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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 25 febbraio al 2 marzo

Shock in Inghilterra: il governo potrebbe tassare i liquidi per e-cig. Intanto Galles e Scozia si accodano al divieto per le monouso. Uno studio, sempre inglese, scopre che la maggior parte dei fumatori crede erroneamente che vaping e fumo siano equivalenti, mentre in Argentina si spera in un apertura di Milei allo svapo.

Gran BretagnaOra Sunak vuole anche la tassa sui liquidi per sigarette elettroniche?
Il governo di Rishi Sunak sta valutando la possibilità di inserire una nuova tassa sui prodotti del vaping nel bilancio. Secondo quanto riportato dai media inglesi (il Times lo aveva anticipato per primo), si tratterebbe di un prelievo che andrebbe a colpire i liquidi di ricarica e che sarebbe proporzionato al contenuto di nicotina: più sale la concentrazione, più alta sarebbe la tassa. Anche questa misura, come il divieto delle sigarette elettroniche usa e getta, troverebbe la sua giustificazione nella protezione dei minori, che dovrebbero essere disincentivati dall’uso delle e-cig dal costo maggiore. Un ulteriore segnale negativo che arriva da quello che per tanti anni è stato considerato il paese più illuminato sulla via delle politiche di riduzione del danno. Ma la luce sembra spegnersi anche a Londra e dintorni. Sigmagazine racconta in dettaglio questa nuova ipotesi del governo e descrive il clima di delusione non solo da parte dei consumatori del vaping e del mondo scientifico, ma anche degli esperti finanziari che criticano la misura dal punto di vista economico.

Regno Unito, in arrivo una tassa sui liquidi per sigaretta elettronica?

 

Gran BretagnaLandl (Wva): Sunak trasformerà il Paese in un paradiso per il contrabbando di prodotti del vaping
Inevitabili le critiche da parte degli operatori del mondo del vaping verso il primo ministro inglese Rishi Sunak per la marcia indietro che sta imprimendo al suo paese (e per imitazione all’intero Regno Unito) sulle politiche di riduzione del danno da fumo. Michael Landl, direttore della rete internazionale di associazioni dei consumatori World Vapers’ Alliance (Wva), scrive su Sigmagazine che il piano di Sunak, che prevede tra l’altro una maggiore tassazione anche sui prodotti da svapo “minaccia di minare i progressi della nazione nella riduzione del danno e negli sforzi per smettere di fumare”. Per Landl si tratta di un altro passo nella direzione sbagliata che “influenzerà in modo sproporzionato i meno abbienti e aggraverà le disuguaglianze sanitarie, soprattutto durante una crisi del costo della vita”. Il risultato di questa sciagurata politica sarà per il direttore di World Vapers’ Alliance quello di “trasformare il Regno Unito da leader nella riduzione dei danni del tabacco in un paradiso per le attività del mercato nero”.

Sigarette elettroniche, il dietrofront di Sunak compromette i progressi britannici

 

Gran BretagnaLa Scozia si accoda a Inghilterra e Galles, e-cig usa e getta vietate entro il 1° aprile 2025
L’annuncio era atteso, tanto che le organizzazioni dei consumatori del vaping erano in pre-allerta da settimane. Ora è ufficiale. Anche la Scozia si accoda a Inghilterra e Galles nel divieto delle sigarette elettroniche usa e getta. Il bando – così ha detto il ministro scozzese per i cambiamenti climatici e l’ambiente, Lorna Slater – sarà introdotto entro il 1° aprile 2025 e ha aggiunto che le tre nazioni del Regno Unito hanno concordato congiuntamente una data per attuare il divieto.

Anche la Scozia dice addio alle sigarette elettroniche monouso

 

ArgentinaLa speranza Milei per un approccio pragmatico al tema della riduzione del danno
L’inaspettato trionfo di Javier Milei al ballottaggio presidenziale dell’Argentina segna un cambio di paradigma nel panorama politico del paese, scrive Martin Cullip in un editoriale dal titolo “Abbracciare la riduzione del danno: un approccio liberale classico alla salute pubblica in Argentina” sul quotidiano The Daily Pouch. “Il suo impegno nei confronti del liberalismo classico, con un’enfasi sui diritti fondamentali della vita, della libertà e della proprietà, apre nuove possibilità per riforme politiche in linea con la libertà individuale e la crescita economica”, osserva l’editorialista che poi punta direttamente l’attenzione su temi che riguardano anche i consumatori di prodotti del vaping: “Un’area che richiede attenzione è il controllo del tabacco, dove abbracciare la riduzione del danno può non solo migliorare la salute pubblica, e di conseguenza le finanze pubbliche, ma anche dimostrare un approccio pragmatico coerente con la visione di Milei per un’Argentina più prospera”.

