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Sigarette elettroniche monouso, Yorkshire Cancer Research: “Utili alle fasce deboli”

L'istituto britannico: "I vaporizzatori usa e getta possono essere più accessibili a determinati gruppi di persone, contribuendo a garantire che tutti abbiano accesso allo svapo come aiuto per smettere di fumare".

Imporre limitazioni più severe alle sigarette elettroniche potrebbe avere conseguenze indesiderate”. A entrare nel dibattito in corso in Gran Bretagna sul futuro dei dispositivi monouso è lo Yorkshire Cancer Research. L’istituto guadagnò fama mondiale fra i sostenitori dello strumento di riduzione del danno nel 2021, quando realizzò il documentario “Vaping Demystified”, nel quale medici ed esperti smentivano tutti i falsi miti sulla sigaretta elettronica, mettendone invece in luce le grandi potenzialità. Un anno dopo, nel 2022, ha anche finanziato nel distretto di Kirkless un progetto per offrire e-cig gratuite ai fumatori e scoprendo, afferma oggi Yorkshire Cancer Research, che svapare aumentava del 30% le probabilità di riuscire a smettere di fumare.
Forse anche è per questo che l’istituto si dichiara convinto che “nello Yorkshire e nel resto del paese il vaping abbia un grande ruolo da giocare” per raggiungere l’obiettivo smoke-free, posto dal governo per il 2030. E quindi vede con preoccupazione le proposte di vietare i dispositivi monouso, seguite alla crescita dell’uso fra i minori e i problemi causati dallo smaltimento dei rifiuti. Sicuramente, afferma lo Yorkshire Cancer Research, quello dei giovani è un problema che va affrontato e, pur sottolineando che in questa fascia di età l’uso è in gran parte sperimentale e che lo svapo è molto meno dannoso del tabacco, ricorda che la sigaretta elettronica non è destinata ai non fumatori, in particolare se minori. Ma è fermamente contrario a togliere dal mercato le monouso.
Le proposte di vietare i prodotti usa e getta – spiega in un intervento scritto – nascono da buone intenzioni, ma rischiano di distogliere l’attenzione dal vero problema: il vaping è attualmente commercializzato come prodotto di stile di vita, quando dovrebbe essere promosso, regolamentato e finanziato come aiuto per smettere di fumare”. E insiste su tutti i vantaggi di questo tipo di dispositivo: “I vaporizzatori usa e getta possono essere più accessibili a determinati gruppi di persone, contribuendo a garantire che tutti abbiano accesso allo svapo come aiuto per smettere di fumare. Essendo più economiche di quelle tradizionali, le sigarette elettroniche monouso sono utili per le persone a basso reddito o per i senzatetto che non possono ricaricare spesso i dispositivi standard. Inoltre, poiché i vaporizzatori usa e getta sono più difficili da manomettere, sono utili ausili per smettere di fumare in istituti come le carceri e i centri per l’igiene mentale”. Insomma, secondo lo Yorkshire Cancer Research, “vietare i vaporizzatori usa e getta non è la risposta. Rischia che altri prodotti riempiano il mercato senza arrivare al nocciolo del problema”.
Cosa fare allora? L’istituto formula sei proposte che, nelle sue intenzioni, potrebbero risolvere il problema dei minori, continuando a garantire l’accesso ai prodotti che possono aiutare a smettere di fumare. Prima di tutto incrementare gli investimenti negli Stop-smoking services (i centri antifumo), in modo che possano offrire supporto psicologico insieme a sigarette elettroniche per principianti. Poi è necessario organizzare una campagna sanitaria per sfatare i miti sul vaping, fornendo invece informazioni affidabili. Al contempo bisogna ridurre l’accessibilità ai prodotti da svapo per i non fumatori, anche attraverso un sistema di licenze per i rivenditori.
Si chiede anche che sia vietata la vendita ai minori di 18 anni di tutte le e-cig, anche quelle senza nicotina (oggi consentita in Gran Bretagna, ndr) e che venga vietata la distribuzione gratuita, tranne nei casi in cui ciò avvenga come strumento per smettere di fumare. Imballaggio, etichettatura e pubblicità devono essere regolamentate, chiudendo le scappatoie rappresentate dai social media. Infine, lo Yorkshire Cancer Center ritiene che tutti i prodotti del vaping debbano essere etichettati come dispositivi per smettere di fumare, con una dichiarazione ben visibile e obbligatoria impressa sulla confezione.
Secondo l’istituto in questo modo si potrebbe mantenere “il potenziale delle sigarette elettroniche per aiutare migliaia di persone nello Yorkshire a smettere di fumare per sempre e ridurre il rischio di cancro”. “Non dobbiamo lasciare – conclude – che le restrizioni sul vaping ci impediscano di salvare vite umane”.

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