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“Tutti sanno che le malattie non sono causate dai liquidi commerciali”

Il farmacologo e tossicologo austriaco Bernd Mayer attacca le autorità Usa: occupatevi della vera causa, le sostanze pericolose illegali.

Tutti, e sottolineo TUTTI, sanno perfettamente che le malattie non sono causate dai liquidi commerciali. Però sfruttano gli eventi tragici, per imporre il tanto sospirato divieto sugli aromi che, si presume, piacciono ai bambini”. È Bernd Mayer, docente di Farmacologia e tossicologia presso la Karl-Franzens-Universität di Graz, in Austria, a commentare con queste parole quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Autore dei più recenti e importanti studi sulla nicotina, il professore pubblica sul suo profilo Facebook una lunga riflessione sull’ambiguità delle autorità sanitarie americane, partendo da una riflessione ironica.
In un articolo di giornale su due, soprattutto negli Usa, – scrive Mayer – si legge che, a causa del pericolo mortale delle sigarette elettroniche, bisogna proibire gli aromi per proteggere i bambini. A quanto pare a nessuno frega niente se muoiono gli adulti. E nessuno si chiede, cosa faranno i poveri bambini senza i genitori, strappati dalla morte per vaping. Un’esistenza da orfani è brutta quasi come la dipendenza da nicotina”.
La provocazione serve per sottolineare l’incongruenza fra le affermazioni e le politiche americane. “Se si pensa veramente che il vaping sia potenzialmente letale, – continua – allora bisogna immediatamente proibire le sigarette elettroniche e i liquidi in tutto il mondo. Non serve a niente vietare gli aromi alla fragola o alla gomma da masticare, bisogna levare tutto dalla circolazione (come ha fatto coerentemente l’India, Paese portato ad esempio dall’Organizzazione mondiale di sanità)”. Perché, se davvero le sigarette elettroniche fossero responsabili di quello che sta accadendo, sarebbero un vero e proprio veleno mortale. “Sarebbe una grossolana trascuratezza – spiega infatti Mayer – anche dire che le sigarette elettroniche sono dannose come quelle di tabacco. Ai fumatori viene la loro bella tosse e aumentano il rischio di avere un infarto o di sviluppare un cancro dopo un paio di decenni. A quanto si dice, invece, chi oggi svapa, domani si sveglierà nel reparto di terapia intensiva. Come tutti capiscono è molto, molto peggio che fumare. Il danno acuto e potenzialmente letale è chiamato comunemente avvelenamento e non c’è niente di peggio”.
Invece, continua Bernd Meyer, il Cdc e le autorità sanitarie “consigliano” di non svapare. “Consiglierebbero con lo stesso tono rilassato – si chiede – di non bere soluzioni di cianuro di potassio? Suppongo che se fossero davvero convinti del pericolo letale, avrebbero reazioni molto diverse”. Ma, secondo il tossicologo, le autorità sanno benissimo che non sono i liquidi con nicotina a causare le malattie e i decessi, sfruttano solo l’occasione per imporre un divieto – quello sugli aromi – a cui anelavano da tempo.
Mayer fa anche dell’ironia sul nome dato alla malattia, EVALI (e-cigarette, or vaping, product use associated lung injury) che la associa alla sigaretta elettronica, e la chiama IDISLI (Inhaling dangerous illicit substances-associate lung injury). “O lo svapo è potenzialmente letale, – conclude Mayer – e allora anche io adulto voglio essere protetto. Anche la mia vita ha un valore, o no? Se al contrario non uccide, allora per favore lasciate in pace gli aromi alla fragola e alla gomma da masticare e occupatevi della vera causa dell’IDISLI”. Cioè delle lesioni polmonari associate all’inalazione di sostanze pericolose illegali.

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