SvizzeraOms, ecco la geografia del nuovo ufficio di presidenza che traghetterà verso la Cop11
Eletti dalla Cop10 i nuovi componenti dell’ufficio di presidenza che resteranno in carica fino alla chiusura della successiva sessione ordinaria della Conferenza delle parti (Cop11) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) dell’Organizzazione mondiale della sanità. La presidenza è stata assunta dalla panamense Reina Roa, vicepresidenti saranno Csaba Kontor dell’Ungheria, Noraryana binti Hassan della Malesia, Jawad Al-Lawati dell’Oman, Nuntavarn Vichit-Vadakan della Thailandia e Judith Segnon-Agueh del Benin. Scelti i nuovi coordinatori regionali della Cop in rappresentanza delle diverse aree del globo: si tratta di rappresentanti di Costa d’Avorio, Canada, Tunisia, Spagna, Timor Est e Nuova Zelanda.

Oms, nuova presidenza Cop: Panama, Benin, Malesia, Thailandia, Oman e Ungheria

 Gran BretagnaStudio: la disinformazione influenza negativamente le politiche per il vaping
La disinformazione lascia tracce profonde nel senso comune e quando la cosa riguarda temi legati alla salute allora la situazione è da affrontare in maniera seria. Uno studio inglese investe proprio questo aspetto. Il suo titolo è “Trends in Harm Perceptions of E-Cigarettes vs Cigarettes Among Adults Who Smoke in England, 2014-2023” ed evidenzia come più della metà dei fumatori inglesi oggi creda erroneamente che la sigaretta elettronica faccia male come quella di tabacco o addirittura di più. Una percezione determinata da disinformazione dichiarata o informazione approssimativa, tendente allo scandalistico, soprattutto quando si prende in considerazione la cosiddetta stampa generalista, quella che si occupa di sigarette elettroniche solo quando si può “sparare” un titolo a effetto. La ricerca, che è firmata da nomi molto noti nel campo della ricerca sul vaping come Sarah Jackson, Harry Tattan-Birch, Katherine East, Sharon Cox, Lion Shahab e Jamie Brown, tutti della facoltà di Behavioural Science and Health dello University College di Londra, si basa su un campione molto ampio di fumatori adulti e ha esaminato l’andamento della percezione del danno delle sigarette elettroniche rispetto alle sigarette combustibili tramite un’indagine trasversale mensile rappresentativa a livello nazionale, condotta da novembre 2014 a giugno 2023 in Inghilterra. I dati finali, in estrema sintesi, sono scoraggianti, se in un paese finora all’avanguardia nella ricerca scientifica sugli effetti del vaping sulla salute più della metà dei fumatori ha informazioni errate. E impattano in maniera negativa sulle politiche per la salute pubblica. Dettagli sulla metodologia utilizzata dai ricercatori e una più estesa disamina dei risultati dello studio nell’ampio approfondimento di Sigmagazine.

Sigaretta elettronica, i grandi danni della cattiva informazione

 

SingaporeErrare e perseverare: la città Stato asiatica non cambia la politica di divieto del vaping
Un esempio di come la cattiva informazione scientifica possa produrre politiche pubbliche deleterie per la popolazione arriva da Singapore, una delle aree economicamente più sviluppate dell’Asia sud-orientale, dove in un dibattito parlamentare sul divieto delle sigarette elettroniche il vice primo ministro Lawrence Wong, che è anche Ministro delle finanze, ha dichiarato: “La decisione del governo di vietare l’uso delle sigarette elettroniche nel 2018 si basava su considerazioni di salute pubblica, per proteggere la nostra popolazione dai danni di questi prodotti. La potenziale perdita di entrate fiscali sul tabacco derivante dal ridotto consumo di prodotti del tabacco non è stata un fattore determinante in questa decisione”. Wong ha aggiunto che se il governo dovesse legalizzare e tassare le sigarette elettroniche “le sfide sarebbero simili a quelle che incontriamo oggi per le sigarette e altri prodotti del tabacco”. La convinzione che sigarette elettroniche e sigarette a combustione siano equivalenti per quel che riguarda i danni alla salute è negata dalla scienza, ma guida le scelte di salute pubblica delle autorità di Singapore. E infatti Wong assicura: “In ogni caso, il governo non ha intenzione di cambiare il suo approccio attuale” verso il vaping. E anzi, secondo quanto riportato ultimamente dalla stampa locale, il governo starebbe pensando a ulteriori restrizioni.

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