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Passare dal fumo alla sigaretta elettronica ha un impatto positivo sulla salute orale

In un intervento su Dentistry, due studiosi inglesi illustrano i miglioramenti per denti e gengive e la riduzione del rischio di malattie anche tumorali.

Gli effetti dell’uso della sigaretta elettronica sulla salute orale sono un tema che da un po’ di mesi sta tenendo banco nel Regno Unito. Almeno dallo scorso giugno, quando il Times aprì la polemica con un articolo che metteva in relazione il consumo della nicotina e la parodontite (una infiammazione cronica delle gengive), facendo sobbalzare molti esponenti della comunità scientifica. Due fra questi – Richard Holliday, professore a contratto in odontoiatria restaurativa e specialista in parodontologia, e Elaine McColl, docente di ricerca sui servizi sanitari presso l’Università di Newcastle – risposero con una lettera all’intervento del quotidiano, denunciandone le inesattezze e il pressappochismo. E pochi giorni fa Holliday e McColl sono tornati ad affrontare il tema in maniera più completa con un lungo articolo pubblicato sulla rivista specializzata Dentistry.
Secondo i due studiosi, è necessario prima di tutto distinguere due diverse situazioni cliniche. La prima è quella del fumatore che usa l’e-cigarette per smettere di fumare o per ridurre il consumo di tabacco combusto. In questo caso, commentano gli autori “la base di prove è relativamente forte a favore delle sigarette elettroniche come aiuto per smettere di fumare”. E dopo aver citato i dati della revisione Cochrane aggiungono: “Le evidenze rilevano che le sigarette elettroniche sono un aiuto efficace per la cessazione, meglio della terapia sostitutiva a base di nicotina. L’uso delle sigarette elettroniche è per questo supportato da molte organizzazioni come il Servizio sanitario Nazionale (Nhs), il Nice (National Institute for Health and Care Excellence), la UK Health Security Agency (ex Public Health England) e il Royal College of Physicians”.
La seconda situazione clinica è, invece, quella di chi non ha mai fumato (probabilmente un giovane), ma inizia a usare regolarmente la sigaretta elettronica. Una situazione che nell’ultimo anno ha attirato l’attenzione anche nel Regno Unito con la diffusione delle e-cig usa-e-getta, diventate popolari fra i più giovani, nonostante nel Paese sia non solo vietata la vendita ai minori di 18 anni, ma anche l’acquisto per conto terzi.
Veniamo dunque all’impatto sulla salute orale. Nel caso del fumatore che passa al vaping, si parte da una posizione ad alto rischio di malattie. “ll fumo di tabacco – spiegano Holliday e McColl – contiene un cocktail di sostanze chimiche tossiche quasi uniche, che causano una serie di malattie della salute generale e orale”. Quindi, continuano gli autori, “smettere di fumare porterà a importanti miglioramenti della salute orale e alla riduzione del rischio di sviluppo o progressione della malattia, ad esempio si riduce il rischio di cancro orale”. Dal punto di vista parodontale, accade spesso che quando i fumatori smettono spesso si nota un aumento a breve termine del sanguinamento gengivale, dovuto alla rimozione degli effetti del fumo di tabacco sui tessuti gengivali. Ma chi già soffre di parodontite migliora la risposta alle terapie, perché l’aerosol della sigaretta elettronica non contiene catrame, monossido di carbonio o alte dosi di agenti cancerogeni noti. Insomma, concludono gli autori “è probabile che qualsiasi impatto negativo sulla salute orale derivante dall’uso della sigaretta elettronica sia minimo e abbia conseguenze relativamente minori rispetto ai sostanziali benefici per la salute orale derivanti dallo smettere di fumare”.
La questione naturalmente può cambiare nel caso di non fumatori giovani che iniziano a svapare, perché qui si parte generalmente da una condizione di salute sana. Holliday e McColl escludono che l’uso occasionale possa indurre qualsiasi problema alla salute orale e per il resto esistono ancora poche certezze. Gli studi condotti finora sulla salute parodontale hanno dato risultati contrastanti: secondo alcuni la salute gengivale degli svapatori non è diversa da quella dei non utilizzatori, secondo altri è peggiore. Ancora meno ricerca c’è stata sul problema delle carie. Gli autori spiegano che i liquidi non contengono zuccheri, ma un fattore di rischio potrebbe essere rappresentato dalla secchezza delle fauci, riportata come effetto collaterale dello svapo.
Gli autori escludono invece qualsiasi influenza sul cancro alla bocca. “Il fumo di tabacco – affermano – è pieno di agenti cancerogeni provenienti dal catrame e dal processo di combustione. Le sigarette elettroniche evitano entrambi. La nicotina non è cancerogena (cosa supportata dall’uso di prodotti a base di nicotina per via orale per 30-40 anni). Pertanto, questo non è attualmente motivo di preoccupazione”. Insomma, dall’intervento dei due specialisti emerge una certezza piuttosto solida: passare dalle sigarette a tabacco combusto a quelle elettroniche porta grandi benefici anche per la salute orale.

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