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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 20 al 26 marzo

Il divieto di vendita di liquidi aromatizzati sta rapidamente prendendo piede in tutto il mondo. I consumatori protestano e, come è successo in Olanda, riescono anche a far slittare la prescrizione.

UsaRevisione: più nicotina e varietà di aromi, strategie di successo per abbandonare il fumo
Per aiutare i fumatori (specie quelli più incalliti) nel processo di disassuefazione dal tabacco, può essere una strategia vincente fornire loro concentrazioni di nicotina più elevate e mettere a disposizione una ampia gamma di liquidi aromatizzati nelle sigarette elettroniche. È il risultato cui è giunta una revisione di studi intitolata “The role of nicotine and flavor in the abuse potential and appeal of electronic cigarettes for adult current and former cigarette and electronic cigarette users: A systematic review”. Il coordinamento del gruppo di ricerca è stato affidato a Mari S Gades, Aleksandra Alcheva, Amy L Riegelman e Dorothy K Hatsukami, provenienti da diversi dipartimenti dell’Università del Minnesota, negli Stati Uniti. Scopo della revisione sistematica: analizzare i risultati di indagini, studi su animali, di laboratorio e clinici per comprendere i possibili effetti della concentrazione di nicotina e degli aromi sul potenziale di abuso e sull’attrattiva delle e-cigarette tra fumatori e vaper adulti, attuali o passati. I risultati indicano che la più alta concentrazione di nicotina e l’accesso a una varietà di gusti possono essere associate a un maggiore potenziale di abuso, ma anche attrarre maggiormente i fumatori e gli svapatori adulti. la revisione è stata pubblicata sulla rivista Nicotine and Tobacco Research. Ulteriori approfondimenti nel resoconto di Sigmagazine.

Nicotina e aromi potenziano il successo della sigaretta elettronica

 

FilippineSondaggio: 90% favorevole a politiche per la riduzione del danno che favoriscano la sigaretta elettronica
Il 90 per cento dei filippini sono favorevoli a una strategia di salute pubblica che sostenga l’uso di alternative più sicure alla nicotina come le sigarette elettroniche per smettere di fumare. È il risultato di un sondaggio condotto da Acorn Marketing & Research Consultants e commissionato dal gruppo di difesa dei consumatori Vapers PH. L’indagine, realizzata su un campione di 2.000 persone, ha confermato l’ampio sostegno pubblico alla riduzione del danno da tabacco: “La maggior parte dei cittadini ha una percezione positiva nei confronti della riduzione del danno”, dicono i ricercatori, “prenderebbe in considerazione il passaggio a sigarette elettroniche e prodotti a base di tabacco riscaldato e vorrebbe avere un maggiore accesso a informazioni accurate su questi prodotti”. Più in dettaglio, il 70% degli intervistati ritiene che le sigarette elettroniche e gli Htp siano alternative migliori alle sigarette e l’88% dei fumatori adulti prenderebbe in considerazione il passaggio a prodotti alternativi senza fumo. Inoltre, il 94% ritiene che il governo locale dovrebbe mettere in atto politiche che incoraggino i fumatori a passare a alternative meno dannose alle sigarette, attuando misure rigorose che assicurino che i prodotti non siano accessibili ai minori.

 

SveziaAttivisti pro-vaping protestano a Stoccolma contro il divieto di aromi  nei liquidi per e-cigarette
Manifestazione a Stoccolma della World Vapers’ Alliance (WVA) per protestare contro il divieto di aromi diversi dal tabacco nei liquidi per e-cigarette che il governo svedese è in procinto di varare. Flavours Matter, gli aromi sono importanti, è stato il motto della dimostrazione svoltasi nelle strade della capitale. “I dati mostrano che vietare gli aromi potrebbe far tornare a fumare fino a 150.000 svedesi”, è l’allarme lanciato dagli attivisti pro-vaping. Stoccolma è stata solo la prima tappa di una settimana impegnativa della WVA: le proteste si sono infatti spostate a L’Aia, in Olanda, di fronte al parlamento che sta discutendo un analogo provvedimento di divieto. E misure simili vengono valutate in questo periodo anche in Spagna.

Consumatori europei di e-cig manifestano contro il divieto degli aromi

 

Emirati Arabi Uniti / ItaliaScienziati: mai fidarsi troppo degli studi scientifici sul vaping
Prudenza verso gli studi scientifici sulla sigaretta elettronica. Il consiglio arriva da un team di ricercatori internazionali che ha esaminato i ventiquattro studi sul vaping più citati e pubblicati su riviste scientifiche, giungendo a un risultato sconfortante: la maggior parte di essi si è basata su  metodologie imperfette. Il lavoro, intitolato “Analysis of common methodological flaws in the highest cited e-cigarette epidemiology research”, ha messo in fila una serie di lacune per nulla banali: assenza di di un’ipotesi chiara, utilizzo di metodologie inadeguate, raccolta lacunosa dei dati rilevanti per gli obiettivi dello studio. Alla fine i risultati non tornavano per evidenti errori di confusione. Ma visti i presupposti ben poco scientifici, non c’è da sorprendersi. Ilò lavoro critico è stato realizzato attraverso una collaborazione fra ricercatori internazionali guidati dalla dottoressa Cother Hajat dell’Università degli Emirati Arabi Uniti e gli scienziati del Coehar, il centro fondato da Riccardo Polosa. Su Sigmagazine un approfondimento sull’esito di questa ricerca.

