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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 19 al 26 dicembre

Il dibattito sulla sigaretta elettronica è alimentato dalle due grandi questioni ancora irrisolte: gli aromi e le tasse.

FranciaFivape aderisce a Ieva, l’associazione indipendente europea diventa più forte
L’associazione francese degli operatori del vaping Fivape ha aderito alla Independent European Vape Alliance (Ieva). Con l’adesione francese Ieva riunisce ora undici associazioni nazionali, tra cui quelle di Belgio, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania e Spagna, nonché 13 società internazionali nel settore delle sigarette elettroniche. “Fivape è stata in prima linea nella responsabilità e nella regolamentazione nel settore dello svapo e crediamo di poter amplificare la voce delle aziende francesi del settore all’interno di IEVA”, ha affermato Jean Moiroud, presidente di Fivape: “Speriamo di affrontare insieme le sfide future del nostro settore”. Analoga soddisfazione espressa da parte dell’associazione europea: “Siamo lieti che Fivape abbia deciso di sostenere il lavoro di Ieva”, ha detto Dustin Dahlmann, presidente di Ieva. “L’industria francese dello svapo è una delle più grandi e di maggior successo in Europa”, ha proseguito, “e non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con Fivape per garantire una regolamentazione solida ma proporzionata per il nostro settore”.

GreciaLa revisione di Farsalinos: gli aromi sono decisivi nelle strategie anti-fumo
Un approfondimento sulla nuova revisione di Konstantinos Farsalinos appare sulle pagine di Sigmagazine, dopo che il cardiologo greco ne aveva dato l’annuncio nel corso di un incontro online organizzato da Tobacco Harm Reduction.net (riportato anche nella rubrica della scorsa settimana). Ma questo nuovo rapporto è molto importante, perché riguarda la finzione dei liquidi aromatizzati nei processi di disassuefazione dal fumo e capita proprio nel momento in cui gli aromi sono al centro di polemiche e di tentativi di vietarne vendita e uso. L’articolo di Sigmagazine ricostruisce il percorso fatto da Farsalinos attraverso la letteratura scientifica, abbracciando poi la dimensione relativa alla salute pubblica degli aromi. Qui interessa riportare alcune delle raccomandazioni finali per sfruttare al massimo le potenzialità del vaping: maggiore accessibilità, convenienza e accettazione da parte dei consumatori degli strumenti per smettere di fumare, come le sigarette elettroniche aromatizzate, attraverso una regolamentazione proporzionata e basata sul rischio e un costante monitoraggio; ricerche per garantire la sicurezza degli aromi per massimizzare la riduzione del danno; aggiornamenti alla formazione degli operatori sanitari nel campo della scienza, le politiche e i prodotti della riduzione del danno, incluso il ruolo degli aromi (come si fa per le terapie sostitutive con nicotina).

Nuova revisione in difesa degli aromi per sigarette elettroniche

 

UsaIn Oregon la prima contea vieta gli aromi dei liquidi per ecig
La contea di Washington, prima nello Stato di Oregon, ha vietato la vendita al dettaglio di prodotti aromatizzati alla nicotina. Oltre alle sigarette al mentolo, sotto la mannaia del divieto sono finiti anche i liquidi aromatizzati per sigarette elettroniche. La decisione è stata approvata dal Board of County Commissioners a stretta maggioranza (3 a 2). A giustificazione la poco scientifica teoria del vaping giovanile, cioè la convinzione che gli aromi attirino i giovani allo svapo. Tesi sempre più smentita dai recenti studi empirici.

