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Farsalinos: “La sigaretta elettronica deve entrare in ogni programma di lotta al fumo”

Presentato oggi alla stampa uno studio sulla percezione di sigaretta elettronica e riduzione del danno condotto in Francia e Germania.

Il 33% dei fumatori francesi e il 43% di quelli tedeschi crede, sbagliando, che la sigaretta elettronica sia dannosa come quella di tabacco o addirittura di più. Il 69% dei fumatori in Francia e il 74% in Germania ritiene erroneamente che la nicotina causi il cancro. Solo tre medici tedeschi su quindici affermano di conoscere il termine “riduzione del danno” e forse è anche per questo che nei due Paesi la maggioranza dei tabagisti (69% in Francia, 74% in Germania) è convinto che le politiche antifumo non tengano conto di quanto sia difficile smettere di fumare. Sono questi i principali risultati di un’indagine commissionata alla società di ricerca Info Sapiens dal Consumer Choice Center in collaborazione con la rete internazionale di associazioni dei consumatori di e-cigarette World Vapers Alliance (Wva).
Il lavoro si intitola “Perceptions on Tobacco Harm Reduction and Nicotine in France and Germany” ed è stato presentato oggi alla stampa presso il Radisson Red Hotel a Bruxelles. A intervenire, oltre a Michael Landl e Alexander Kvitashvili di Wva e Bill Wirtz del Consumer Choice Center, il cardiologo greco Konstantinos Farsalinos, uno dei ricercatori più attivi nel campo del vaping. Scopo del lavoro, che consiste in 30 interviste a medici di base e un’indagine quantitativa su 862 fumatori francesi e tedeschi, è ottenere una visione più approfondita dell’impatto delle percezioni errate sullo svapo tra medici generici, fumatori e responsabili politici sulla riduzione del danno in Europa.
E purtroppo il quadro che lo studio restituisce non è confortante. “Questo sondaggio rivela molte idee sbagliate sulla riduzione del danno e il vaping nei Paesi che dovrebbero essere in prima linea nella lotta per la riduzione del danno in Europa”, commenta infatti Landl. “I fumatori – continua – non sono soddisfatti dei metodi tradizionali per smettere di fumare e dovrebbero essere informati che la sigaretta elettronica può aiutarli”. Il problema, ha aggiungto Wirtz, è che i fumatori che vogliono smettere hanno due principali fonti di informazioni: internet e il medico di base. “Purtroppo la mancanza di conoscenza dei medici di base della sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno – ha spiegato Bill Wirtz – fa sì che non la raccomandino per smettere di fumare. Un gran numero di medici di base anche è anche erroneamente convinto che la nicotina causi il cancro. Dal punto di vista del paziente, ciò riduce i potenziali miglioramenti nella salute pubblica”.
Eppure la scienza non lascia spazio a dubbi. “Le prove scientifiche attualmente disponibili – ha dichiarato il dottor Farsalinos – sono chiarissime: il vaping è di gran lunga meno dannoso del fumo e dovrebbe far parte di ogni programma per la cessazione del fumo in tutto il mondo. Queste errate convinzioni sul rischio relativo e sui danni dimostrano che la sanità pubblica deve fare di più per incoraggiare i fumatori a passare a alternative meno dannose”.

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