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“Divieto totale di tabacco e sigarette elettroniche ai nati dopo il 2010”

Petizione di iniziativa popolare lanciata da una Ong spagnola e rivolta alla Commissione europea. Insorgono le associazioni dei consumatori: "Ipotesi irrealizzabile nella teoria e nella pratica".

Una petizione europea per chiedere che la Commissione introduca il divieto di vendita di tabacco e prodotti contenenti nicotina a tutti cittadini nati dopo il 2010 così da avere entro il 2030 una intera generazione esclusa dalla possibilità di accedere a tali prodotti. L’iniziativa è stata promossa dalla Ong spagnola No Fumadores e per andare a buon fine deve raccogliere in sei mesi almeno un milione di firme in sette diversi Paesi dell’Unione. Lo strumento utilizzato ricalca quello già tentato nel 2019 dal mondo del vaping per chiedere la distinzione normativa con il tabacco: nonostante l’impegno del comitato promotore (all’interno del quale c’erano anche gli italiani Giacomello e Forconi) l’iniziativa non riuscì a raccogliere le firme necessarie.
Contro il progetto spagnolo si è immediatamente fatta sentire la World Vapers’ Alliance, network che raduna le organizzazioni internazionali dei consumatori di sigarette elettroniche. “Questa iniziativa – ha spiegato il presidente Michael Landl – mostra la diffusa disinformazione sui diversi prodotti a base di nicotina. Non possiamo avere un approccio unico per tutti su prodotti molto diversi. Quasi tutto i danni del fumo derivano dalle migliaia di altre sostanze chimiche causate dalla combustione, non sono quindi da attribuirsi alla nicotina. Alternative come lo svapo sono sostanzialmente meno dannose e si sono dimostrati metodi efficaci per smettere di fumare. Il proibizionismo non farà altro che costare vite umane“.
Inoltre, la World Vapers’ Alliance mette in dubbio la praticità di un divieto di vendita legato all’anno di nascita dei cittadini. “Come dovrebbe funzionare nella pratica? In pochi anni, i negozi dovrebbero controllare i documenti di identità dei cinquantenni? Questo non potrà funzionare. O le regole verranno ignorate oppure si genererà un enorme mercato nero. Invece di stigmatizzare i fumatori, dobbiamo dare loro l’opportunità di smettere di fumare una volta per tutte. Questa iniziativa mostra che la pressione dei gruppi di riduzione del danno sulle istituzioni dell’Ue è in aumento. Non è un buon segno per quanto riguarda l’imminente aggiornamento della direttiva sui prodotti del tabacco. La futura regolamentazione deve basarsi sulla scienza e sull’esperienza di milioni di consumatori. I prodotti meno dannosi – conclude Landl – devono essere trattati in modo diverso dalle sigarette. Il proibizionismo non ha mai funzionato e non funzionerà mai. Crea solo enormi conseguenze indesiderate e danneggia la salute pubblica. L’esatto opposto di ciò che tutti noi vogliamo”.

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