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“Rendere le sigarette elettroniche meno attraenti aumentandone il prezzo, scoraggerà il passaggio dei fumatori ad alternative meno dannose. Questo, sicuramente, non porterà alcun vantaggio in termini di salute pubblica”. È Michael Landl, direttore dell’associazione consumatori World Vapers’ Alliance, a mettere in guardia ancora una volta le istituzioni europee sul pericolo di equiparare a livello fiscale prodotti del vaping e tabacco. “Un alto prelievo fiscale sulle sigarette elettroniche, inoltre – aggiunge Landl – inciderebbe in maniera particolarmente negativa sulle fasce economicamente più svantaggiate della popolazione, che sono la maggior parte dei fumatori”.
All’indomani della conclusione della consultazione pubblica sull’aggiornamento della Direttiva accise tabacchi, che dovrebbe riguardare anche i prodotti del vaping, l’associazione, molto attiva a Bruxelles, tira le somme. Su 134 risposte all’iniziativa, 113 (cioè l’84%) hanno si sono soffermate sugli aspetti positivi delle sigarette elettroniche, sottolineando che tassarle come il tabacco avrebbe un grave impatto negativo. Solo dall’Italia, aggiunge Wva, sono arrivati 49 commenti.
“Siamo colpiti che questa consultazione abbia avuto una schiacciante maggioranza di risposte favorevoli al vaping”, commenta Landl. “Questo dimostra – continua – che molti conoscono il potenziale di riduzione del danno delle sigarette elettroniche. Ora le istituzioni devono capire che aumentare le tasse sui prodotti del vaping spingerebbe le persone a tornare al tabacco, un risultato che nessuno desidera”. E, sottolineando ancora una volta l’importanza di affidarsi alle evidenze scientifiche, l’associazione conclude: “Se si vuole ridurre il peso sanitario legato al fumo, bisogna garantire che le sigarette elettroniche siano accessibile ed economicamente convenienti”.