La denuncia del Coehar: “Molti studi sulla sigaretta elettronica sono falsati e imperfetti”

 

UsaUn esempio di studi inaffidabili? Quello americano che sostiene che l’e-cig non aiuta a smettere di fumare
Uno degli esempi pratici della carenza metodologica di molti studi scientifici sulle sigarette elettroniche arriva proprio in questi giorni da uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori della University of Michigan e della University of Southern California coordinato da Richard Miech e intitolato “Failed Attempts to Quit Combustible Cigarettes and e-Cigarettes Among US Adolescents”. Una delle conclusioni cui lo studio giunge è che “le sigarette elettroniche  contribuiscono in maniera sostanziale al fallimento dei tentativi di cessazione fra gli adolescenti”. Insomma l’e-cig non aiuta a smettere di fumare. Molti sono i punti deboli della ricerca, ma uno risulta intuitivo a quanti hanno seguito le vicende del vaping (e del tabacco) negli ultimi due anni. Il 2020 è infatti il primo anno in cui i ricercatori hanno incluso nel loro studio – che parte dal 1997 – anche la domanda relativa ai tentativi di smettere di svapare nicotina, cioè di utilizzare la sigaretta elettronica. Ma proprio il 2020 è stato un anno fuori regola per l’impatto devastante che la pandemia e il corollario dei lockdown hanno avuto sul consumo di tabacco e di sigarette elettroniche. Molte ricerche hanno infatti registrato un ritorno al fumo di molti ex fumatori per la difficoltà di reperire liquidi (le chiusure in molti Paesi hanno riguardato i negozi di e-cig e non i tabaccai), ma anche numeri inferiori di cessazioni dal fumo per lo stress da pandemia. “Lo studio è gravemente fallace, confronta le mele con le pere”, dice Lion Shahab, docente di Psicologia della salute e condirettore del Tobacco and Alcohol Research Group dello University College di Londra. E tra le varie mancanze evidenzia proprio che il 2020 è l’anno in cui la pandemia di Covid-19 ha colpito tutto il mondo e anche gli Usa, con i suoi corollari ambientali sociali e psicologici che hanno influenzato i tentativi di cessazione, ma anche la stessa indagine.

Tutti i difetti dello studio che dice che l’e-cig non aiuta a smettere di fumare

 

OlandaGravi errori nella lista delle sostanze consentite, bando degli aromi rinviato di sei mesi  
È stata rimandata di sei mesi l’introduzione del divieto di utilizzo di aromi diversi dal tabacco nei liquidi per sigaretta elettronica. Secondo quanto riferito dall’associazione degli operatori Esigbond, alla base del rinvio ci sarebbero dei problemi nella lista degli ingredienti consentiti per la produzione esclusivamente degli e-liquid al gusto di tabacco, redatta dall’Istituto nazionale per la salute pubblica e l’ambiente (Rivm) in preparazione del flavour ban. L’elenco contemplerebbe sostanze come l’isoforo e la piridina, note nell’industria della sigaretta elettroniche per essere cancerogene e dunque non utilizzate nella produzione dei liquidi. Sono stati gli stessi dirigenti dell’associazione ad avvisare il Ministero della salute e far scattare la sospensione. Secondo Emil ‘t Hart, presidente di Esigbond, quello che è successo è indicativo della scarsa conoscenza da parte del governo del campo delle sigarette elettroniche. Il caso viene approfondito su Sigmagazine.

Olanda, rimandato il divieto sugli aromi per sigarette elettroniche

 

UsaStudio: sostituire il fumo con il vaping prima dei 40 anni aiuta a invecchiare meglio
Abbandonare il fumo per passare al vaping è di per sé un fatto positivo per la salute. Ma farlo prima di aver compiuto i 40 anni costituisce il miglior presupposto per un invecchiamento migliore. Lo stabilisce uno studio di prossima pubblicazione sulla rivista scientifica Drug and Alcohol Dependence, già disponibile online su PubMed. intitolato “Is e-cigarette use associated with better health and functioning among smokers approaching midlife?”. A condurlo Rick Kosterman, Marina Epstein, Jennifer A Bailey e J David Hawkins, tutti membri del Social Development Research Group presso la School of Social Work dell’Università di Washington negli Usa. In termini tecnici, lo studio ha indagato quanto “il passaggio all’e-cigarette sia associato ad un invecchiamento e una funzionalità migliori per i consumatori di nicotina che si avvicinano ai 40 anni, l’inizio della mezza età, quando molti problemi di salute diventano più evidenti”. Ne è risultato è che un maggiore utilizzo della sigaretta elettronica rispetto al fumo era associato a più esercizio fisico, maggior impegno costruttivo, migliore salute fisica e migliore status socio-economico. Ulteriori dettagli su metodologia, fonti alla base della ricerca e conclusioni nel resoconto di Sigmagazine.

Passare alla sigaretta elettronica prima dei 40 anni fa invecchiare meglio

 

DanimarcaIl governo pensa di vietare l’acquisto di tabacco a chi è nato dopo il 2010
Modello neozelandese per la Danimarca. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico The Guardian, il governo sta valutando l’ipotesi di introdurre il divieto di vendita di tabacco per tutti i nati dopo il 2010. “La nostra speranza è che tutte le persone nate nel 2010 e in seguito non inizieranno mai a fumare o utilizzare prodotti a base di nicotina”, ha affermato il ministro della Salute Magnus Heunicke. Una dichiarazione che apre interrogativi sull’ipotesi che non solo le sigarette tradizionali possano essere vietate, dal momento che la nicotina è presente anche in molti liquidi per e-cig. “Se necessario, siamo pronti a vietare la vendita di questi prodotti alla nuova generazione”, ha proseguito il ministro, “alzando progressivamente il limite di età”. L’acquisto di tabacco è al momento vietato ai minori di 18 anni. Secondo dati ministeriali, in Danimarca fuma circa il 31 per cento dei giovani dai 15 ai 29 anni.

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