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È stabilmente tra i primi dieci ricercatori al mondo per numero di pubblicazioni ed è quinto per citazioni; è fondatore del centro di ricerca sulla riduzione del danno da fumo; è chiamato ad intervenire in qualità di esperto in numerosi parlamenti internazionali, tra cui spicca l’audizione parlamentare nel Regno Unito. Eppure in Italia è costantemente ignorato, così come i suoi lavori non riescono a trovare diritto di tribunale sulla grande stampa generalista. Si tratta del professor Riccardo Polosa, docente presso l’Università di Catania e da ormai oltre un decennio specialista in materia di lotta al fumo e in strumenti di riduzione del danno. Fondatore della Lega Italiana Anti Fumo (Liaf) e del Centro di ricerca internazionale sulla riduzione del danno (Coehar), è una eccellenza celebrata all’estero ma dimenticato in Italia, proprio come dimostra una recentissima ricerca condotta da un pool di ricercatori cinesi.

Il team ha analizzato tutti gli studi con oggetto la sigaretta elettronica pubblicati nel corso degli anni. Ed è emerso che se l’Italia è costantemente presente nelle pubblicazioni scientifiche è proprio grazie all’impegno e alla costanza di Polosa. Tra i novantaquattro paesi che hanno contribuito a fare ricerca sulle sigarette elettroniche, il Belpaese si pone al quinto posto (229 lavori, 2,87% del totale), preceduto soltanto da Stati Uniti d’America (4709, 59,02%), Regno Unito (832, 10,43%), Canada (347, 4,35%) e Australia (339, 4,25%).
Su un totale di 19.837 autori coinvolti nella ricerca sulle sigarette elettroniche, i primi dieci autori hanno contribuito a 695 (8,71%) dei documenti totali. L’italiano Riccardo Polosa è al settimo posto, con 66 pubblicazioni. Prima di lui: Eissenberg (86); Goniewicz (80); Mcneill (77); Krishnan-sarin (71); Cummings (67) e Unger (67). Interessante anche il dato delle citazioni che rappresenta l’indice di autorevolezza dei lavori svolti e, di conseguenza, presi a modello. In questo caso Polosa è al quinto posto con 949 citazioni, preceduto da Farsalinos (2281); Goniewicz (2070); Etter (1738); Hajek (996).
Di seguito proponiamo alcuni tra i principali articoli scritti e firmati dal professor Polosa per la nostra testata, collaborazione che perdura sin dalla fondazione del giornale. Diffonderne i contenuti è un modo diretto e funzionale per veicolare anche in Italia il nome e il prestigio di un grande accademico boicottato dalle nostre istituzioni ma che nel mondo è considerato come sinonimo di eccellenza, competenza e autorevolezza.
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Riccardo Polosa candidato all’Oscar europeo della ricerca 2017. Sosteniamolo!