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Regno Unito, la sigaretta elettronica a pieno titolo nelle strategie anti fumo

L'aggiornamento delle linee guida del Nice (Ministero della salute) raccomanda di consigliare anche il vaping per la cessazione.

È stato pubblicato il 30 novembre l’aggiornamento delle linee guida sul tabacco del britannico National institute for health and care excellence (Nice), l’organismo non dipartimentale che fa capo al Ministero della salute che ha il compito di fornire raccomandazioni di tipo sanitario basate sulle evidenze scientifiche. I destinatari in questo caso sono non solo gli operatori e chi si occupa direttamente di lotta al fumo, ma anche le autorità locali, il mondo del volontariato, i datori di lavoro, i sindacati. E anche – si cita espressamente – ricercatori, legislatori, cittadini in generale e produttori e rivenditori di prodotti sostitutivi del fumo e di sigarette elettroniche con nicotina.
Dopo l’importante apertura dello scorso giugno, l’e-cigarette entra infatti a pieno titolo nelle particolareggiate raccomandazioni elaborate dall’istituto. Per esempio quando si parla della cessazione, rivolgendosi agli operatori del servizio sanitario pubblico e a chi si occupa di tobacco control e “fornisce consigli sulla riduzione del danno come parte del suo compito”, si evidenzia la necessità di spiegare i danni del fumo e la possibilità di ridurre il rischio tramite prodotti medicali con nicotina e anche le sigarette elettroniche. Per queste ultime, Nice ha messo a disposizione una sezione con i consigli da dare al fumatore, quali aspetti discutere, basandosi su “informazioni aggiornate” e sottolineando l’importanza di utilizzare abbastanza nicotina.
E proprio a proposito di questa sostanza, l’istituto sgombra il campo da alcune leggende, specificando che la nicotina non causa i problemi di salute fumo correlati, che sono invece dovuti ad “altri elementi presenti nel fumo di tabacco”. Di vaping si parla anche nel capitolo dedicato alle raccomandazioni per il trattamento della dipendenza dal tabacco. Gli operatori sono incoraggiati a discutere con il fumatore delle opportunità di smettere, identificando il tipo di ausilio più adatto alle sue preferenze e necessità. Un aspetto particolarmente importante per chi non si sente pronto a smettere da un giorno all’altro.
Ma la sigaretta elettronica è protagonista soprattutto nelle raccomandazioni per la ricerca scientifica. Ben nove punti su 13 riguardano il vaping, a dimostrazione di quanto il sistema pubblico britannico sia disposto ad investire nello strumento. Si va dagli effetti a breve e lungo termine sulla salute (anche su minori e giovani) alla sua efficacia (e con quali modalità) per aiutare le donne incinta a smettere di fumare. Dalla efficacia e sicurezza della sigaretta elettronica per la riduzione, alle indagini sulla quantità di nicotina e la frequenza di utilizzo per la cessazione.
Il Nice raccomanda ancora di studiare se gli aromi nei liquidi hanno un impatto nella loro efficacia e se vi sono effetti collaterali ad esso associati. O se l’uso in giovane età è associato al fumo in futuro, il cosiddetto Gateway effect. Ancora studiare quali fattori possono impedire ai fumatori di passare ad altre forme di nicotina, fra cui l’e-cig, e se queste sono efficaci per impedire la ricaduta nel tabacco, dopo che si è riusciti a smettere di fumare.
Grande soddisfazione per le linee guida del Nice è stata espressa, fra gli altri, dallo Yorkshire Cancer Center, che ha realizzato uno dei migliori documentari sulla sigaretta elettronica, “Vaping demystified”. “Siamo estremamente lieti che i prodotti per lo svapo siano stati inclusi nelle linee guida del Nice – ha dichiarato la direttrice Kathryn Scott – Un accesso facile e affidabile alle e-cigarette darà possibilità a sempre a più persone nello Yorkshire maggiori possibilità di smettere per sempre”. Secondo il responsabile della ricerca e dei servizi del centro, Stuart Griffiths, ogni anno nella regione cinquemila fumatori in più smettono grazie alle sigarette elettroniche.

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