Arabia SauditaStudio: gli studenti di medicina ignorano il potenziale dell’ecig nella lotta al fumo
Solo il 17,5% degli studenti di medicina della King Abdulaziz University di Gedda consiglierebbe ai propri futuri pazienti di passare alla sigaretta elettronica per smettere di fumare. È il risultato di una ricerca trasversale realizzata fra 399 futuri laureandi della facoltà di medicina dell’università saudita. Titolo: “Knowledge and Attitudes Among Medical Students Toward the Clinical Usage of e-Cigarettes: A Cross-Sectional Study in a University Hospital in Saudi Arabia”. Tra gli autori medici come Sami Alzahrani, Rawan A. Alghamdi e Ali Ahmed Alghamdi. La conoscenza delle opportunità fornite dal vaping non sembrano essere il punto forte nell’accademia saudita. In dettaglio il 13,5% ritiene che le sigarette elettroniche siano approvate dalla FDA per smettere di fumare, mentre circa un terzo – il 31,1% – pensa che utilizzare l’ecig riduca i rischi di cancro e possa aiutare a smettere di fumare. Ma di essi, solo poco più della metà lo consiglierebbe ai fumatori. In più, appena il 35,9% concorda sul fatto (scientificamente accertato) che le sigarette elettroniche facciano meno male di quelle tradizionali. Sembrano dati sconfortanti, ma gli autori della ricerca avvertono che si tratta di numeri abbastanza in linea con quanto rilevato in altre università mediche del mondo: “Abbiamo osservato diverse idee sbagliate sulla dipendenza e una consapevolezza inadeguata degli effetti delle sigarette elettroniche sulla salute”, hanno commentato, auspicando un aggiornamento dei programmi di studio in linea con i risultati delle ricerche scientifiche più recenti.

UsaIl nuovo disegno di legge fiscale un disastro per imprenditori e consumatori del vaping
Un recente rapporto ha evidenziato che le sigarette combustibili diventeranno meno costose dei prodotti da svapo qualora la proposta di imposta sulla nicotina contenuta nel disegno di legge Build Back Better diventasse legge. E che tale normativa metterebbe a rischio quasi 43.000 posti di lavoro nel settore del vaping. Si tratta del piano legislativo proposto dal presidente Joe Biden lo scorso ottobre, prima del suo insediamento. La ricerca, finanziata dalla Vapor Technology Association (VTA), si intitola “The negative economic impacts of the new nicotine tax imposed only on vapor products in the Reconciliation Bill”, è stato condotto condotto dall’azienda leader sugli studi di impatti economici John Dunham & Associates. Costituisce un’analisi completa degli effetti negativi che la proposta fiscale avrà su fumatori e svapatori, ma anche sull’industria di settore e sull’economia. “Il disegno di legge non produrrebbe alcuna parità fiscale fra sigarette tradizionali e sigarette elettroniche”, è scritto nel rapporto, “ma esporrebbe i prodotti del vaping a un’aliquota molto più elevata”. Sono ipotizzabili danni economici per il settore del vaping, ma anche danni relativi alla salute per i consumatori, come il ritorno al tabacco per coloro che utilizzavano le meno costose sigarette elettroniche come sostitutivo. Ma anche per chi deciderà di continuare a svapare, i rischi aumentano: “I modelli suggeriscono che una gran parte dei consumatori reagirebbe acquistando prodotti non regolamentati sul mercato nero o producendo i propri e-liquid”, concludono gli analisti. Il disegno di legge Build Back Better si è al momento arenato al Senato e il suo lento procedimento è uno dei problemi che la nuova amministrazione Biden si trova ad affrontare di fronte a un’opinione pubblica più delusa.

IrlandaAumenta ancora il prezzo delle sigarette nel quadro della campagna antifumo
Sale di 50 centesimi il prezzo medio di un pacchetto di sigarette in Irlanda, toccando il massimo di 15 euro. L’aumento è stato inserito nella legge di bilancio e sarà operativo dall’inizio del 2022. È una misura che mira a scoraggiare il fumo e quindi a sostenere gli obiettivi della politica sanitaria pubblica locale, ha spiegato il ministro delle Finanze Paschal Donohoe. È il sesto anno consecutivo in cui il costo del pacchetto da 20 sigarette aumenta di 50 centesimi. Ma per l’Irish Heart Foundation (Ihf) non è ancora abbastanza: l’aumento non riesce a contrastare l’uso del tabacco tra i giovani adulti, spiegano gli esperti della fondazione, che infatti avevano proposto una crescita del prezzo di 2 euro per il 2022, in modo da raggiungere entro il 2025 l’obiettivo ritenuto ottimale dalle loro stime: un costo di 20 euro per pacchetto.

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