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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 24 al 30 novembre

Le istituzioni statunitensi cominciano a prendere coscienza che la sigaretta elettronica non è responsabile della nuova malattia polmonare.

UsaEcig, confronto (e scontro) al vertice della Casa Bianca organizzato da Trump
È stato lo spettro del proibizionismo, con tutto il peso avuto nella storia anche criminale degli Stati uniti, il protagonista dell’incontro alla Casa Bianca del presidente Donald Trump con le parti interessate al tema della sigaretta elettronica. Quelle favorevoli e quelle contrarie. La tesi che, in caso di divieti, i prodotti non scompaiano ma trovino canali illegali e quindi siano meno sicuri rispetto a quelli ufficiali. E a testimoniarlo, non solo l’esperienza del proibizionismo sull’alcool degli anni Venti del secolo scorso ma anche quella recente dei casi di malattie polmonari, dovute proprio all’inalazione di liquidi illegali acquistati sul mercato di contrabbando. Nell’incontro alla Casa Bianca gli esponenti dei due campi si sono confrontati e scontrati, di fronte a un presidente apparso attento e interessato a porre domande e che pare intenzionato ad ammorbidire la sua posizione sul divieto. Lo svolgimento del vertice nel resoconto di Sigmagazine.

L’industria e le associazioni della sigaretta elettronica ricevute da Trump

 

UsaCon il divieto dei liquidi aromatizzati a rischio 150.000 posti di lavoro
Sarebbero 150.000 i posti di lavoro a rischio nell’industria del vaping qualora Trump accordasse le richieste di vietare i liquidi aromatizzati sul mercato americano. Lo rivela una ricerca condotta dallo studio di analisi John Dunham & Associates. Il rapporto ha evidenziato come circa il 91,6% delle vendite riguardino i liquidi dal gusto diverso dal tabacco (85,7% se si escludono anche quelli al mentolo). Informazioni più dettagliate sullo studio nell’approfondimento di Sigmagazine.

Stati Uniti, sigarette elettroniche: “A rischio 150 mila posti di lavoro”

 

UsaI Cdc confermano la responsabilità dell’acetato di vitamina E
Un importante passo in avanti nelle indagini sui casi di malattie polmonari negli Stati Uniti è arrivato da uno studio pubblicato sul Mmwr (Morbidity and mortality weekly report) settimanale dei Centers for disease control and prevention (Cdc), l’organismo di controllo sulla sanità pubblica degli Stati Uniti. Lo studio conferma la responsabilità dell’acetato di vitamina E, la sostanza che viene spesso utilizzata come addensante nei liquidi illegali contenenti Thc. Lo studio è basato sui risultati di test di laboratorio condotti nel Minnesota, dove, fino alla fine di ottobre, sono stati registrati 96 casi di malattie polmonari e offre un’ulteriore novità: i  prodotti al Thc contenti olio di vitamina E sono apparsi sul mercato parallelo solo nel 2019. I ricercatori invitano alla prudenza e promettono di consolidare i risultati ottenuti con ulteriori analisi. Il dettaglio di questo complesso studio nell’approfondimento di Sigmagazine.

Epidemia Usa, i Cdc confermano: “Acetato di vitamina E nelle sigarette elettroniche”

 

EstoniaTasse e divieti fanno esplodere il mercato nero del vaping
È noto per essere il paese all’avanguardia sul piano della tecnologia (specie applicata ai servizi pubblici) ma sul fronte della lotta al tabacco l’Estonia mostra gravi ritardi. È l’unico Stato dell’Ue che ha introdotto il divieto di vendita dei liquidi aromatizzati e uno dei 14 ad aver imposto una sovratassa draconiana sull’ecig. E i risultati non si sono fatti attendere. Secondo quanto riportato dall’emittente pubblica Err, il mercato nero dei prodotti del vaping ha raggiunto almeno il 62% del totale. Ma si tratta di stime conservative, perché alcune indagini meno timide stimano che il contrabbando copra fino all’82% del mercato interno. Una catastrofe per la giovane repubblica baltica, alla quale il deputato estone Tarmo Kruusimäe ha chiesto di porre rimedio investendo questa settimana l’esecutivo. Aperture giungono dal ministero delle Finanze che, riconosciuto il problema, ha promesso un suo rapporto entro la fine del gennaio prossimo. Ma il ministro degli Affari sociali (che ha competenze in materia) pare non abbia alcuna intenzione di riaprire il dossier: “Il vaping non è altro che un’alternativa al tabacco e non un metodo per smettere di fumare”, ha detto nei giorni scorsi.

