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Sigaretta elettronica: tutti favorevoli a tassa europea tranne i consumatori

Pubblicati i risultati della consultazione: la maggioranza chiede prelievo in linea con quello più basso applicato nell'Unione europea.

Sono stati in totale 7262 i contributi giudicati validi alla consultazione pubblica sulla revisione della Direttiva sulle accise tabacco (Ted) aperta lo scorso 30 marzo dalla Commissione europea. Lo rende noto un rapporto appena pubblicato che riassume i risultati della consultazione. Nelle dodici settimane in cui era possibile partecipare (fine al 22 giugno) sono arrivate risposte da tutti i 27 Paesi dell’Unione più Regno Unito, Svizzera e Norvegia. La partecipazione più massiccia è arrivata dalla Francia (1924 risposte), seguita dalla Grecia (1663). L’Italia è quinta con 415 contributi, dopo la Germania e la Polonia. Le risposte che la Commissione fa risalire all’industria in senso lato sono 787 (11%). Di queste 101 provenivano da produttori o importatori di sigarette elettroniche.
Sebbene la consultazione copriva diversi aspetti della tassazione sul tabacco, la sezione 3 era specificatamente dedicata ai cosiddetti “nuovi prodotti per inalazione o assunzione orale”, chiedendo se dovessero essere soggetti ad armonizzazione fiscale e in che modo. Vediamo i risultati. A ritenere che i prodotti i liquidi per e-cigarette con nicotina non debbano essere sottoposti a regole fiscali europee armonizzate e tassi minimi sono solo i cittadini: lo sostiene il 49% dei partecipanti a fronte di un 44% che dice il contrario. La percentuale sale al 54% contro il 39% se si parla dei liquidi senza nicotina. Le altre categorie, accademici, organizzazioni no profit, industria (che, ricordiamo, è quella del tabacco in generale) e altri sono tutti favorevoli alla tassazione per entrambi i prodotti, così come per il tabacco riscaldato e per i prodotti per uso orale.
Differenze che si riscontrano anche quando si parla dell’ipotetica tassa minima stabilita dall’Unione per le sigarette elettroniche. Il 50% dei cittadini, la maggioranza, ritiene che non debbano essere tassate. Fra tutti gli altri gruppi, però, prevale l’opinione che il prelievo debba essere in linea con quello più basso attualmente applicato nei Paesi membri dell’Ue, cioè circa euro 0,1 per millilitro di liquido. È una prevalenza non nettissima per industria e la categoria “mix” (autorità pubbliche e altro), ma piuttosto sostanziale fra accademici e organizzazioni no profit. Insomma, sempre più segnali indicano che le sigarette elettroniche saranno inserite nella nuova Direttiva sulle accise che la Commissione intende adottare, si legge nel rapporto, entro il primo trimestre del 2022.

 

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