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Ncd, l’Europarlamento non chiude alle sigarette elettroniche

La Sottocommissione salute invita a valutarne il rischio comparandolo a quello degli altri prodotti del tabacco.

La Sottocommissione sulla Salute pubblica del Parlamento europeo ha appena reso pubblica la bozza di rapporto sulle malattie non trasmissibili, le cosiddette Ncd, con un passaggio anche sulle sigarette elettroniche e gli strumenti a rischio ridotto alternativi al fumo. Il documento, che ha come relatore il liberale danese Erik Poulsen del gruppo Renew Europe, è preparatorio per una risoluzione parlamentare in materia. Le Ncd sono, come spiega il nome, quelle patologie che non si trasmettono da una persona all’altra. Ne fanno parte le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e le patologie respiratorie croniche che da sole, spiega la sottocommissione, sono responsabili del 68% di tutte le morti premature in Europa.
La loro cura impegna la fetta maggiore della spesa sanitaria degli Stati con un costo annuo per le economie europee, continua il documento, pari a 115 miliardi di euro: lo 0,8% del Pil. Un costo destinato a diventare sempre più oneroso per i sistemi sanitari con l’aumentare dell’età media delle popolazioni. La maggior parte delle malattie non trasmissibili, continua la sottocommissione, “è influenzata da quattro fattori di rischio prevenibili: consumo di tabacco, alimentazione scorretta, mancanza di attività fisica e consumo dannoso di alcool”, che poi portano a fattori di rischio biologico come sovrappeso, obesità, ipertensione, iperglicemia e ipercolesterolemia. Ed è qui che potrebbe entrare in gioco la riduzione del danno da fumo.
La prima cosa che colpisce è che il documento non fa mai riferimento al fumo (smoking) ma a un più vago “consumo di tabacco” (tobacco use). Di questo e dei prodotti alternativi la sottocommissione si occupa al punto 5 del rapporto, nella sezione dedicata alla prevenzione. “Il Parlamento europeo – recita il testo – sostiene le proposte della Commissione di rivedere la Direttiva sui prodotti del tabacco e la Direttiva sulla tassazione del tabacco e la proposta di aggiornare la Raccomandazione del Consiglio del 30 novembre 2009 sugli ambienti senza fumo; chiede la piena attuazione della Convenzione quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità sul controllo del tabacco; invita la Commissione e gli Stati membri a:
a) attuare misure per aiutare i consumatori di tabacco a smettere;
b) dare seguito alle valutazioni scientifiche dei rischi per la salute connessi alle sigarette elettroniche, ai prodotti del tabacco riscaldati e ai nuovi prodotti del tabacco, compresa la valutazione dei rischi del loro utilizzo comparati a quelli degli altri prodotti del tabacco”.
Non è certo un accoglimento a braccia aperte della riduzione del danno da fumo e dei suoi strumenti, anzi, ma non è nemmeno una bocciatura senza appello. Sembra piuttosto che la sottocommissione abbia voluto in parte riprendere l’apertura espressa dalla Commissione speciale contro il cancro (Beca) nel suo rapporto sul Piano europeo approvato il 15 febbraio del 2022, che però andava oltre, affermando di ritenere che le sigarette elettroniche potevano “consentire ad alcuni fumatori di smettere progressivamente di fumare”. In ogni caso, la posizione espressa nella bozza di rapporto della Sottocommissione sulla Salute pubblica potrebbe essere considerata almeno come un bicchiere pieno per un terzo.

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