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Accademici scrivono all’Oms: fermate l’attacco alla sigaretta elettronica

Abrams, Niaura, Sweanor e Bates al direttore generale Tedros Adhanom Gebreyesus: con il vostro approccio aumenteranno i morti e le malattie.

Mentre da Catania Riccardo Polosa, fondatore del Coehar, tuonava contro l’Organizzazione mondiale di sanità, definendola “responsabile dell’aumento del tabagismo nei Paesi in cui ha ostruito gli strumenti di riduzione del danno”, tre accademici e un esperto scrivevano direttamente al direttore generale dell’Oms, muovendo di fatto le stesse accuse. In occasione del No tobacco day 2021, infatti, David Abrams e Raymond Niaura, entrambi docenti presso la School of Global Public Health della New York University, David Sweanor, docente di legge sanitaria presso l’Università di Ottawa, in Canada, e Clive Bates, già presid ente di Ash UK, hanno inviato una lunga lettera al medico etiope Tedros Adhanom Gebreyesus. La richiesta è molto chiara, messa in evidenza all’inizio della missiva: “l’Organizzazione mondiale di sanità deve fermare il suo attacco irresponsabile e senza fondamento alla riduzione del danno da tabacco”.
A fronte delle stime della stessa Oms, il fumo causa otto milioni di morti all’anno e comporta enormi costi in oneri sanitari e perdita di produttività, i quattro si chiedono cosa stiano facendo al riguardo l’organizzazione e i governi. “La nostra preoccupazione – commentano – è che la risposta dell’Organizzazione mondiale della sanità sia inadeguata, basata su una scienza errata e analisi carenti, e compromessa da interessi particolari”. Gli accademici si dichiarano particolarmente preoccupati dal contenuto del comunicato stampa diffuso lo scorso 20 maggio per lanciare la Giornata mondiale senza tabacco. Nel testo un intero paragrafo era dedicato alle sigarette elettroniche, indicando che non sono uno strumento per smettere di fumare. Insieme alle note tesi complottistiche, il testo riportava una citazione dello stesso Gebreyesus, che metteva in guardia contro le sostanze tossiche, le malattie cardiovascolari e polmonari causati dal vaping.
Se l’approccio delineato nel comunicato stampa – si legge nella lettera – riflette la politica dell’Oms e tale politica è attuata dai Paesi membri, allora aumenteranno le malattie, le morti premature e se ne avvantaggerà il mercato delle sigarette”. Gli autori allegano un briefing suddiviso in nove sezioni corredate di studi scientifici, sui problemi dell’approccio dell’Oms. Si parte dal fatto che l’organizzazione sembri aver spostato il focus dal fumo al vaping, ignorando l’importanza di passare dall’uno all’altro, alla errata rappresentazione degli aromi, fino ai presunti interessi particolari che bloccano questa transizione.
Gli accademici chiedono all’Oms di fermarsi a riflettere sul suo ruolo e sul danno che sta causando “opponendosi dogmaticamente a tecnologie che potrebbero ridurre significativamente i rischi per il miliardo di fumatori nel mondo”. Dichiarandosi disponibile a fornire il loro contributo, Abrams, Niaura, Sweanor e Bates concludono con un augurio. “Speriamo che per la Giornata mondiale senza tabacco 2022 – auspicano – l’Oms rielabori la sua strategia e passi alla promozione attiva della riduzione del danno da tabacco, come parte di una strategia aggressiva per affrontare gli oneri intollerabili per la salute, il benessere e l’economia del fumo”. Speriamo.

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