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Tpd, Ethra: dall’Europa preoccupanti posizioni sulla sigaretta elettronica

La rete dei consumatori critica il report della Commissione sulla Tpd: penalizzati prodotti che hanno consentito di ridurre i tassi di fumo.

La prospettiva che la Commissione europea inasprisca la regolamentazione dei prodotti a base di nicotina più sicuri, abusando del principio di precauzione, è motivo di seria preoccupazione e minaccia di annullare i progressi compiuti negli ultimi anni nella riduzione della prevalenza del fumo”. L’associazione europea dei consumatori Ethra, a cui aderiscono molte realtà nazionali fra cui l’italiana Anpvu, ha espresso ieri la sua preoccupazione per il Rapporto sulla applicazione della Direttiva dei prodotti del tabacco (Tpd), pubblicata lo scorso 20 maggio.
Come già rilevato anche da Sigmagazine, il documento è tutt’altro che rassicurante per il futuro della normativa europea sulle sigarette elettroniche. Ethra ricorda che uno degli obiettivi della Tpd era ridurre del 2% il fumo entro 5 anni dalla sua trasposizione nelle leggi dei singoli stati. Si è andati oltre quanto ci si era prefissato. In base ai dati dell’ultimo Eurobarometro, infatti, il tasso dei fumatori è calato del 3% nei 28 Stati presi in esame, cioè tutti quelli dell’Unione europea più il Regno Unito. “Eppure – commenta Ethra – la Commissione non ha apprezzato il drammatico calo del consumo di tabacco combustibile e ha invece evidenziato che l’uso delle sigarette elettroniche da parte dei giovani è in crescita. Questa attenzione pericolosa e fuorviante sull’uso di nicotina, piuttosto che sull’uso di tabacco combustibile, indica la direzione che la Commissione intende prendere”.
La sezione 8 del rapporto che si occupa di sigarette elettroniche, infatti, si basa interamente sul parere dello Scheer (il Comitato Scientifico per la Salute, l’Ambiente e i Rischi Emergenti), che tante critiche ha destato fra operatori, consumatori e scienziati pro riduzione del danno. Nelle conclusioni la Commissione afferma di voler perseguire un approccio precauzionale, non escludendo la possibilità di limitare gli aromi, i sistemi aperti e includendo nella Tpd anche i liquidi senza nicotina. L’ultima frase è quella che suona più inquietante. “Nella misura in cui le sigarette elettroniche sono aiuti per smettere di fumare – afferma la Commissione – la loro regolamentazione dovrebbe seguire la legislazione farmaceutica”.
Una prospettiva che non può che essere preoccupante per l’associazione dei consumatori. “I prodotti alla nicotina più sicuri funzionano – conclude infatti Ethra – perché sono prodotti di consumo che piacciono agli adulti. Hanno sostituito il fumo a tassi storici nei Paesi che hanno un atteggiamento aperto verso la riduzione del danno da tabacco. La Commissione dovrebbe tendere all’obiettivo realistico di ulteriori riduzioni del fumo, non a quello idealistico e irrealistico di ridurre l’uso di alternative al fumo non combustibili a basso rischio”.

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