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Un sito web per resistere alla disinformazione Oms sulle sigarette elettroniche

È online Copwatch, una guida per i consumatori alla Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco.

Si chiama “Copwatch: a consumer guide to Fctc Cop” il sito messo online da pochi giorni. Come suggerito dal titolo, l’intento è quello di offrire ai consumatori di prodotti a rischio ridotto, come le sigarette elettroniche, una chiave critica di orientamento e di comprensione delle Conferenze delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) dell’Organizzazione mondiale di sanità. A cominciare, naturalmente, dall’imminente Cop9, che avrà inizio il prossimo 8 novembre e si terrà in modalità a distanza. Come noto, l’Oms ha espresso posizioni via via sempre più proibizioniste sul vaping e sugli strumenti di riduzione del danno da fumo ed è quindi con molta preoccupazione che il mondo dell’e-cigarette guarda al prossimo incontro delle parti aderenti all’Fctc.
Su Copwatch – che è nato dall’iniziativa individuale di alcuni consumatori e sostenitori della tobacco harm reduction senza affiliazioni ad associazioni od organizzazioni – si trovano gli strumenti per seguire un processo che potrà avere un impatto decisivo sul futuro della sigaretta elettronica. Dalla storia e le funzioni della Convenzione quadro per il controllo del tabacco, il trattato ratificato o accettato da 182 Paesi che sono appunto “le parti” che costituiscono la Conferenza, ai problemi riscontrati in questo meccanismo. Secondo i curatori del sito, infatti, non solo l’approccio dell’Fctc non sta dando i frutti sperati in termini di diminuzione dei fumatori, ma vi è una sconcertante mancanza di trasparenza nei lavori e una preoccupante influenza di alcuni facoltosi finanziatori (come Bloomberg Philantropies). Soprattutto, viene completamente ignorato uno dei tre pilastri di strategia politica previsti dal trattato: la riduzione del danno.
Il sito ospita anche la lettera aperta che cento esperti indipendenti in scienza e politica del tabacco e della nicotina hanno inviato ai capi delegazione dei Paesi della Cop9 per sensibilizzarli sulla harm reduction e sollecitarli a fare pressioni sull’Oms. C’è spazio anche per le campagne in corso proprio in vista della conferenza. “Back Vaping Save Lives”, che invita i consumatori a scrivere al governo britannico, o l’iniziativa di New Nicotine Alliance UK, sempre rivolta ai vaper, che chiede di rinviare la discussione sulla sigaretta elettronica al 2023. O ancora sCOPe, il livestream di cinque giorni, dall’8 al 12 novembre, che sarà trasmesso in contemporanea alla Cop9, da cui gli svapatori sono stati esclusi. Alla lunga diretta, organizzata da Nancy Loucas, presidente dell’associazione dei vaper di Asia e Pacifico Caphra, parteciperanno esperti della riduzione del danno da fumo e rappresentanti dei consumatori. Un vero e proprio evento parallelo e alternativo.
Naturalmente su Copwatch sarà possibile anche seguire la Cop9, almeno quello che della conferenza sarà trasmesso. Insomma, il mondo della riduzione del danno da fumo e della sigaretta elettronica, ben lontano dall’aver gettato la spugna, continua a lottare per far sentire la sua voce più forte possibile. Questa iniziativa ne è l’ennesima prova.

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