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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 24 al 30 luglio

Entra in vigore nelle Filippine la legge sulle sigarette elettroniche che punta sulla riduzione del danno. In Scozia la maggioranza dei cittadini favorevole all'e-cig per i fumatori, mentre in Irlanda continuano le reazioni alla proposta di divieto sugli aromi.

Filippine – Entra finalmente in vigore la nuova legge sul vaping, un esempio di equilibrio per l’intera regione asiatica
È entrata finalmente in vigore, in seguito alla mancanza di veto presidenziale, la nuova normativa che regola l’utilizzo dei prodotti per la vaporizzazione di nicotina. In una lettera indirizzata al Senato e alla Camera dei rappresentanti, il segretario esecutivo Victor Rodriguez ha infatti dichiarato che il 25 luglio è diventato legge il Vaporized Nicotine and Non-Nicotine Products Regulation Act, che regolamenta la vendita, la promozione e il confezionamento dei prodotti per il vaping. Una legge finalizzata a trovare un equilibrio fra i benefici per i fumatori adulti e la protezione dei minori. Tra le misure: lo spostamento della regolamentazione del settore dal Food and Drug Administration al Ministero del commercio e dell’industria e l’eliminazione del limite di due gusti per gli aromi dei liquidi. Sul piano della tutela dei minori, la legge prevede il divieto di vendita, acquisto e consumo di e-cigarette e riscaldatori per chi ha meno di 18 anni, conferendo ai negozianti l’onere di verificare l’età degli acquirenti. La vendita o la distribuzione di questi prodotti, inoltre, sarà vietata nelle vicinanze di scuole, parchi gioco o altre strutture frequentate da minori, così come la sponsorizzazione di sport, concerti o altri eventi culturali. Si conclude così la storia quasi infinita di questa legge, che era stata licenziata nel maggio e nel dicembre del 2021 rispettivamente dalla Camera dei deputati e dal Senato del Parlamento delle Filippine con voti a larga maggioranza. Per essere definitivamente fuori pericolo, però, il testo dovrà attendere ancora 15 giorni dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale. Una legge intelligente, secondo i sostenitori dell’harm reduction, che riconosce esplicitamente la riduzione del danno da fumo come strategia di salute pubblica. L’attenta ricostruzione della vicenda da parte di Sigmagazine ne sottolinea l’importanza anche come esempio per altri Paesi, non solo della difficile regione asiatica.

Filippine, operativa la legge che promuove la sigaretta elettronica

 

Scozia – Maggioranza favorevole a incentivi del governo per convincere i fumatori a passare alle sigarette elettroniche
Il 45% degli scozzesi è fortemente d’accordo a che il governo incoraggi i fumatori di tabacco a passare alle sigarette elettroniche. Una chiara maggioranza rispetto al 23% di contrari e al 32% di indecisi (suddivisi tra chi non aveva opinioni e chi non aveva neppure intenzione di informarsi sull’argomento). È il risultato del sondaggio condotto lo scorso giugno su un campione di 2 mila persone per conto del governo scozzese nel quadro dei lavori di preparazione della normativa sulla sigaretta elettronica. L’orientamento dell’esecutivo è dunque quello di coinvolgere l’opinione pubblica nell’elaborazione delle nuove regole e di tastarne preventivamente il polso. Il sondaggio è uno strumento utile anche per carpire qualche indicazione sull’identikit degli svapatori in Scozia. Ad esempio, è risultato che le sigarette elettroniche vengono preferite perché più economiche e meno dannose, con il 41% degli intervistati che ne ha sperimentato l’utilità per allontanarsi dalle sigarette tradizionali. “I prodotti del vaping possono essere uno strumento utile per coloro che cercano di smettere di fumare”, ha detto un portavoce del governo scozzese, aggiungendo che “i risultati del sondaggio saranno comunque utilizzati come input per le prossime decisioni politiche di regolamentazione del settore”.

Scozia, regole condivise per riformare la sigaretta elettronica

 

IrlandaWva contro rapporto Commissione salute: vietare gli aromi sarebbe un disastro per i fumatori che vogliono smettere
Si moltiplicano le critiche delle associazioni di consumatori del vaping al rapporto presentato la settimana scorsa dalla Commissione salute del Parlamento irlandese, che ha suggerito limitazioni alla vendita e all’uso di e-cig, pacchetto neutro per i prodotti del vaping, divieto di qualsiasi tipo di promozione o pubblicità e, soprattutto, il divieto di vendita di liquidi con aromatizzazioni diverse dal tabacco. Ora è il turno della World Vapers’ Alliance (Wva). “Vietare gli aromi sarebbe un disastro per i fumatori che vogliono smettere, per gli attuali vaper e per la salute pubblica, perché gli aromi aiutano gli ex fumatori a stare lontani dalle sigarette per sempre” ha dichiarato Michael Landl, direttore della Wva. “I dati scientifici dimostrano che i vaper che usano gli aromi hanno il doppio delle probabilità di smettere di fumare rispetto a quelli che usano gusti al tabacco”, ha proseguito Landl, “un divieto sugli aromi potrebbe spingere 115.000 vaper irlandesi a tornare a fumare. Pertanto, invitiamo i politici ad ascoltare la scienza e a trattare il vaping di conseguenza”.

Usa – Altria Group riduce valore investimento in Juul Labs dopo decisione Fda
Altria Group ha ridotto il valore del suo investimento in Juul Labs di circa il 70%, a 1,3 miliardi di dollari, in seguito alla decisione della Food and Drug Administration di ordinare all’azienda di sigarette elettroniche di uscire dal mercato statunitense. La partecipazione, per la quale Altria ha pagato 12,8 miliardi di dollari nel 2018, è ora valutata 450 milioni di dollari, un livello inferiore a quello che consente ad Altria di uscire da un accordo di non concorrenza e di lanciare le proprie sigarette elettroniche. Nel corso di un colloquio con analisti e giornalisti lo scorso 28 luglio, Altria ha dichiarato di aver scelto di non svincolarsi da quell’accordo, perché l’intesa era ancora vantaggiosa.

Nuova Zelanda – In prima lettura al parlamento proposta di legge per vietare l’acquisto di prodotti del tabacco ai nati dopo il 2009
Una storica proposta di legge antifumo per vietare alla prossima generazione le sigarette tradizionali è in prima lettura nel Parlamento della Nuova Zelanda, come riporta l’NZ Herald. Annunciata lo scorso anno, la proposta di legge intende vietare alle persone nate dopo il 1° gennaio 2009 di acquistare prodotti del tabacco. Il piano fa parte dell’obiettivo di ridurre i tassi di fumo in Nuova Zelanda a meno del 5% in tutti i gruppi della popolazione entro il 2025. Nel 2019-2020 il tasso era del 13,4%. Introdotta dal partito laburista, la proposta di legge gode già di un ampio sostegno in Parlamento. L’unica voce contraria è quella del partito Act, con la portavoce per la salute Brooke Van Velden che ha sostenuto che il divieto non servirà a perseguire gli scopi di ridurre il tasso dei fumatori ma alimenterà solo il mercato nero.

 

 

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