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UK e sigaretta elettronica: vape shop, università e sanità contro il fumo

In un progetto pilota condotto nel Norfolk, dopo un mese il 42% dei partecipanti ha smesso di fumare grazie all'e-cig.

Nel Regno Unito si continuano a coordinare le forze per sfruttare il potenziale della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare, concentrandosi soprattutto sulle fasce della popolazione dove i tassi di fumo sono più alti. E a dimostrare come uno sforzo che metta insieme diversi attori possa avere successo, arrivano i risultati di un progetto pilota condotto fra dicembre 2019 e luglio 2021 a Great Yarmouth, nella contea di Norfolk, l’area con il più alto numero di fumatori della contea. Il lavoro si intitola “A pilot e-cigarette voucher scheme in a rural county of the UK”, ed è stato condotto da Caitlin Notley, Pippa Belderson e Emma Ward della University of East Anglia insieme a James Wade di Smokefree Norfolk e Hannah Clarke del Norfolk City Council. Quindi una collaborazione fra università e sanità pubblica.
Come spiega il titolo, il progetto prevedeva un sistema di buoni per ottenere gratuitamente uno starter kit per il vaping. In pratica i medici di famiglia o altri operatori del Sistema sanitario nazionale hanno indirizzato al centro antifumo Smokefree Norfolk 668 fumatori adulti che avevano già provato a smettere di fumare senza riuscirci. Un terzo di questi aveva problemi di salute a lungo termine e il 37% soffriva di problemi di salute mentale. Tutti hanno ricevuto un buono da 25 euro, da riscattare in uno dei negozi di sigarette elettroniche che avevano aderito all’iniziativa. A utilizzare il buono sono stati 340 partecipanti.
I risultati del progetto pilota sono molto incoraggianti. Dopo un mese, infatti, 143 partecipanti avevano smesso di fumare, cioè il 42% di chi aveva riscattato il buono e il 21% del totale di chi lo aveva ricevuto. Dopo dodici settimane, a continuare a non fumare era stato il 15% dei partecipanti. Il progetto è stato anche ricevuto molto bene dai partecipanti, che hanno apprezzato soprattutto il coinvolgimento dei medici e il superamento della barriera economica per l’acquisto dell’hardware (molto importante per una fascia di cittadini economicamente svantaggiati). E anche le parti coinvolte sono soddisfatte, tanto che il progetto verrà esteso all’intera contea, che non è nuova a iniziative di questo tipo.
La prima autrice, la professoressa Caitlin Notley, sottolinea l’importanza del coinvolgimento nel progetto del Servizio sanitario nazionale. “La ricerca – ha dichiarato – dimostra che il vaping è un modo efficace per smettere di fumare, paragonato alle terapie sostitutive con nicotina nicotina come cerotti e gomme da masticare”. Particolarmente significativo, secondo Notley, è che in questo progetto la sigaretta elettronica abbia aiutato persone che avevano già provato a smettere, senza però riuscirci. E ancora una volta il Regno Unito dimostra che un metodo che coinvolge più livelli, ricercatori, istituzioni sanitarie, negozianti e fumatori, risulta vincente per combattere il fumo.

 

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