GermaniaEntra nella fase calda il confronto sui alcuni divieti di pubblicità di tabacco ed ecig
Entra nella fase finale la lunghissima discussione che sta accompagnando il progetto di riforma della pubblicità dei prodotti del tabacco in Germania, provvedimento che sarà esteso anche alle sigarette elettroniche. Ed è proprio sul fronte dell’ecig che il dibattito fra i partiti tedeschi è più serrato, dal momento che sulle restrizioni per il tabacco il consenso è largo. Sui prodotti del vaping meno. Le misure che il governo intende introdurre riguardano, tra l’altro, il divieto dal 2021 di pubblicità di sigarette ed ecig nei cinema dove si proiettano film che possono essere visti anche dai giovani e dal 2022 di affissioni pubbliche delle sole sigarette di tabacco (la Germania è l’unico paese europeo che ancora permette questi tipi di pubblicità). L’affissione di pubblicità per l’ecig sarebbe dovuta restare ammessa. Ma dopo l’allarme scoppiato negli Usa, anche la politica tedesca sembra correre sul carro della cattiva informazione e inseguire misure demagogiche che ormai contraddicono anche gli sviluppi delle indagini negli Usa: da più parti si chiede di rivedere l’idea di esonerare le ecig dal divieto. Ora i partiti di governo devono provare a trovare un accordo.

UsaReport: nel 2018 i vapers sono aumentati a discapito dei fumatori
Nel 2018 il tasso di prevalenza del fumo negli Stati Uniti è stato del 13,7 per cento (pari a 34,2 milioni di persone), leggermente in calo rispetto al 2017. Il tasso di prevalenza di sigarette elettroniche nel è stato invece del 3,2 per cento, in aumento rispetto al 2,8 per cento nel 2017. Sono i dati del report annuale pubblicato dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), i quali confermano che l’utilizzo delle sigarette elettroniche può aiutare a far diminuire il numero dei fumatori e soprattutto far guadagnare in termini di aspettativa di vita. I numeri in dettaglio nell’articolo di Sigmagazine.

Report Usa: meno fumatori, più sigarette elettroniche, maggiore aspettativa di vita

 

UsaNew York vieta i liquidi aromatizzati, ma resta il paradosso del mentolo
Il Consiglio cittadino della città di New York ha approvato il provvedimento che vieta i liquidi per sigaretta elettronica aromatizzati. La misura, proposta del democratico Mark Lavine, è passata a larga maggioranza con 42 voti a favore e solo 2 contrari e la benedizione del sindaco Bill De Blasio. Entrerà in vigore il 1° luglio 2020. Da quella data, gli unici liquidi ammessi saranno quelli al gusto di tabacco e i negozi che infrangeranno la legge saranno soggetti a una sanzione che potrà arrivare fino a mille dollari. La seduta del Consiglio è stata piuttosto movimentata, anche per la mancata discussione su un analogo provvedimento che avrebbe proibito la vendita di sigarette al mentolo. Con il risultato paradossale che il mentolo potrà essere fumato ma non svapato. Sigmagazine racconta come è andata.

Ipocrisia a New York: il mentolo si può fumare ma non svapare

 

UsaMassachusetts, c’è la firma del governatore sulla legge anti aromi
Il governatore del Massachusetts Charlie Baker ha firmato questa settimana le severe restrizioni alla vendita di tabacco e prodotti del vaping aromatizzati. la legge entrerà in vigore il 1° giugno 2020 e il Massachusetts sarà così il primo Stato statunitense a introdurre restrizioni così rigide nella vendita degli aromi. Se non altro, lo Stato di Boston si è risparmiato l’ipocrisia di favorire in materia le sigarette di tabacco rispetto a quelle meno nocive elettroniche, come accaduto nella città di New York: il bando riguarda infatti anche le aromatizzazioni del tabacco, come quelle al mentolo e al chewing gum.

ThailandiaArrivano sul mercato i pacchetti di sigarette neutri
Per la Thailandia è una prima volta. Arrivano sui banchi dei rivenditori i primi pacchetti di sigarette tradizionali neutri, senza il marchio e con immagini shock e avvisi sulla gravità per la salute del fumo. Prakit Vathesatogkit, vice presidente della Tobacco Control Alliance, associazione non governativa che opera nell’Asia sud-orientale, si è augurato un robusto calo dei fumatori per la minore attrattività dei nuovi pacchetti neutri e ha anche auspicato che l’anonimità possa fungere da deterrente nei confronti dei non fumatori e dei giovanissimi. Fu l’Australia nel 2012 a introdurre per prima la novità dei pacchetti senza il marchio, un fattore di identificazione dei fumatori con il prodotto. Da allora sono stati tanti i Paesi a varare una tale misura nell’ottica delle politiche antifumo.

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