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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 1° al 7 ottobre

Il governo inglese presenta il suo piano contro il fumo: sigarette vietate per i nati dal 2009 e attente limitazioni anche sulle sigarette elettroniche. Intanto uno studio americano rivela che vietare gli aromi per e-cig fa crescere il fumo. Il Portogallo prepara un colpo di mano e Ue e Svezia ai ferri corti per lo snus.

Gran BretagnaIl piano Sunak per smettere di fumare prevede un divieto a vita per i nati dal 2009
Divieto di acquisto delle sigarette tradizionali per i nati dopo il 1° gennaio del 2009 e aumento dell’età minima per il loro acquisto di un anno ogni dodici mesi, fino a che non arriverà a coprire tutta la popolazione. Di fatto dagli attuali quattordicenni in giù si tratterebbe di un divieto di fumo a vita. È la misura più eclatante del piano inglese elaborato dal governo Sunak per sconfiggere definitivamente il fumo, presentato dal Ministro della salute al Parlamento. È intitolato “Stopping the start: our new plan to create smokefree generation” e mira a “fermare il fumo dall’inizio”, impedendo che le giovani generazioni inizino a fumare. Il piano parla anche di sigaretta elettronica, sempre in ottica di preservare i giovani dal suo utilizzo. Nel documento si riconosce un ruolo importante all’e-cigarette come strumento per smettere di fumare: comportando solo un minimo del rischio del fumo, può essere una alternativa meno dannosa per i fumatori. “Garantire che le sigarette elettroniche continuino a essere disponibili per i fumatori – si legge nel documento – è vitale per ridurre i tassi di fumo”. Tuttavia, tra le misure allo studio c’è anche la limitazione degli aromi nei liquidi per e-cig e delle loro descrizioni. Sul tema caldo delle sigarette elettroniche monouso, la posizione che prevale nel piano governativo è anche qui quella di limitarne ma non vietarne la vendita. Le preoccupazioni sono legate alla loro popolarità fra i giovani e ai problemi che arrecano all’ambiente, ma si riconosce che proprio la loro facilità di uso aiuti gli adulti a smettere di fumare. Per questo si promette un intervento mirato. I dettagli di questo importante progetto nell’approfondimento di Sigmagazine.

Governo inglese, il piano per sconfiggere fumo e vaping fra i minori

 

Gran BretagnaFondazione Ash entusiasta del piano antifumo del governo: non vediamo l’ora che si passi ai fatti
La fondazione Action on Smoking and Health (Ash) ha commentato positivamente il piano antifumo del governo presentato dal Ministro della salute al Parlamento. “Ci congratuliamo con il Primo Ministro per aver inviato un messaggio chiaro nel suo discorso secondo cui questo governo è determinato a essere all’altezza della sua ambizione antifumo”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Ash Deborah Arnott, “le raccomandazioni contenute nella revisione indipendente Khan sul fumo sono state recepite e ci saranno benefici immediati per i fumatori, per il servizio sanitario nazionale, per l’assistenza sociale e per le finanze pubbliche”.  Arnott si è spinta oltre nel suo entusiasmo: “Non vediamo l’ora di vedere le sue parole trasformarsi in fatti, con impegni nel discorso del Re di novembre alla legislazione nella prossima sessione parlamentare”, ha aggiunto. Ma nessun commento ha toccato le questioni aperte delle sigarette elettroniche monouso e delle ipotizzate limitazioni agli aromi nei liquidi.

UsaStudio: tassi di fumo fra i minori in calo da quando è comparsa la sigaretta elettronica
È assai probabile che la diffusione della sigaretta elettronica abbia accelerato la riduzione dei tassi di fumo fra gli studenti di scuola superiore. Quel che è sicuro è che non l’ha rallentata. Lo riconosce uno studio americano intitolato “Dramatic Reductions in Cigarette Smoking Prevalence among High School Youth from 1991 to 2022 Unlikely to Have Been Undermined by E-Cigarettes”, condotto da Cristine D. Delnevo del Rutger Institute for Nicotine & Tobacco Studies e Andrea C. Villanti della Rutger School of Public Health. Ampio il materiale di base utilizzato dai ricercatori, tre indagini nazionali dal 1991 al 2022 relative al fumo fra gli studenti di scuola superiore americani. I dati indicano tassi di fumo elevati e stabili fino alla fine degli anni ’90, con il massimo storico nel 1997, poi il fumo ha iniziato a diminuire. E tutte e tre le indagini registrano una accelerazione della diminuzione del fumo nell’ultimo decennio, cioè proprio da quando è comparsa la sigaretta elettronica. Lo studio è stato pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health. Le osservazioni degli autori sono invece riportate nell’articolo di Sigmagazine.

