L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dall’8 al 14 gennaio

Ondata di proibizionismo contro le sigarette elettroniche: il Belgio vieta aromi nei liquidi e segnali luminosi nelle batterie mentre Taiwan ha deciso di chiudere interamente il mercato del vaping.

TaiwanIl Parlamento ha reso illegali le sigarette elettroniche
Il parlamento taiwanese h approvato il regolamento sui “prodotti del tabacco e simili”, ovvero le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco. Le prime sono state vietate mentre i secondi saranno sottoposti a una rigida regolamentazione, prima di poter essere distribuiti e venduti al pubblico. L’approvazione parlamentare è avvenuta in terza lettura, e quindi in via definitiva. Tra le misure adottate anche quella che riguarda l’età minima per i consumatori: si potranno acquistare sigarette e riscaldatori soltanto dopo il compimento del ventesimo anno. La sanzione che verrà comminata ai commercianti colti a vendere sigarette elettroniche è molto, molto salata: 50 milioni di nuovi dollari taiwanesi, che corrispondono a poco più di 1,5 milioni di euro. La nuova legge ha suscitato immediate critiche da parte delle associazioni dei consumatori del vaping. Per Michael Landl, direttore della World Vapers’ Alliance, “la decisione dei legislatori taiwanesi è un errore catastrofico per la salute pubblica del Paese” ed è frutto “di una terribile campagna di disinformazione sulla riduzione del danno”.

Anche Taiwan accecata dal proibizionismo: la sigaretta elettronica diventa illegale

 

AustraliaCaphra, il modello australiano è fallito, il governo apra l’accesso al vaping
La Coalition of Asia Pacific Tobacco Harm Reduction Advocates (Caphra) ha chiesto all’Australia di aprire l’accesso al vaping. L’organizzazione ha presentato il suo appello alla Therapeutic Goods Administration (Tga) australiana a seguito di un documento di consultazione  che esplora le opzioni per l’accesso legale alle sigarette elettroniche e alla nicotina. L’Australia rimane l’unica democrazia occidentale che richiede una prescrizione per il vaping con nicotina. “Poco più dell’uno per cento di coloro che sono in grado di scrivere le ricette per la nicotina lo fanno. E meno di un terzo di coloro che sono autorizzati a prescrivere sono poi pubblicamente disponibili per i fumatori adulti che desiderano passare al vaping con nicotina”, ha scritto l’associazione nel suo documento sul fallimento del modello australiano di medicalizzazione del vaping con nicotina. La consultazione pubblica sulla “Proposta di riforma della regolamentazione dei prodotti di vaping con nicotina” è stata aperta il 30 novembre e si conclude lunedì 16 gennaio.

 

BelgioIl governo vieta produzione e vendita degli aromi e toglie le luci dalle batterie delle e-cig
Dopo i Paesi Bassi anche il Belgio si appresta a vietare la produzione e la vendita di liquidi per sigaretta elettroniche contenenti aromi diversi dal tabacco. Lo ha annunciato il ministro della sanità Frank Vandenbroucke, anticipando alcuni contenuti delle disposizioni che il governo sta per varare e che saranno effettive dopo la pubblicazione di un regio decreto atteso ormai a giorni. Secondo le indicazioni di Vandenbroucke, non sarà più consentito dare nomi che evocano personaggi di fumetti e di serie televisive oppure di fantasia che possono ricordare dolciumi o gelati e saranno tolte anche le luci dai dispositivi elettronici. Dopo la pubblicazione del decreto l’industria avrà sei mesi di tempo per adeguarsi alle nuove regole. Le scorte nei negozi dovranno essere smaltite entro un anno.

Il Belgio spegne le sigarette elettroniche: via gli aromi dai liquidi e le luci dalle batterie

 

