completamente limitato alle persone fra i 18 e i 44 anni, una particolarità degli Usa. Lo scorso anno, infatti, uno studio condotto con la stessa metodologia sull’Inghilterra aveva dato risultati simili, ma spalmati sull’intera popolazione. Secondo gli autori, questo è dovuto al fatto che l’Inghilterra ha maggiori regole rispetto agli Usa, raccomanda la sigaretta elettronica ai fumatori che vogliono smettere e ha una minore diffusione dello strumento fra i giovani.
Lo studio conclude che “l’uso di prodotti per il vaping con nicotina è associato a riduzioni sostanziali della prevalenza del fumo fra i giovani adulti” e proietta che fra il 2012 e il 2052 le sigarette elettroniche eviteranno 400 mila morti in America. “I risultati del nostro modello – spiegano gli autori dello studio – indicano che negli Stati Uniti le politiche di controllo del tabacco del passato e attuali non possono spiegare completamente le riduzioni accelerate della prevalenza del fumo nel periodo in cui l’uso di prodotti per il vaping con nicotina è diventato più diffuso. Queste riduzioni sono state riscontrate principalmente tra i più giovani che hanno maggiori probabilità di utilizzare vaporizzatori personali”.

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