Usa, meno fumo fra i minori da quando esiste la sigaretta elettronica

 

PortogalloIl governo vuole strumentalizzare una direttiva Ue per un giro di vite sul vaping
C’è la sigaretta elettronica nel mirino del governo portoghese, che sta attualmente trascrivendo l’atto delegato dell’Ue della Direttiva sui prodotti del tabacco nella legislazione nazionale dei prodotti del tabacco riscaldato. A differenza di quanto fatto da altri Paesi europei, quello di Lisbona intende però aggiungere alcune nuove disposizioni anche contro il vaping, che pur non fanno parte del documento Ue. Lo ha rivelato Alberto Gómez Hernández, community Manager della World Vapers’ Alliance, il network internazionale dei consumatori del vaping, secondo il quale le misure portoghesi mirano “a vietare lo svapo anche all’aperto in luoghi, come ad esempio le terrazze di bar e ristoranti, e a limitarne l’accessibilità con il divieto di vendita sul web”.

Sigarette elettroniche, la linea dura del Portogallo: basta all’aperto e sul web

 

Gran BretagnaÈ partita la dodicesima edizione di Stoptober nel segno del programma Swap to stop
Con l’inizio del mese è partita Stoptober, la grande campagna annuale per motivare i fumatori a smettere organizzata dal governo britannico, giunta alla sua dodicesima edizione. È quindi ormai un appuntamento tradizionale dell’autunno britannico, tutto dedicato alla lotta contro il fumo e agli strumenti utili per smettere. Tra questi anche la sigaretta elettronica, che da nove anni svolge un ruolo importante nella campagna. L’evento, che ovviamente durerà l’intero mese di ottobre, coinvolge istituzioni sanitarie, autorità locali, farmacie, esperti e operatori del settore della sigaretta elettronica. In evidenza quest’anno il programma programma “Swap to stop”, annunciato lo scorso aprile dal sottosegretario alla salute Neil O’Brien, un pacchetto di nuove misure che prevedono di dare una sigaretta elettronica a un milione di fumatori e nuovi incentivi finanziari per incoraggiare le donne incinte a smettere.

Parte Stoptober, l’Inghilterra punta ancora sulla sigaretta elettronica

 

Ue/SveziaIpotesi divieto per lo snus, a Stoccolma si preparano alle barricate
Da tempo i rapporti tra Svezia e Unione europea sono piuttosto tesi. A causa dello snus. Non migliorerà le cose la notizia di un potenziale divieto dei sacchetti di nicotina, il cosiddetto snus bianco, in tutto il territorio dell’Ue, lanciata da un tweet dell’eurodeputato dei democratici svedesi Charlie Weimers. Il parlamentare è venuto in possesso di un rapporto interno alla Direzione generale Salute destinato agli Stati membri che contiene elogi per il successo ottenuto col divieto dello snus e una raccomandazione affinché l’Ue estenda tale divieto anche allo snus bianco senza tabacco (nicotine pouches, i sacchetti di nicotina).In realtà è lo snus che rende la Svezia l’unico paese dell’Ue che è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo posto dalle Nazioni Unite di una società senza fumo, cioé con meno del 5% di fumatori, ha scritto piccato Weimers,un divieto dei sacchetti di nicotina sarebbe un duro colpo per il tentativo di sradicare il fumo nell’Ue”. L’eccezione svedese per lo snus al tabacco non si applica ai sacchetti di nicotina. Se la Commissione Ue e gli Stati membri accetteranno la raccomandazione del rapporto, anche in Svezia le buste di nicotina saranno vietate. Ma la Svezia promette una battaglia a tutto campo.

Sacchetti di nicotina come lo snus: l’Europa pensa al divieto totale

 

UsaStudio: i divieti agli aromi nelle e-cig incentiva il passaggio alle più dannose sigarette combustibili
Vietare gli aromi nei liquidi per sigarette elettroniche fa crescere il consumo di sigarette combustibili, estremamente più dannose. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Social Science Research Network, intitolato “E-cigarette Flavor Restrictions’ Effects on Tobacco Product Sales”. Il divieto porta a un calo delle vendite nel settore del vaping, ma il suo effetto non è quello di redimere gli svapatori, piuttosto quello di spingerli verso il più dannoso fumo di tabacco. A guidare lo studio è Abigail Friedman della Scuola di salute pubblica presso l’Università di Yale, che si è avvalsa della collaborazione di Alyssa Crippen dello stesso ateneo, Alex C. Liber della Georgetown University e Michael Pesko della Facoltà di economia presso l’Università del Missouri. La ricerca si basa sull’analisi di dati relativi alle vendite di e-cigarette e di sigarette tradizionali in 44 Stati americani da gennaio 2018 a marzo 2023, con più di 375 località e 7 Stati che hanno vietato la vendita di prodotti per il vaping aromatizzati. I risultati dimostrano anche che l’aumento delle vendite di sigarette si è verificato subito dopo l’introduzione del bando sugli aromi e continua a crescere nel tempo. Uno studio che, secondo i suoi autori, deve rappresentare un allarme per i politici.

Vietare gli aromi nelle sigarette elettroniche fa aumentare il fumo

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