Gran BretagnaIl punto sull’esperimento dei kit del vaping alle fumatrici incinte nel distretto di Lambeth
La stampa inglese specializzata sul settore del vaping fa il punto sul progetto pilota avviato nel distretto di Lambeth, a sud di Londra, nel quale una serie di kit con sigarette elettroniche è stato distribuito a fumatrici incinte con un duplice obiettivo: migliorare i livelli di salute e combattere la povertà aggravata dalla spesa per le sigarette. Di questo esperimento avevamo parlato lo scorso mese di ottobre, quando era stato annunciato dalle autorità politiche locali. I consiglieri del distretto di South London ritengono che i kit gratuiti impediranno alle donne di acquistare sigarette, perché potranno smettere di fumare e rimanere libere dal fumo con successo. Gli esperti sostengono che le famiglie finiranno per risparmiare circa 2.000 sterline, denaro che sarà utile per affrontare l’attuale crisi dovuta all’aumento del costo della vita e darà impulso all’economia locale. “Si stima che oltre 3.000 famiglie di Lambeth siano al di sotto della soglia di povertà a causa del fumo, e molte di queste famiglie includono bambini”, ha detto il consigliere Kind, membro del gabinetto di Lambeth, “e il nuovo programma migliorerà la salute della famiglia e farà risparmiare denaro”.

 

UeL’atlante europeo del vaping premia Francia e Polonia (l’Italia è a metà classifica)
I dati dell’ultimo rilevamento di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, sul tasso di vaping in Europa, pubblicati alla fine del 2022 ma relativi all’anno 2019 consentono – nonostante la retrodatazione di tre anni – di farsi una prima idea del panorama del consumo nel Vecchio Continente. Una specie di atlante europeo del vaping, seppure fermo al 2019. Restringendo lo sguardo alla sola Unione Europea e sommando le due modalità di consumo – regolare e occasionale – è stata la Francia a ottenere lo scettro di Paese con la maggiore diffusione di e-cig (6,6%), seguita dalla Polonia (6%) e dall’Olanda (5,9%). La percentuale più bassa è quella della Spagna, 1%, preceduta da Portogallo e Slovenia (tutti al di sotto del 2%). Se lo sguardo si allarga agli Stati extra Ue, il primato va all’Islanda con il 7,7% di vaper, mentre all’altro capo della classifica si piazza la Turchia con lo 0,9%di consumatori. L’Italia si colloca in posizione media con una percentuale di utilizzatori pari al 3,1%. In totale la percentuale degli svapatori di età superiore a 15 anni all’interno dell’Unione europea nel 2019 era pari al 3,6%, con una leggera prevalenza dell’uso occasionale rispetto a quello regolare. Sul piano nazionale, numeri e posizioni si modificano disaggregando i dati. Per soddisfare la curiosità molto utile l’approfondimento di Sigmagazine su questo tema.

Eurostat: in Francia e Polonia maggiore uso della sigaretta elettronica

 

AfricaCampagna per riduzione del danno deve spingere i governi africani a tassazione proporzionale dei prodotti meno dannosi del tabacco
Mentre i tassi di fumo in Africa sono in aumento, molti Paesi nel mondo, e in particolare in Europa, hanno attuato misure chiare e concrete per promuovere politiche di riduzione del danno da tabacco, come la tassazione proporzionale dei prodotti meno dannosi, tipo le sigarette elettroniche. I governi africani dovrebbero fare lo stesso e ridurre i tassi di fumo una volta per tutte. È l’appello lanciato da Campaign for Safer Alternatives (Casa), iniziativa che si propone di sostenere soluzioni su misura per porre fine al tabagismo in Africa e chiedere ai governi del continente che i 77 milioni di fumatori africani possano avere accesso ad alternative a minor rischio. Tra il 1980 e il 2016 il tasso di fumatori nel continente africano è aumentato del 50%, sostengono gli attivisti di Casa, mentre l’applicazione di strategie THR (Tobacco Harm Reduction) può contribuire a una sensibile diminuzione dei dipendenti da fumo. E, di conseguenza, a un calo dei decessi dovuti a malattie provocate dal tabacco e a un allentamento della pressione sulle già fragili istituzioni sanitarie.

 

IndiaEsportazioni di tabacco in crescita nel 2021-2022
Quanto ancora complessa sia il contrasto al consumo di tabacco è indicato dai numeri dell’esportazione che arrivano dai maggiori Paesi produttori. Numeri sempre in crescita, come è il caso dell’India. Secondo quanto riportato dal quotidiano The Hindu, nel periodo 2021-2022 infatti, l’India ha esportato tabacco e prodotti del tabacco per un valore di 846 milioni di dollari, in aumento rispetto al periodo precedente. I dati sono stati forniti dall’Indian Tobacco Board. L’India è il quarto produttore mondiale di tabacco e il terzo esportatore, e il suo prodotto è distribuito in più di 50 Paesi.

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