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Fda, il capo della divisione tabacco: “Sigaretta elettronica può aiutare il fumatore”

Brian King, direttore del Center for Tobacco Products (Ctp), firma un intervento sulla rivista scientifica Addiction.

Esistono margini per educare i fumatori adulti sui rischi relativi dei prodotti del tabacco, comprese le sigarette elettroniche, utilizzando approcci basati sull’evidenza scientifica”. L’affermazione potrebbe sembrare una delle tante, e non particolarmente clamorosa, aperture al vaping come strumento di riduzione del danno da fumo. Ma assume un significato particolarmente importante se a firmarla è Brian King, direttore del Center for Tobacco Products (Ctp) della Food and Drug Administration americana, proprio l’agenzia deputata a regolamentare la sigaretta elettronica. L’impegno in questo senso, aggiunge King, deve accompagnarsi a quello “per prevenire l’uso dei prodotti del tabacco da parte dei giovani, per incoraggiare l’uso in prima linea di terapie di cessazione approvate dalla Fda e, tra i fumatori adulti che usano sigarette elettroniche, per rafforzare l’importanza di una transizione completa dalle sigarette

Brian King (photo Fda)

La presa di posizione di King è stata pubblicata sulla rivista scientifica Addiction, sotto forma di commento a uno studio di Wackowski et al., intitolato “Opportunities and Considerations for Addressing Misperceptions About the Relative Risks of Tobacco Products among Adult Smokers”. Il lavoro rilevava che solo il 20% dei fumatori adulti americani sapeva che le e-cigarette contengono meno sostanze chimiche dannose delle sigarette e di questi solo la metà le riteneva meno dannose. “I risultati di Wackowski et al. suggeriscono che esistono opportunità per educare i fumatori adulti sui rischi relativi dei prodotti del tabacco, in particolare delle sigarette elettroniche”, commenta il direttore del Ctp che firma l’intervento insieme a Benjamin Toll della University of South Carolina. È necessario, continua King, un approccio basato sull’evidenza scientifica e sui dati, prestando molta attenzione al contenuto del messaggio, al modo in cui viene veicolato e, soprattutto a chi viene veicolato.
Insomma, è importante che la comunicazione sia indirizzata ai fumatori adulti e non raggiunga il pubblico giovanile. “Tuttavia – puntualizza King – gli sforzi per prevenire l’iniziazione tra i giovani non devono necessariamente precludere quelli per promuovere la cessazione fra i fumatori adulti, informandoli sui rischi relativi dei prodotti del tabacco”. Non solo. Pur evidenziando che nessuna sigaretta elettronica è stata autorizzata dall’Fda come strumento per la cessazione, il direttore ammette che “un numero crescente di ricerche suggerisce che alcune sigarette elettroniche possono facilitare la cessazione del fumo tra gli adulti” e ricorda che l’Fda ha autorizzato 23 fra dispositivi per il vaping e liquidi aromatizzati al tabacco. Poi insiste sull’importanza che i fumatori passino completamente alla sigaretta elettronica, abbandonando il fumo combusto, per “ottenere tutti i benefici per la salute da questi prodotti”.
Assisteremo presto a una nuova stagione in cui l’agenzia si impegnerà a divulgare la grande differenza di rischio che esiste fra il fumo e il vaping, rimediando ad anni di comunicazione confusa e contraddittoria? Sarebbe anche ora. Per adesso King ci informa che “l’Fda ha recentemente avviato una ricerca formativa per ideare potenziali messaggi relativi a percezioni errate sulla nicotina e sul continuum di rischio da diffondere fra i fumatori adulti”.

 

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